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di Vanni Zagnoli
E’ Cagliari, al 93’, non vinceva da 12 partite, dalla gara con la Sampdoria di inizio dicembre. Rog ci prova dalla distanza, Letica commette l’unico errore della partita, respingendo lateralmente, Joao Pedro centra da sinistra e Simeone azzecca l’8° gol stagionale. Perde la Spal e vanifica il colpo di Parma prima della sosta, rischia di non rientrare più davvero in corsa per la salvezza. Come occasioni c’era equilibrio, i rossoblù ci hanno comunque provato con maggiore continuità e anche classe. Avevano concesso l’unica occasione vera un attimo prima, rischiando di perdere.
Zenga sceglie l’ex romanista Olsen, a sorpresa, anzichè Cragno: da ex portiere, ha spesso preferito cambiare, fra i pali, memorabile quando al Palermo azzardò Sirigu, al posto di Rubinho, che all’epoca era molto più quotato, e il campo gli diede ragione. Al Mazza, la Spal non vince dall’andata, con il Parma, dunque oltre un girone fa, conferma le difficoltà quando deve attaccare.
Il croato Letica debutta fra i pali ferraresi, viene dal Bruges, aveva giocato due gare anche in Champions league, due stagioni fa, una sul campo dell’Atletico Madrid,
supplisce all’infortunio a Berisha. Di Biagio impiega a sinistra Sala, che con Semplici era finito fuori dai convocati, e non a Reca, nè Fares; Missiroli in panchina, c’è Valdifiori che chiuderà zoppicante. D’Alessandro fa l’esterno a destra, Strefezza a sinistra, il brasiliano è ammonito subito per uno scontro pericoloso su Pisacane, rischiava persino l’espulsione.
Nel Cagliari Walukiewicz a destra, in difesa, rientra da squalifica Joao Pedro, in panchina ci sono 4 Primavera. E sulla panchina di casa
Mutarelli indossa la maschera, nonostante i 40 gradi percepiti, per l’umidità.
Gli scontri sono duri, anche a centrocampo, pure Ionita viene sanzionato, Nandez per due volte resta a terra, comunque è abile nel fermare Strefezza, al limite dell’area. Servono un cooling break a metà di ogni frazione e anche il bel riflesso di Letica, sulla punizione di Rog: la barriera si apre e il portiere salva, solo metà palla è entrata, la telecamera conferma che non è gol.
Il ritmo è discreto, la circolazione di palla spesso laterale, Petagna è fuori dal gioco. I sardi pressano, cercano il controllo del campo, mentre Di Biagio chiede maggiore ordine, nei passaggi. Il Cagliari attacca, all’intervallo il parziale sarà di 6 tiri contro 4 (di Strefezza il più insidioso per i biancazzurri) e di sei angoli a uno.
Alla ripresa ci prova Cionek, Olsen è attento. Il Cagliari è sempre manovriero, punge con cross da destra, con la regia di Nandez: Pellegrini calcia fuori, poi la difesa emiliana si salva. L’ex Castro dà poco, è naturale la sostituzione con Missiroli, idem l’uscita di D’Alessandro. Di Biagio ne cambia altri due, tenta di vincere con il doppio mancino, Fares e Reca, Zenga replica levando Ionita e Luca Pellegrini. Birsa diventa trequartista, nel 4-3-1-2, Nandez può muoversi a tutto campo e piazza subito l’ennesimo spunto. La difesa spallina a 4 resiste, Vicari si oppone a Ragatzu. Di Biagio si gioca l’ultima carta, chiude con il doppio centravanti di peso, l’ex Cerri con Petagna. Servirebbe il pubblico del Mazza, per il forcing finale, arriva comunque l’occasione da urlo: cross radente da sinistra di Fares, Walukiewicz è mal posizionato, Cerri tocca in scivolata, Olsen si oppone con il petto, sulla ribattuta Petagna sbaglia, a cercare la potenza, ma in 4 proteggevano la porta.
A Napoli Rog non si è imposto, a Cagliari dimostra perchè Sarri lo volle, avviando l’azione decisiva, alimentata da Joao Pedro complice il ritardo di Cionek e Vicari sulla respinta di Letica.
Era la prima gara per il ds della Spal Giorgio Zamuner, che giocò assieme al collega Carli, nell’Empoli ’92-’93, e all’epoca in rosa c’era anche Spalletti. Zamuner è tornato a Ferrara, a sostituire Vagnati, passato al Toro durante la sosta. Le due salvezze avvennero con gironi di ritorno super, Semplici portò 23 e 25 punti, adesso è ferma a 6, mancano 11 giornate ma è durissima, solo il Lecce non è in salute, fra chi sta davanti, eppure conserva 6 punti di margine ed è terzultimo, la formazione di Ferrara avrebbe bisogno di superarne un’altra ancora.
Il Cagliari prova a battersi per l’Europa, resiste a 4 punti dal Milan. L’ultima volta fu 26 anni fa, semifinale Uefa con l’Inter. Il settimo posto renderebbe indelebile il centenario.
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