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di Vanni Zagnoli
Per ora, il Parma di Liverani è inferiore alla quadriennio di D’Aversa. Sfuma a 2’ dalla fine il quarto punto dei crociati, il 3-2 è firmato dal destro di Pussetto. Ignacio l’argentino non segnava da un anno, l’azione è di De Paul, la sponda di Okaka.
Si era partiti dal destro da fuori di Hernani episodico, leggermente deviato; il 2-1 dell’Udinese, con l’errore di Kurtic, sul rinvio di Sepe, e poi il pareggio, di Karamoh. Può essere l’anno dell’interista, ma è dura.
E’ soprattutto dura cambiare la mentalità di una squadra che con Roberto D’Aversa, anche in serie C, nel subentro ad Apolloni, era troppo pragmatica. Vinceva di forza, non di classe. Quando vinceva di classe, perchè è anche piaciuta, era più per merito della qualità individuale, di Kulusevski, che per la coralità.
Il Parma ha fatto come la Juve, è passato da Allegri a Sarri, D’Aversa aveva proprio Allegri come idolo, e adesso Liverani fatica, esattamente come Sarri.
L’Udinese era ancora più in difficoltà, con Luca Gotti si era salvata senza grandi problemi, con i primi punti lascia le difficoltà al Torino.
Il 3-2 del Friuli mostra formazioni discrete, non ancora trascinanti, servono mesi a Fabio Liverani per mantenere l’attitudine difensiva e dare spettacolo, imitare Atalanta e Sassuolo. Gotti ha la stessa necessità, di entusiasmare. Ecco, raramente l’ha fatto, dal subentro a Velasquez. Lo fa nel ricamo di De Paul, valso due punti.
Udinese-Parma è partita da 6,5 perchè i gol sono appunto estemporanei, esclusa la rete decisiva. Vantaggio esterno su opposizione timida di Arslan, turco di Germania, che disputò le nazionali giovanili ottomane e poi passò a quelle germaniche. Il portiere Nicolas non è reattivo.
Il pari è immediato, al 28’, corner di Ouwejan, olandese (uno dei tanti che in Friuli sperano di rendere plusvalenza), Kurtic non è attento, infila di testa Samir, brasiliano ex Flamengo, come Zico.
Nel secondo tempo, il 2-1 è all’8’, sul rinvio ragionato di Sepe, Pereyra va sulla sinistra e crossa, Iacoponi devia sul primo palo. Il pari è a 20’ dalla fine, Pezzella da sinistra pennella, Karamoh appoggia, complice la distrazione di Ouwejan. Il 3-2 è molto argentino, il Friuli fra musica e un po’ di pubblico si entusiasma. E’ in serie A da un quarto di secolo, record, per una non grande grande del calcio italiano.
Dimenticavamo. I 7 positivi nel gruppo Parma, magari un po’ hanno inciso, le assenze: sono 11, partendo da 4 infortunati. Per esclusione, potremmo anche indicarli, rispettiamo la loro privacy. I Pozzo gioiscono, dopo la retrocessione del Watford. L’americano e i 7 di Nuovo Inizio e i tifosi crociati iniziano a rivalutare D’Aversa. Ma con Liverani lo stesso del Lecce e della Ternana arriverà.
Udinese-Parma 3-2
UDINESE (3-5-2): Nicolas 5.5; Becao 5.5, De Maio 6.5, Samir 7; Ter Avest 5,5, De Paul 6.5, Arslan 5 (22′ st Makengo 6), Pereyra 6 (33′ st Deulofeu sv), Ouwejan 6 (33′ st Forestieri sv); Lasagna 5 (22′ st Pussetto 7), Okaka 6.5. In panchina: Scuffet, Gasparini, Zeegelaar, Nestorovski. Allenatore: Gotti 6.5.
PARMA (4-3-1-2): Sepe 6.5; Laurini 5.5, Iacoponi 5.5, Gagliolo 6, Pezzella 6.5; Hernani 6.5 (35′ st Grassi sv), Brugman 5.5 (19′ st Cyprien 6), Kurtic 4,5 (19′ st Sohm 6); Kucka 5; Gervinho 5, Karamoh 6.5. In panchina: Colombi, Rinaldi, Balogh, Adorante, Nicolussi Caviglia. Allenatore: Liverani 5,5. ARBITRO: Fabbri di Ravenna 6. Marcatori: pt 26′ Hernani (P), 28′ Samir; 7′ Iacoponi aut, 25′ Karamoh (P), 43′ Pussetto. Note: ammoniti Arslan, Becao, Brugman, Iacoponi, Makengo. Angoli: 11-2. Recupero: 1′; 6′.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”, “Ilgazzettino.it”