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di Vanni Zagnoli
Uno dei tanti derby emiliani di serie A non va secondo pronostico, si pensava alla discontinuità rispetto all’ultimo turno, un classico. Il Sassuolo aveva maltrattato la Roma, la Spal era stata rullata dalla Lazio, all’Olimpico, al Mazza i modenesi rimontano e Leonardo Semplici resta lì, appeso a un filo. E’ alla stagione più delicata, sempre più vicino all’esonero, resisterà forse solo per quanto ha dato alla famiglia Colombarini in questi 6 anni.
I neroverdi fanno fa la partita, come spesso, ci provano con Boga da fuori, al termine di una bella manovra, poi Berardi non trova il bersaglio da ottima posizione. Il gol è di Castro, pasticciano Obiang e Consigli, Bonifazi insacca di testa. Le ripartenze biancazzurre sono in velocità, l’ex Di Francesco calcia, il portiere respinge, poi ci prova Petagna, a vuoto.
La circolazione di palla sassolese riprende, contrastata dal pressing di casa, dagli esterni Strefezza e Reca, che perderanno continuità, e dall’ultimo arrivato Castro, che sparirà. Locatelli è il titolare in regia, Magnanelli a 35 anni gioca pochi minuti a partita, è come un capitano non giocatore, alla squadra di De Zerbi manca la rifinitura al bacio, arriva però la garra. Gianmarco Ferrari guida il palleggio da dietro, Toljan appoggia sempre l’azione, a destra. L’ex Missiroli e Murgia ripartono di slancio, il pubblico accompagna le controffensive spalline, a caccia della terza salvezza di fila, con la concentrazione anche di Tomovic e di Vicari. Lo stadio Paolo Mazza offre sempre un bel colpo d’occhio, con vuoti quasi esclusivamente nella curva ospite, da parte della tifoseria meno numerosa della serie A. Il Sassuolo prosegue con i figli di Giorgio Squinzi e di Adriana Spazzoli, persino i nipoti sono vicini a De Zerbi, all’ad Carnevali e al ds Giovanni Rossi, il presidente Carlo Rossi è in Mapei da mezzo secolo, iniziò da venditore in zona, il progetto prosegue come da volontà del dottore, com’era chiamato il proprietario della multinazionale. Defrel si fionda in velocità in ripartenza, Berisha peraltro non salva mai. Salvo è il Sassuolo, ormai, in anticipo, come sempre. Reca impegna Consigli su controfuga di Federico Di Francesco, Strefezza folleggia e taglia il diagonale, deviato in angolo. La Spal è in controllo, si piega solo all’uno contro uno di Boga, azionato da Caputo e sgambettato da Tomovic, colpevolmente. Giacomelli fischia, neanche serve il Var, dal dischetto segna Ciccio Caputo, 32 anni, produttore di birra e gol, 11. Uno da nazionale, al netto dell’età, uno arrivato tardi alla serie A. De Zerbi esulta. Caputo avvicina il bis, la Spal si riorganizza ma perde sicurezza per l’ennesimo recupero subìto. Missiroli e Murgia meriterebbero il nuovo sorpasso, l’ex laziale è fermato dal palo, sul destro radente. Il match è appassionante, Romagna abbassa il ritmo per evitare rischi. Sale alto l’urlo della curva ovest, si rifiata per il finale. De Zerbi tiene al primato regionale, il Bologna è a +4, il Parma a +3, a Semplici basterebbe salvarsi allo scadere, quest’anno è decisamente più dura. Avesse Boga, sarebbe più facile, è da Champions, subito, da squadra di tradizione.
Gli ultimi pericoli sono per Berisha, disinnesca il greco Kyriakopoulos e un cross. La Spal perde occasioni in sequenza, in casa, Semplici smarrisce il pragmatismo proverbiale, deve vincere a Lecce per avvicinare la quartultima, adesso a +4. Tantopiù che allo scadere Boga fa centro di testa, è il 7°, Strefezza lo perde sul traversone di Berardi, al 5° assist. Il ds Vagnati mediterà, come sempre, i ferraresi fischiano, Semplici sospira. Penserebbe a vecchi ex, Reja a 75 anni è con l’Albania, Delneri a 70 anni fa il nonno, Capello a 74 ha smesso. La Spal è a testa bassa, sotto la curva, anche con la panchina, è alla 4^ sconfitta interna in sequenza, per rimonte perde 11 punti, è alla 16^ sconfitta in 23 gare, avvilente. Per il Sassuolo 10 punti in 4 gare, è da Europa, se assesta la difesa.
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