di Vanni Zagnoli
Vince l’Ascoli, 2-1 all’Entella, e in 9 giornate non ha mai pareggiato, come solo il Cittadella. Ci stava il pari, per l’appunto, la squadra di Chiavari si è comunque smarrita dopo l’inizio da capolista. Gli stessi marchigiani erano in ribasso, con 3 sconfitte in sequenza.
L’anticipo si sblocca al 5’, con l’azione personale di Da Cruz e un rimpallo a favorire Ninkovic, il coriaceo attaccante dell’Ascoli, al terzo gol stagionale. In maglia rossa, l’Entella replica con Adorjan, destro dai 25 metri e traversa, Leali si salva in angolo. Il pari è al 13’, dall’angolo il traversone di Paolucci, Leali respinge centralmente contro Pucino e la palla carambola in autogol. I bianconeri riprendono ad attaccare, Ninkovic per il colpo di testa di Ardemagni, Contini tocca oltre il palo. Al 31’ il momento decisivo, Da Cruz conferma qualità da categoria superiore (il Parma non aveva creduto nell’olandese) con la solita cavalcata in campo aperto, libera Ardemagni che non ha difficoltà a toccare di piatto, al centro: per il centravanti sono 107 gol in serie B, è a 5 dalla top ten. Prima dell’intervallo Mancosu fa da sponda per De Luca che non infila il 2-2: Boscaglia voleva il rigore, con il Var magari Fourneau sarebbe andato a vedere il tocco su Mancosu, invece espelle il tecnico dei liguri, al rientro da squalifica.
Il secondo tempo è molto combattuto, a un quarto d’ora dalla fine la girata di Coppolaro da ottima posizione, con palla fuori, poi il traversone di Eramo e De Luca pareggia ma con il braccio, dunque viene ammonito. Da Cruz calcia dopo il fischio dell’arbitro, era già ammonito e viene espulso, è nervosissimo mentre esce perchè era incontenibile. Pareggia De Luca ma in fuorigioco. Nel recupero la seconda ammonizione anche per l’ascolano Chiosa, che da terra placca Scamacca. Può esultare il pubblico del Cino e Lillo Del Duca. «Abbiamo risposto da uomini – assicura l’ex Michele Troiano -, abbiamo sofferto e adesso andiamo a spaccare lo spogliatoio… Io ho sofferto tanto la retrocessione in C dell’Entella, dopo 5 anni meritavo un trattamento diverso».
Il patron Massimo Pulcinelli non si aspettava un avvio così convincente. «A gennaio Lecce e Brescia parlavano di salvezza – sottolinea Troiano -, non è tempo per aumentare l’obiettivo». Certo Paolo Zanetti sorprende. Classe ’82, con Thiago Motta è il più giovane tecnico del calcio italiano di vertice.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”