Ilmessaggero.it, Ilmattino.it, Ilgazzettino.it. Parma, fra un anno il via ai lavori allo stadio Tardini. «La copertura riflettente amplificherà i cori della curva di casa, portandoli anche sull’altra curva. Dove invece il rivestimento sarà assorbente, contenendo il tifo ospite. E’ ispirato al duomo, a palazzo Farnese e alla Pilotta”. Pagherà la famiglia Krause, almeno 50-60 milioni. Fra un mese passerà in consiglio comunale

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di Vanni Zagnoli

Aspettando il Milan, sabato, il Parma presenta il nuovo stadio Tardini: il progetto costerà tra i 50 e i 60 milioni di euro, ma la curiosità più intrigante arriva dall’architetto che lo cura, Alessandro Zoppini.

“Avrà una copertura riflettente, si vedrà qualcosa da fuori, per fare iniziare l’esperienza già all’esterno dell’impianto. La curva Matteo Bagnaresi avrà una copertura parzialmente riflettente, creando l’illusione di un maggiore numero di tifosi, in maniera da intimorire gli avversari. E anche dal punto di vista acustico, trasferirà i rumori della tifoseria crociata nella parte opposta dello stadio, dove invece il rivestimento sarà assorbente, limitando il tifo ospite”.

La tecnologia è quasi magica, insomma, in grado di amplificare o di contenere i cori.

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Il Parma ha battuto solo la Roma, da un girone a questa parte, eppure è a 4 punti dalla salvezza, a 9 giornate dalla fine, ma il Torino deve recuperare con la Lazio e al momento sta meglio dei crociati. Che però hanno la fortuna di avere un presidente che investe, Kyle Krause. L’americano di origine siciliana è andato a messa in città, a Pasqua, da settembre ha speso 100 milioni, per il Parma, e per il momento finanzierà il progetto con la famiglia: “Sono aperto ad altre soluzioni, con ingressi di sponsor. Si parla tanto di me e poco della mia famiglia. Parma è la squadra che la mia famiglia possiede per conto della città, prendiamo questa responsabilità molto seriamente e per tante generazioni. Che vivranno con grande rispetto della storia di Parma. La progettazione parla di calcio, di architettura e sostenibilità, c’è la volontà di restituire alla città una struttura fruibile quotidianamente.

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Dovrà essere lo stadio migliore possibile per i tifosi e per Parma. E la capienza sarà in linea con quella attuale”.

Dunque sui 23mila. “Abbiamo due opzioni, lavorare per sezioni separate o intervenire su tutto contemporaneamente. Non sappiamo dove giocheremo, nel frattempo, ci auguriamo di iniziare le opere nel giro di un anno, con il sostegno del sindaco Pizzarotti e dell’architetto. E’ difficile immaginarlo, ma sarà il più bello stadio in Italia, vorremmo potesse rimanere alla città per altri cento anni”.

I lavori iniziarono nel 1922, dunque la ristrutturazione comincerà giusto un secolo dopo.

Federico Pizzarotti è sindaco dal 2012, fu il primo dei 5 stelle eletto in un capoluogo di provincia. “Sono ormai dieci anni che cerchiamo di mettere mano in modo adeguato al nostro stadio. C’è sempre stata la riqualificazione nel nostro programma, ma qui all’interno della città, con una visione lungimirante: accessibilità e raggiungibilità devono essere punti cardine. Lo stadio deve vivere ogni giorno, non ogni quindici, essere un punto di riferimento per i cittadini. Chi va all’estero capisce quanto lo sport e il Parma calcio siano riconosciuti nel mondo e quanto abbiano fatto girare il nome di Parma”.

Vivere lo stadio quotidianamente è il motto di tutti gli impianti, a partire dal primo privato, il Giglio della vicina Reggio, costruito nel 1995 e diventato poi Mapei Città del Tricolore, acquistato dalla proprietà del Sassuolo.

“L’obiettivo è uno stadio meno impattante dal punto di vista energetico e luminoso – spiega il vice sindaco Marco Bosi -, che non consumi suolo. In un mese speriamo di depositare il progetto che ci dia tempi certi per l’inizio dei lavori. Il progetto sarà presentato in consiglio comunale con le funzioni accessorie per ottenere il sì dell’assemblea”.

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Lo studio Zoppini, milanese, ha progettato persino impianti per le olimpiadi invernali di Sochi, nel 2014. “La tribuna ovest – illustra l’architetto Alessandro – avrà diversi livelli di accessibilità, con logge sul campo per fare parte della partita come si fosse calciatori. Le lounge per i tifosi gold avranno anche un ingresso separato, con ristoranti di alto livello, altre saranno riconfigurabili per eventi. Vorremmo creare un percorso urbano all’interno, con gallerie al servizio dei sostenitori. Che saranno a meno di sette metri dal campo. La parte esterna della galleria sarà trasparente, con la possibilità di cambiare i colori tramite luci”.

Si cerca di innovare, conservando il più possibile del Tardini. 

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“Gli angoli e le tribune sono a ridosso del campo, anche a meno di tre metri. Rimodelliamo in modo che ci sia uno spazio di almeno 15 metri fra lo stadio e altri edifici. Due rampe di ingresso formeranno una nuova piazza, lo spazio sotto le tribune sarà di quasi 20mila metri quadri. La forma è ispirata ai simboli di Parma, di pietre e mattoni ma in chiave moderna, facendola diventare ferro, con un algoritmo che ne modella la forma. La copertura è ispirata al soffitto ligneo di palazzo Farnese, diventerà un elemento tecnologico”.

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Parma resta la piccola Parigi, città ducale. 

“Progettare qui – conclude l’architetto – è una grossa responsabilità, edifici monumentali trasmettono qualcosa alla città. Deve essere una celebrazione dei valori di Parma e dei parmigiani, una casa per lo sport. L’obiettivo della proprietà è riportare il Parma ai vecchi fasti, vogliamo che lo stadio diventi un’esperienza migliore rispetto a guardare la partita a casa. Deve essere smart, intelligentemente connesso. Ci siamo ispirati alla Pilotta, alla cattedrale e al Parma”.

Al punto che la società ha sottoposto un questionario a 6mila cittadini e tifosi. E i parmigiani sono felici che lo stadio sia rinnovato in viale Partigiani d’Italia. Manca giusto di evitare la retrocessione…

Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”, “Ilgazzettino.it”

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