di Vanni Zagnoli
Domani si gioca la serie B, è l’occasione per dare i voti alla stagione, sinora. L’avevamo fatto a fine anno con Vivarini, il tecnico del Latina, al debutto in B, che è penalizzato dai problemi societari ma non si era tirato indietro, neanche nei giudizi. Pasqua è una coincidenza, dare i voti a ogni squadra e società mettere in imbarazzo allenatori, ds e presidenti della categoria, e allora lo facciamo noi. Ma intanto il programma, nell’ordine di Sky, per la 15^ di ritorno.
Alle 12.30, Spal-Trapani.
Dalle 15, Frosinone-Novara, Verona-Cittadella, Perugia-Ascoli, Brescia-Benevento, Carpi-Bari, Vicenza-Pro Vercelli, Entella-Ternana, Salernitana-Latina. Ore 18, Pisa-Avellino; 20,30, Cesena-Spezia.
I voti, allora, controllati anche da un opinionista fuori dal coro, Vanni Puzzolo, chioggiotto da decenni a Rimini, a lungo a San Marino tv, che sottolinea: “Se Spezia, Novara e Bari falliranno i playoff, la loro stagione sarà insufficiente. Il Trapani è da 4 per l’andata, da 7 per il ritorno”.
Classifica: Spal 64 punti (voto 8), Frosinone 62 (7/8); Verona 59 (6), Benevento (-1, 7,5) e Cittadella 54 (7,5), Perugia 52 (7), Spezia 51 (6,5), Entella (6,5) e Bari (6) 50, Carpi 48 (6), Novara 47 (6), Salernitana 46 (6), Pro Vercelli 42 (6), Avellino 41 (-3, 6+), Cesena (6) e Ascoli (5,5) 39, Trapani (38, 6); Vicenza 37 (5,5), Brescia (5+) e Ternana (5,5) 34; Pisa (-4) 32 (6), Latina (-2) 31 (5,5).
E il resto lo spendiamo raccontando il personaggio più affascinante della serie B, almeno fra i giovani. E’ Alex Meret, terzo portiere dell’Italia nelle ultime due gare, fra Palermo con l’Albania e l’Olanda. Difende benissimo la porta della Spal, è friulano, di Rivignano, e di proprietà dell’Udinese, e l’abbiamo incontrato di recente, dopo il successo nel derby di Carpi.
Alex, ha compiuto 20 anni in ritiro con la nazionale…
“E’ stata una grandissima soddisfazione fare il compleanno in azzurro, un orgoglio”.
Se Donnarumma è fenomeno da 14 mesi, lanciato a 16 anni da Mihajlovic, lei la scorsa estate era già il quarto in azzurro.
“All’Europeo, con Antonio Conte. Due settimane a contatto con i campioni”. Chiamata misteriosa, inspiegabile, per chi non aveva mai disputato una partita da professionista…
“Eppure mi ha permesso di imparare parecchio”.
Il quarto è semplicemente a disposizione per una settimana, mentre gli altri vanno in vacanza. Antonio Mirante (Bologna, ex Parma), per Euro 2012 e Brasile ’14 era il quarto, con il ct Prandelli. Per lei c’è il rischio di imitare Simone Scuffet?
“Siamo molto amici, abbiamo condiviso quasi tutte le giovanili nell’Udinese. Ultimamente sta giocando, in bianconero, complice un infortunio, e si è pure disimpegnato bene in under 21, all’Olimpico contro la Spagna. Gli auguro il meglio, è un ottimo portiere”.
Dal no all’Atletico Madrid, firmato dai genitori (“Preferiamo che si diplomi”), Scuffet non ha più convinto nè quasi giocato. A 16 anni, nel ’13-’14, era stato titolare per un girone intero, con Guidolin, al punto da essere richiesto dal club vicecampione d’Europa. Stramaccioni lo tenne un anno in panchina, mentre Colantuono lo spedì in prestito al Como, dove giocò 35 gare in B, subendo 52 gol, con retrocessione. E adesso fa panchina dietro Karnezis, ma il greco è più affidabile.
Meret, la sua unica sfortuna è Donnarumma, 18enne concupito da mezza Europa?
“Sono pronto alla rivalità, lui è già ad alti livelli, io farò il mio percorso di crescita, ma i dualismo spingono a migliorare”.
E’ il suo modello?
“Io sono cresciuto con il mito di Buffon. La prima maglietta che regalarono era sua, come i primi guanti”.
Che teoricamente potrebbe reggere in nazionale sino al mondiale del ’22, in Qatar, magari non da titolare. Fra un anno, secondo o terzo dovrebbe essere ancora Federico Marchetti, ’82, della Lazio, già vice Buffon nel ’10, in Sudafrica.
“Altro ottimo collega”.
Il suo vice è Gabriele Marchegiani, figlio di Luca, ex Chievo, commentatore per Sky.
“E non mi ha mai fatto rimpiangere”.
Era dal 1952 che a Ferrara non avevano un giocatore in nazionale, toccò a tal Fontanesi. “Un onore incredibile, complice magari alcuni infortuni di portieri”.
Ma potete difendere il primato?
“Stiamo vivendo qualcosa di unico, la speranza è di resistere al vertice”.
Lei è alto e saettante, fra i pali, neanche male in uscita.
“Sono completo ma devo migliorare, soprattutto in esperienza. Tecnicamente posso somigliare un po’ a Samir Handanovic, veniamo dalla stessa scuola. L’interista è un campione, io devo dimostrare tutto”.