di Vanni Zagnoli
E’ il derby emiliano più sentito, il Bologna gioca sul velluto, rimonta lo svantaggio, vince 3-1 al Mazza e raggiunge i 12 punti di margine sulla retrocessione: salvo disastri non dovrebbe avere problemi a salvarsi, tantopiù con la guarigione di Sinisa Mihajlovic. Non c’è il tutto esaurito ed è una sorpresa, incide il terzultimo posto per Ferrara ma il colpo di lunedì a Bergamo avrebbe dovuto reincendiare una piazza che insegue la terza salvezza di fila, in serie A.
Leonardo Semplici fatica quando deve attaccare, comunque l’avvio è buono, con Missiroli in palla e il ritmo elevato, con il trotterellare di Strefezza e l’uso delle fasce. Il campo è scivoloso, pioveva prima del match, le occasioni iniziali sono per Santander (colpo di testa fuori) e per Missiroli.
Il Bologna difende con attenzione, alla prima distrazione concede un rigore. Paz trattiene Di Francesco, sul cross di Reca, l’episodio è controverso perchè il figlio di Eusebio sembra quasi incespicare da solo, l’arbitro Fabbri al Var guarda il contatto tre volte e decide di fischiare il rigore. Petagna rallenta la rincorsa e spiazza Skorupski, con un rasoterra beffardo, aveva sbagliato a Udine, è comunque all’8° gol stagionale. I rossoblù (in verde) pareggiano subito, Orsolini serve Soriano, Vicari devia nella propria porta, non è nella sua migliore stagione.
Santander calcia fuori sull’errore di Cionek, Berisha devia in angolo e sull’abbrivio mette a terra in maniera netta il paraguagio. Anche qui siamo al limite, la palla non era ancora uscita, il fallo era tale che lo stesso rigore sarebbe stato accettabile, in genere in effetti non viene concesso, in questi casi.
Il match resta intenso, con il Bologna a guadagnare metri e la Spal altalenante. Andrea Petagna resta in sovrappeso, se ne va di forza però qualcosa perde in velocità, libera Reca, chiuso dal giapponese Tomiyasu.
Il quarto uomo richiama Fabbri che espelle Cristiano Scalabrelli, il preparatore dei portieri spallini. Un rimpallo fra Mbaye e Paz offre una chance a Reca, in controtempo. Il finale di tempo è dei biancazzurri, trascinati dal pubblico, attaccano anche con Bryan Dabo, manca però sempre la rifinitura giusta.
Nell’intervallo Semplici leva Cionek, ammonito, per Bonifazi, concesso dal Torino per la terza volta. Proprio lui commette un errore simile a quello di Cionek, Berisha è bravo a restare in piedi, Soriano deve aggirarlo e Orsolini non riesce a metterla dentro. Sull’angolo, è l’argentino Nehuen Paz a sfiorare la porta, di testa.
Entra Barrow, per Santander, e vivacizza gli attacchi petroniani. Lancia dalla sinistra Palacio, controlla sulla respinta in area e la piazza all’incrocio: del resto è stato pagato 13 milioni, che diventeranno 19 con i bonus. Passano quattro minuti e arriva il terzo, serie di passaggi sulla destra, Palacio per Soriano, cross radente (Igor è sorpreso) e Poli insacca facilmente. Il derby resta vivo, Di Francesco e poi Strefezza sono insidiosi. Esce Valoti, fra i migliori, per Paloschi, serve peraltro una doppia parata modello hockey di Berisha per evitare il poker. La Spal è alla terza sconfitta interna di fila, crea più del solito (Skorupski devia il sinistro di Petagna) ma altrettanto concede.
Per il Bologna è il primo successo del 2020, con speranze di Europa, i tifosi festeggiano il bis del successo d’andata e anche l’olandese Schouten contribuisce.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”, “Ilgazzettino.it”, “Leggo.it”, “Corriereadriatico.it”, “Quotidianodipuglia.it”