di Vanni Zagnoli
Conturbante e rutilante è la partita fra una squadra tranquilla e l’ultima della classe. Il 2-2 vale un 4-4, per emozioni, varie partite di Champions non sono di intensità inferiore.
Al Mapei stadium, si raccolgono fondi per la bimba di 11 anni che ha perso i famigliari, nella strage di Sassuolo, peccato che la risposta del pubblico sia tiepida. Si sentono solo i tifosi ospiti, come quasi sempre. «Cagliari ti amo», recitano in uno striscione, saranno 300, sardi emigrati al nord. Pochi sostenitori in più nella curva di casa, semivuoto il settore distinti, semipiena la tribuna tutta. A Reggio si va sempre alla partita come fosse a teatro, anzi qua non ci sono i loggionisti, c’è pazienza, per il Sassuolo, anche quando fatica a fare la partita. Dionisi non controlla sempre il gioco, a differenza di De Zerbi e in parte di Eusebio Di Francesco, in Serie B dava spettacolo con il Venezia e l’Empoli, in A cerca l’equilibrio. Ceduti Locatelli e Marlon, in Ucraina con l’ex allenatore, Boga neanche oggi c’è, a volte è fuori partita, il tridente ambito dalle grandi squadre è spento. Berardi sgasa a intermittenza, Scamacca ha la fisicità di Ibrahimovic, si vede poco e Raspadori è nel mirino di Dionisi, che peraltro smentisce.
Il Cagliari è la compattezza di Walter Mazzarri, non si batteva per la semplice salvezza da 14 anni, dal miracolo a Reggio Calabria. Aspettiamo due terzi di campionato da Mazzarri, da quasi quarti di finale di Champions, con il Napoli, da Europa league con il Torino, a 60 anni può ancora dare molto. Non strepita, in panchina, è in abito scuro, accompagna i movimenti, con questo pareggio non perde contatto dalla zona salvezza. Il presidente Tommaso Giulini ha perso la pazienza, da Semplici a Di Francesco, da Zenga a Maran, andando a ritroso, non avrebbe dovuto esonerare Maran, artefice del miglior terzo di campionato del millennio, con i rossoblù.
La partita è discreta, Cragno si oppone a Frattesi, il miglior del Monza in serie B, poi l’esterno aziona Scamacca, alto. Raspadori è leggero, in una deviazione, con De Zerbi ebbe persino la fascia di capitano, a 20 anni, ora deve pensare a difendere, anche. Il Cagliari avanza, con ardore, nella nebbia mediopadana. Dalla tribuna si odono le voci dei tifosi. Si aspetta il guizzo di Joao Pedro, è figlio di agricoltori emigrati da Veneto e Trentino e per questo potrà giocare in nazionale, peccato che non sia un centravanti puro. Simeone è esploso, a Verona, le sue prime stagioni sono sempre d’impatto, accadde così anche al Genoa, alla Fiorentina e al Cagliari, la prossima stagione cercherà di evitare la sua classica stagione del secondo anno, magari andrà via, come dal Genoa. Arriva l’occasione rossoblù da urlo, Nandez merita una grande, centra per Bellanova, l’azzurro si coordina e Consigli una volta di più merita la nazionale, molto più di Meret e Sirigu, campioni d’Europa.
Ferrari avanza, da centrale e capitano azzarda un movimento da trequartista, la punizione non è sfruttata. Merito del controgioco di Mazzarri, convincente. E le trame sono buone, si arriva regolarmente a conclusione buona.
Nel momento migliore degli isolani arriva la controfuga vincente, al 36’ il primo guizzo di Traore a centrocampo libera Berardi, il tocco fulmineo lancia Scamacca, Nandez è troppo avanti, Lykogiannis e Ceppitelli sono presi d’infilata. Il centravanti avanza e spara, è solo alla 3^ rete in neroverde. Mazzarri incita, il pari è immediato, la rete più bella del campionato, la sforbiciata da copertina di Keita Baldè, destro da una decina di metri, su cross da destra di Nandez, altrettanto spettacolare, in allungo, dal fondo, su Rogerio. Sono squilli da Champions, spettacolo da Champions, sono tecnica e intuizioni, questo è il Mazzarri che vinse la coppa Italia, con il Napoli, e sfiorò la supercoppa.
Ripresa con gli stessi effettivi, dicono alla radio. Walter non è più a vocazione difensiva, sul rinvio di Cragno dispone a 4-2-4, in contenimento a 4-4-2, quando la palla arriva ai 16 metri anche a 5-4-1, ma è normale. Il ritmo è alto, Marin impreciso, la reciproca azione di rottura prevale sulla rifinitura. Anzi, è Frattesi a rompere l’equilibrio, si fa sgambettare da Lykogiannis, sull’appoggio di Toljan, dal dischetto Berardi migliora la percentuale, di sicuro è superiore a Jorginho.
Il Cagliari ha paura, il tocco in angolo di Zappa, da solo, inutile, mostra il dispiacere da ultima della classe, che concede un’occasione gratuita. Il match ripete il copione del primo tempo, i sardi replicano puntualmente, stavolta con fortuna, Frattesi tocca Joao Pedro, questione di centesimi, è il rigore del 2-2, dello stesso brasiliano che rafforzerà la nazionale di Mancini. Consigli ha parato la bellezza di 22 rigori, in serie A, è spiazzato. Prende voce la Sardegna in curva, cori e danze, al freddo emiliano. Palla a terra, il Cagliari è gradevole, quanto l’Empoli, appena passato qui. I bianchi sono frenetici, in condizione, solo episodicamente distratti dietro, i neroverdi armonici e duttili, il terreno ha una fascia marrone, nonostante giardinieri specialisti. Il match rifiata, a parte un destro volante e violento di Traore. Essere Mazzarri significa capire la partita, abbassare il ritmo quando serve, inibire il gioco avversario e ripartire fulminei, con Raoul Bellanova che ha sprint da straniero, del resto è passato dal Bordeaux, in Francia. Si raddoppia, si appoggia, si punta e così Joao fa ammonire Frattesi, era il classico fallo da arancione, tattico ma pure di forza. Senza Maxime Lopez, i mapeisti costruiscono meno, Cragno esce e fa male a Ceppitelli, è colpa dell’arbitro Baroni che non ha sanzionato subito l’offside, Meli doveva sbandierare subito.
Sassuolo-Cagliari, le aspettative delle stagioni delle due squadre
E il finale è da Champions, per davvero, Rogerio traversa, Defrel impatta, Cragno vola. Martella anchje il Cagliari, un cross di Nandez quasi procura l’autogol. Il Sassuolo aveva perso la Conference a 5’ dalla fine, ora difficilmente si batterà per il 7° posto, Mazzarri vorrebbe migliorare l’11°, miglior piazzamento dell’èra Giulini. Non è inferiore alle liguri, naturalmente alla Salernitana e forse neanche alle nordestine.
“Abbiamo calciato 20 volte in porta – sostiene Alessio Dionisi – e concesso pochissimo, paghiamo un paio di errori. E il Cagliari davanti ha giocatori importanti. Non guardiamo solo le negatività, la classifica non è male”.
Sassuolo-Cagliari 2-2
SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli 6,5; Toljan 6,5, Ayhan 6, Ferrari 6,5, Rogerio 5 (40′ st Kyriakopoulos ng); Frattesi 6,5, Lopez 6; Berardi 6,5, Traore 6 (40′ st Henrique ng), Raspadori 5 (45′ st Muldur ng), Scamacca 6,5 (28’ st Defrel 6). Allenatore Dionisi 6,5.
CAGLIARI (4-4-2): Cragno 6,5; Zappa 6 (33’ st Caceres ng), Ceppitelli 6,5, Carboni 5,5, Lykogiannis 5; Bellanova 6,5, Marin 6 (39′ st Oliva ng), Grassi 6 (33′ st Deiola ng), Nandez 7; João Pedro 6,5, Keita Baldé 7 (39′ st Pavoletti ng). Allenatore: Mazzarri 7.
Arbitro: Baroni di Firenze 6
Marcatori: 37′ Scamacca, 40′ Keita Baldè; st 6′ Berardi rig, 11′ Joao Pedro rig. Note: spettatori 4 mila circa. Ammoniti: Marin, Grassi, Ayhan. Angoli 6-5. Recupero pt 1’, st 4’.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”, “Ilgazzettino.it”