Ilmessaggero.it, Ilmattino.it. Due rigori per la Fiorentina, solo uno per il Parma: 1-2, Iachini allontana De Rossi

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di Vanni Zagnoli

E’ Giuseppe Iachini il maestro del gioco d’attesa, al Tardini si aggiudica il confronto fra specialisti con Roberto D’Aversa. Terza sconfitta di fila del Parma, stavolta meritata, al contrario della rimonta subita dall’Inter e a Verona, ora sarà difficile recuperare il -7 dal Milan e dall’Europa. La Fiorentina conquista con merito il primo successo dalla ripresa della serie A e rafforza la panchina del tecnico marchigiano.

Tanta Viola, all’inizio, ed è una sorpresa, considerato il campionato bis. Lorenzo Venuti è il protagonista inatteso, preferito a Chiesa e a Lirola. Traversa da fuori, uno contro uno su Gagliolo, indotto al tocco da rigore, evidente: lo svedese si rovina la festa per le 100 partite nel Parma, segna Pulgar, dal dischetto. 
D’Aversa chiede attenzione alle incursioni di Duncan, Iachini di impostare la superiorità sulla destra, come nell’azione chiave: il tecnico viola non rinuncia mai a un copricapo, nonostante il caldo, come adesso Mihajlovic. 
Ribery fa il leader, non può però impedire l’azione sulla destra del Parma che avvicina il pari. Karamoh, Kulusevski, cross sul secondo palo, Gagliolo alza troppo la deviazione.

Arriva anche il secondo rigore per la Fiorentina, cross di Dalbert, testa di Pezzella e Darmian oppone un braccio largo, con il regolamento dell’ultimo biennio è rigore. Il Var Marinelli richiama Abisso, che fischia, D’Aversa sorride sarcastico, considerate varie decisioni arbitrali contro i crociati, in questo 2020. Dal dischetto Pulgar azzecca l’11° rigore di fila, sbagliò solo il primo, in Torino-Bologna, con i rossoblù all’epoca allenati da Donadoni.
Avanti di due gol, fuori casa, il match è nel copione preferito da Iachini, re del controgioco, allenta la tensione con il chewingum, in panchina. Gli emiliani si innervosiscono, pagano con tre ammonizioni, Kucka la merita per il fallo su Ribery: si era fatto espellere domenica per proteste, contro l’Inter.

Esce prima dell’intervallo Benassi, zoppicante alla gamba destra, entra Castrovilli, il più in difficoltà nel rovescio al Franchi con il Sassuolo. Il recupero si dilata, a 7’, senza che Gervinho incida mai, anche per il controllo attento di Milenkovic, uno dei tre centrali toscani.

All’intervallo entra Cornelius, il triplettista di Genova, per Karamoh, Kulusevski va a destra. Dentro anche Lirola, apprezzato da Iachini a Sassuolo, per Venuti, più offensivo dello spagnolo. La partita gira subito per lo stacco di German Pezzella con il gomito sul viso di Kucka. Altro controllo al Var, è un rigore che senza replay non si darebbe mai, difatti Iachini protesta: “Come si fa?”. Il Pezzella della Fiorentina è senza parole, il Pezzella del Parma, Giuseppe, entrerà per l’ultimo quarto d’ora. E’ solo il 3° rigore stagionale per il Parma, aveva sbagliato i primi due, stavolta Kucka segna di prepotenza.

A 38 anni e mezzo, Bruno Alves non vuole essere da meno dell’amico Cristiano Ronaldo, a segno ieri su punizione, la dipinge allo stesso modo, fuori di poco. La maschera di Ribery sintetizza la determinazione dei gigliati, reduci da 3 punti in 5 gare, il francese esce però per la distorsione alla caviglia destra, per evitare l’intervento di Kurtic. Entra Chiesa, il gioco è spesso fermo, tradiscono impazienza, in tribuna, il presidente Pizzarotti e il vice Malmesi, li fa sorridere il ds Faggiano, che sente le partite quasi come il predecessore Leonardi. Fra i pali non corre rischi Pietro Terracciano, 30 anni, casertano, che in serie A ha giocato solo due partite nel Catania e 10 nell’Empoli, Dragowski è in panca per scelta tecnica. La parata su Gervinho è spettacolare ma inutile perchè c’era fuorigioco. E’ regolare, invece, la posizione di Cutrone che, azionato da Castrovilli e Chiesa, tocca centralmente, su Sepe. Gli stessi Castrovilli e Chiesa (due volte) sbagliano le conclusioni della tranquillità, a destra. Senza Scozzarella, il Parma fatica, quando deve attaccare, Brugman era migliorato, nel secondo tempo, lascia comunque l’ultimo spezzone a Grassi. La Fiorentina lascia solo Chiesa fuori dall’area, in un’azione difensiva, servirebbero cross per Cornelius, invece il danese deve venirsi a cercare palloni sulle fasce. Ceccherini spinge Kurtic, Abisso giudica il contatto leggero, neanche va al Var e ammonisce lo sloveno ed espelle Andrea Tarozzi, il vice di D’Aversa. Sepe nega l’1-3 a Riccardo Sottil, figlio d’arte che alla Juve e al Torino primavera non ha sfondato. Un’occasione per parte anche allo scadere, Terracciano tuttavia non trema. La partita arriva a un totale di 104′.

Il turno è favorevole alla Fiorentina, si riporta a +9 sul Lecce e a +7 sul Genoa, mettendo probabilmente la parola fine sui rischi di retrocessione. Nei subentri, Iachini abitualmente parte bene, ha una crisi e poi si riprende. Avvenne al Siena (dove peraltro retrocedette), al Sassuolo, sarebbe magari avvenuto anche a Empoli, se un anno fa il presidente Corsi non l’avesse esonerato. E’ alla nona panchina in serie A, per avere chances di restare dovrebbe perlomeno terminare fra le prime 10, per respingere la voglia del ds Daniele Pradè di affidare la panchina a Daniele De Rossi. Come la scorsa stagione, al Parma manca un pizzico di genialità per battersi per l’Europa sino alla fine e per essere più spettacolare. Servirebbe il miglior Caprari, è indietro, nelle gerarchie offensive di D’Aversa.

Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”

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