di Vanni Zagnoli
La serie A è lì, a portata di Venezia, abbastanza incredibilmente. Batte la Reggiana 2-1, è seconda da sola, dà spettacolo, da anni, con Aramu e prima con Di Mariano.
Paolo Zanetti aveva iniziato benissimo all’Ascoli, era da playoff, una piccola crisi e il patron lo congedò, ma negli occhi restava la bella squadra marchigiana.
Anche il suo Venezia è bello, concede il vantaggio a Libutti, fra i primattori della promozione della Reggiana, all’andata vinsero i granata ma meritavano i lagunari, stasera la rimonta è prima dell’intervallo con il rigore di Aramu (Lunetta su Esposito) e grazie alla giocata di Johnsen a un quarto d’ora dalla fine, cross deviato da Varone e Aramu tocca sulla linea. Allo scadere la parata di Pomini, 40 anni, sul colpo di testa di Zamparo.
Venezia in gran serie, molto più convincente delle rivali, a livello dell’Empoli che non vince più, sarà una bella sfida, con il Monza e magari la Salernitana, che venerdì meritava di vincere a Reggio.
La squadra di Alvini si è ripresa, da un mese, si dovrebbe salvare, a gennaio sembrava spacciata. Il patron Romano Amadei al Mapei fa il tifo con il megafono, sogna un ciclo simil Modena, che portò dalla serie C alla salvezza in A. Ci stava il pari.
Il Venezia è uno dei tanti club americani, per essere da serie A gli manca solo uno stadio vero. Da mezzo secolo, in A con gli arancioneroverdi si salvò solo Novellino, venti e passa anni fa, grazie a Recoba.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilgazzettino.it”, “Ilmattino.it”