di Vanni Zagnoli
Il Milan sa soffrire, avanza di due gol in 26’, subisce la punizione di Berardi nel finale ma non concede altre chance. Replica all’Inter, resta un punto avanti con merito e precisione offensiva. La fase difensiva è adeguata alla rapidità della sorpresa del campionato, la squadra di Pioli riparte dopo due pareggi.
Il primo gol è in 6”76, è primato, come fossero 60 metri indoor, in atletica leggera. Sei secondi e 76 per firmare il più veloce nella storia della serie A e anche dei principali campionati europei. Leao tocca a Calhanoglu, il turco fila via sul centrosinistra (Marlon è fuori posizione), serve Leao che arriva in area e la piazza, di precisione. Migliora il record del 2001, Paolo Poggi in Fiorentina-Piacenza, per gli emiliani.
Pioli esulta perchè l’aveva preparato, questo gol, su un campo che gli porta bene: a margine della vittoria di Reggio, a luglio, per 1-2, venne confermato, dopo che per 7 mesi si diede per scontato l’accordo con il tedesco Rangnick.
Torna Theo Hernandez, dopo il riposo nel pari di Marassi con il Genoa, non delude mai. In panchina c’è Roback, pupillo di Ibrahimovic, preso dal suo Hammarby. In campo Leao, dunque, per gli infortuni di Ibrahimovic e Rebic.
Sembra Sassuolo-Inter, anzi peggio, perchè bastano 9’ al Milan per arrivare al 2-0, Leao sulla destra si beve Rogerio, crossa a ritroso, Calhanoglu scivola ma anticipa Maxime Lopez e insacca. Pare tutto regolare, invece c’è il fuorigioco in avvio di azione, sul lancio lungo per Saelemaekers, avanti giusto per un tacco. Rete splendida, eppure irregolare, che Mariani di Aprilia annulla.
Saelemaekers ci prova da fuori, il Milan gioca con grande determinazione. Entrano in partita i neroverdi, superando lo sbarramento del centrocampo, con il classico sinistro di Berardi da fuori.
Il raddoppio arriva al 26’, Brahim Diaz controlla sulla trequarti, va via a Toljan, serve Theo Hernandez che lancia se stesso, aggirando Marlon, arriva in fondo con il suo sprint da 400 metri e serve Saelemaerkers che infila, contrastato da Junior Traore, un trequartista. Riemergono le fragilità difensive nel gioco di De Zerbi, quell’attitudine a scoprirsi. Nei 5 maggiori campionati europei, solo il Barcellona nel 1948 ha segnato due o più reti per più partite di fila, 18 contro le 15 dei rossoneri.
Per il Milan diventa facile opporsi, con la fisicità della difesa, di fronte alla verve sassolese. Convince in particolare Pierre Kalulu, franco-congolese di 20 anni, mai frenetico.
Traore arcua un bel destro, alto. Alto è anche il pressing rossonero, ogni tanto va a vuoto e Traore torna al tiro, fuori. Calhanoglu sulla trequarti è sempre ispirato, libera Leao, destro piazzato fuori.
Tonali e Kessie affondano i tackle con la giusta energia, evitando di farsi ammonire, all’ex Atalanta il cartellino giallo arriverà nel secondo tempo. Che corre via aspettando fiammate neroverdi, arriveranno tardi. Pioli innesta Krunic per Tonali e poi Hauge per Diaz, pensa alla fase difensiva, chiede a Leao di affianare Calhanoglu, nell’opposizione. Theo Hernandez crea l’azione migliore, Leao spinge Kyriakopoulos di quel tanto da evitare il fallo e impegna a terra Consigli. Bourabia non sorprende Donnarumma con un bel destro. Hauge ha una buona palla in area, il portiere del Sassuolo conferma la vena evidenziata a Roma e con il Benevento. La capolista gestisce palla senza affanni, escluso sul tirocross di Traore. Boga ha il secondo lampo del pomeriggio, in entrambi procura ammonizioni. Sulla punizione segna Berardi, con deviazione di Hauge, che si apre in barriera e devia con la testa in autogol. E’ la nona rete di Domenico Berardi al Milan, nessuno in attività ha segnato tanto ai rossoneri, negli ultimi 7 confronti diretti però era a digiuno. E’ di Calabria l’ultima chiusura chiave.
Il Milan è tosto, Pioli vuole vincere il primo trofeo della carriera, sinora ha meritato il primato per continuità. E torna a vincere anche senza Ibrahimovic.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”, “Ilgazzettino.it”, “Leggo.it”, “Corriereadriatico.it”, “Quotidianodipuglia.it”