di Vanni Zagnoli
Stavolta non finisce come nel 2016-17, quando al 4-0 del Parco dei Principi seguì il 6-1 del Barcellona, con gol finale di Sergi Roberto ed eliminazione del Psg, rocambolesca, la più emozionante rimonta della moderna Champions. Era il 2016-17 e ds blaugrana era Ariedo Braida, adesso alla Cremonese, e per altre due stagioni i parigini del quatariota Nasser Al-Khelaifi uscirono agli ottavi.
Il Barcellona ha costruito tanto, nel primo tempo, il Psg è stato fortunato nel passare in vantaggio su rigore, per un contatto fortuito, deve ringraziare Keylor Navas, che sventa il rigore dell’1-2 prima dell’intervallo, diversamente avrebbe tremato. L’1-4 di Barcellona non era quasi recuperabile dalla squadra di Ronald Koeman, che peraltro ha accarezzato l’idea della rimonta epica, attaccando dall’inizio.
De Jong fa il difensore centrale, in mancanza di Piquè, era già stato schierato dietro nell’Ajax, per una ventina di gare. Nel Psg Moise Kean ha il covid, Neymar è infortunato, Kurzawa si fa ammonire in avvio. Icardi gira un po’ a vuoto, Dembele si fa vivo per il Barça e calcia fuori. I francesi si difendono e ripartono, Mbappè lanciato da Verratti calcia centralmente. Mingueza colpisce di testa, ci prova anche Lenglet, a vuoto. Dembele fila via di nuovo, a Marquinhos, il sinistro è forte, Keylor Navas ci arriva, mentre fuori impazzano i fuochi d’artificio.
Il Barça attacca preferibilmente a sinistra, Pedri incide poco e Messi gioca lontano dalla porta. A destra, quando Dest si fa vedere, sfugge a Kurzawa e coglie la traversa. Dembele sbaglia l’assist per Messi, manca sempre quel quid per segnare, certo i francesi sono in difficoltà. Lo è peraltro anche Mingueza, che quasi strappa la maglia a Mbappè e viene ammonito: un attimo dopo commette un altro fallo, rischiando l’espulsione; Rambo Koeman lo leverà al 36’, per evitare di restare in 10.
Su un traversone innocuo, da sinistra, il francese Lenglet tocca il tallone di Icardi, al Var è rigore, anche se manca la certezza della volontarietà, ma questa conta poco. Dal dischetto Mbappè fa centro, è a 25 gol in Champions, a 22 anni è un record.
A destra gli ex romanisti Florenzi e Marquinos soffrono Dembele, gli lasciano un’altra palla gol, la conclusione è scentrata. Dai e dai, il Barcellona segna, Messi da 25 metri trova l’incrocio, con una traiettoria a uscire, imparabile. Keylor Navas spinge appena Dest, in uscita, il rigore sarebbe eccessivo, non serve che Taylor vada al Var.
Servono, invece, i piedi del portiere di casa per respingere il destro da fuori di Busquets. Si tira tanto, i capovolgimenti di fronte sono frequenti, i blaugrana si mettono spesso in 4-2-4, mettendo in difficoltà Draxler, che anni fa piaceva alla Juve. Prima dell’intervallo Kurzawa imita Demiral in Juve-Porto e allunga il piede alto su Griezmann. E’ un altro penalty non clamoroso, che comunque si può dare. Va per le lunghe, Messi calcia di potenza, sulla sinistra, Keylor Navas respinge con un ginocchio, sulla traversa, e la palla esce: l’argentino non sbagliava un rigore in Champions da 6 anni, dall’errore sul campo del Manchester City, ma all’epoca fu allo scadere e ininfluente. Il Psg fatica a uscire, la deviazione di Florenzi sventa un’altra chances.
Nel secondo tempo si placa la furia catalana, Diallo chiude ancora su Dembele. Giocano palla a terra entrambe, fa passare il tempo la squadra dell’argentino Mauricio Pochettino, di origine torinese. Il Barcellona avrebbe bisogno di tre gol per raggiungere i supplementari, a mezz’ora dalla fine manca l’ultima opportunità per alimentare la remuntada, Messi e poi Griezmann non superano Marquinos, in area piccola. Busquets gira di testa, Keylor Navas vola all’incrocio, torna ai livelli del mondiale 2014, con la Costa Rica, uscita ai quarti di finale ai rigori, contro l’Olanda. Lì meritò la chance con il Real Madrid, con cui vinse 3 Champions, adesso vorrebbe conquistarla con il Psg, finalista in estate. Jordi Alba è uno dei più attivi, Dembelè non arriva alla deviazione ravvicinata.
Il finale è tranquillo, Koeman inserisce Pjanic e Moriba, classe 2003, addirittura, nato in Guinea. Icardi ha una palla discreta, calcia fuori. Esce Verratti, diligente, per Rafinha, uno dei tanti ex fra le due rose. Mbappè in contropiede scheggia la traversa.
Dal 2006-07, il Barcellona non mancava i quarti di Champions, neanche allora si aggiudicò il girone, stavolta aveva perso con 3 gol di scarto in casa anche della Juve. Tutte e due escono ora. Il Barça è fermo alla quinta Champions, vinta nel 2015. Era dal 2004-05 che Messi e Cristiano Ronaldo, in tandem, non raggiungevano i quarti. La Pulce era appena sbarcata in prima squadra, il portoghese era già al Manchester United. Così è quasi da escludere che uno dei due vinca il Pallone d’Oro.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”, “Ilgazzettino.it”, “Leggo.it”