di Vanni Zagnoli
Due mesi e mezzo fa la morte di Giorgio Squinzi, patron neroverde, allora Brescia-Sassuolo venne rinviata per lutto. Il recupero è della squadra di De Zerbi, che adesso guida il plotone della seconda metà della classifica, il Brescia veniva da due successi, con il ritorno di Corini, resta in zona retrocessione.
Primo tempo con supremazia territoriale modenese, il Brescia ha la colpa di non provare a vincerla dall’inizio. Il secondo inizia con la buona pressione delle rondinelle, dopo il raddoppio è dominio del Sassuolo.
All’inizio, Spalek ha una buona palla, calcia centralmente e blocca Pegolo, 38 anni, la riserva di Consigli che tiene in panchina Turati, rivelazione nel 2-2 di Torino. L’incitamento del pubblico bresciano è infinito, come a tratti il palleggio dei neroverdi. Che all’improvviso sbloccano il match. Chancellor respinge corto di testa sulla trequarti, Berardi non è contrastato da Mateju, serve in profondità Junior Traorè che di collo interno infila Alfonso sul suo palo: gioca per turnover, al posto di Djuricic, e al rientro dall’intervallo pregherà a lungo. La responsabilità del gol subito è a tre, insomma. De Zerbi tifa Brescia, per questo non esulta, Cellino in tribuna si fuma una sigaretta. Le rondinelle si svegliano, Torregrossa svetta da fuori, Pegolo si oppone in due tempi. Arriva il pari, di Balotelli, sul tirocross di Bisoli, ma in fuorigioco. Mario partecipa di più al gioco, i tifosi di casa se ne rendono conto.
Quando il Sassuolo attacca è sempre bello da vedere, manca la precisione a Rogerio, che non giocava dalla prima di campionato. Serve poi l’opposizione di Obiang, in area, sul diagonale di Spalek.
Senza Magnanelli, Locatelli può fare il regista più puro, dal centro sinistra, il secondo tempo scorre via con il traccheggio del Sassuolo, per far passare il tempo, mentre il Brescia riparte veloce. Cistana non trova la porta di testa, neanche Balotelli, sull’angolo di Tonali, e neppure Torregrossa. La squadra di Corini meriterebbe il pari, il match diventa teso. Una decina di minuti e gli emiliani si riprendono, palleggiano e ripartono.
Corini si dimena, in panchina, è quasi un presagio. Rogerio da sinistra trova Caputo, Tonali lo lascia girare e il centravanti produttore di birra trova l’angolo. L’azzurro era troppo staccato, del resto non è un difensore, per Caputo è l’8° gol stagionale. Pegolo esce dai pali e si oppone con i piedi a Romulo e a Bisoli, poi catturerà anche un destro di Tonali. Donnarumma, subentrato, manca l’opportunità di accendere il recupero.
E’ 0-2 e ogni volta che ha subito gol, il Brescia non è mai riuscito a recuperare. I successi di Ferrara e con il Lecce hanno consentito di portarsi in terzultima posizione, il Sassuolo però vale molto di più delle squadre superate nel dopo Fabio Grosso. Il Sassuolo aveva quasi fermato la Lazio, ha bloccato la Juve sul 2-2 a Torino e il Milan a San Siro sullo 0-0. Si era fatto riprendere dal Cagliari in extremis, stavolta ha retto. Gioisce anche il viceallenatore Possanzini, ex bomber del Brescia, adesso vice di Roberto De Zerbi, che va a pigliarsi l’ovazione anche dei sostenitori lombardi. E’ nato nella zona dello stadio Mario Rigamonti, nel quartiere Mompiano.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”, “Ilgazzettino.it”, “Leggo.it”, “Quotidianodipuglia.it”