di Vanni Zagnoli
In genere, l’Atalanta è scientifica, quando non ha l’Europa riesce a concentrarsi sul campionato e ha un rendimento da scudetto, a margine delle sue avventure continentali il rendimento è sempre sceso parecchio. A Bologna sembra avere chiuso il match in un minuto, a metà primo tempo è già 0-2, nell’ultimo quarto d’ora subisce due reti, il 2 pari arriva da Paz, rientrato dal prestito di sei mesi a Lecce.
L’Atalanta era padrona della gara, serena, il triplice cambio ha scosso i rossoblù. Il Papu va in panchina, dopo avere rifiutato il Tapiro di Striscia la Notizia, comunque c’è, in fondo dallo scoppiare del caso è rimasto fuori due volte e ad Amsterdam era stato titolare. Neanche però entra nel finale, si aspetta la cessione, come per Eriksen, all’Inter.
Il Bologna è inizialmente avveduto, ha l’islandese Baldursson alla prima da titolare e il giovane Vignato fra i trequartisti. Quando la contesa pare tranquilla, fin troppo di studio, la sblocca Ilicic, davvero tornato Ilicic. Un suo tirocross è insidioso, Da Costa respinge in tuffo. Poi si procura il rigore con il suo slalom, affondato da Schouten, dal dischetto Muriel è sicuro. Iniziativa di Pessina, Djimsiti crossa, respinto, Muriel la riprende e trova l’angolo. Il potenziale offensivo dei rossoblù non è male, in parte rivivono l’1-5 del primo tempo con la Roma. L’Atalanta insiste, sulla destra, Hateboer e Ilicic calciano, sullo sloveno Da Costa alza in angolo.
I movimenti difensivi bergamaschi sono armonici, Dijks è libero a sinistra, crossa, nessuno raccoglie. L’ex Barrow e Palacio combinano poco, il gioco petroniano comunque migliora, l’impressione è che non riusciranno mai a pareggiare. Si odono le urla di Gasperini contro Ilicic, una mezza bestemmia, l’inviato della procura federale annoterà.
Esce Toloi, che ha ereditato la fascia da Gomez, per problemi muscolari, entra Palomino, come con la Roma, si piazza sul centrosinistra. L’Atalanta ha imparato anche ad abbassare il ritmo, prima dell’intervallo si rifà viva con Gosens, sul cross di Djimsiti, piatto sinistro alto.
La Dea controlla, serve una scivolata di Freuler per offrire una chance a Barrow, il destro va alto. Gasperini staffetta i centravanti, Muriel lascia a Zapata. Freuler calcia ma è in fuorigioco. Si aspetta invano un lampo emiliano, per ravvivare il finale, manca lo sprint di Soriano, il capocannoniere di casa. Arriva dal giapponese Tomiyasu, servito in fascia da Orsolini, uno dei tre subentrati, con Gosens sorpreso.
I bergamaschi allora riprendono a giocare, ha una chance Romero. Il pari arriva su corner di Svanberg, altro neo entrato, Palacio prolunga, Paz insacca di testa, è alla sua prima rete italiana. Entra il colombiano Mojica, per Gosens, non Gomez, nel recupero il Bologna ha perso la pallagol per vincerla, Soriano si gira dal fondo, non trova la porta ma era difficilissimo.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”
Bologna-Atalanta 2-2
BOLOGNA (4-2-3-1): Da Costa 6; Tomiyasu 6,5, Danilo 5,5, Medel 6, Dijks 5,5 (33’ st Paz 6,5); Schouten 5,5 (31’ st Dominguez 6), Baldursson 5,5 (20’ st Svanberg 6,5); Vignato 5, Soriano 6, Barrow 6 (20’ st Orsolini 6,5); Palacio 6. All. Mihajlovic 6.
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini 6; Toloi 6 (36′ pt Palomino 5,5), Romero 6,5, Djimsiti 6,5; Hateboer 6, De Roon 6,5, Freuler 6 (39’ st Malinovskyi sv), Gosens 5,5 (40’ st Mojica 5,5); Pessina 6,5; Ilicic 6,5 (1’ st Miranchuk 5,5), Muriel 6,5 (20’ st Zapata 6). All. Gasperini 6,5.
Arbitro: Chiffi di Padova 6,5.
Marcatori: 22′ rig e 23′ Muriel; st 28’ Tomiyasu, 37’ Paz.
Note: ammoniti Gosens, Djimsiti, Da Costa, Palacio.