di Vanni Zagnoli
Il Lecce perde a Venezia per 1-0, giovedì dalle 18,30 avrà bisogno di vincere con un gol di scarto per raggiungere la finale playoff. Non ci saranno i tempi supplementari, a differenza del turno preliminare, il pari o la vittoria qualificheranno il Venezia, un successo con uno o più gol di scarto faranno passare la squadra del presidente Sticchi Damiani.
Netta la superiorità del Venezia, nel primo tempo, con 9 tiri contro 2, comprese quattro occasioni create da Johnsen, il norvegese è da serie A, come incidenza. Quanto alla cifra tecnica, in stagione il Lecce è stato meno continuo, peraltro sino a fine aprile sembrava la favorita per la seconda promozione diretta.
Dunque una prima opportunità è per Johnsen, sul primo palo, Gabriel si oppone. Poi Modolo devia con il corpo, da angolo, a Fiordilino non riesce la girata vincente. Aramu da fuori calcia alto, proprio i 120’ di battaglia con il Chievo non si sentono, per il Venezia, al punto che i pugliesi devono rifugiarsi in angolo per 10 volte.
Banti al Var non richiama Marini, sorvola su una trattenuta ai danni di Modolo, con il metro che ha portato al rigore di Darmian (Inter) su Chiellini ci poteva stare, al punto che il dirigente Ivan Ramiro Cordoba all’intervallo scende a protestare con l’arbitro. Dermaku invece tocca con la coscia e poi con il braccio, questo penalty non c’è, sempre per il Venezia. Nella pausa, si scalda l’intera panchina veneta, mentre tutto il Lecce è in spogliatoio, sono modi differenti di vivere lo stop.
Il gol arriva a inizio ripresa, Aramu serve Maleh, che al volo appoggia a Forte, il sinistro è perfetto, nell’angolo basso, per la 15^ rete stagionale, era a digiuno su azione da tre mesi.
I salentini creano una mischia, Modolo invece raddoppia ma di mano, lamenta una spinta che non c’è. Entra Henderson nella squadra di Corini, a migliorare la qualità, lo scozzese a sinistra spinge tanto: venne promosso in A con il Verona.
Il Venezia deve rifiatare, le triangolazioni leccesi peraltro non sono così pericolose, serve solo un’uscita del portiere finnico Maenpaa. Corini inserisce a sorpresa Nikolov e Yalcin, bulgaro e turco mai a segno, in serie B, e incapaci di ravvivare l’assalto finale. Anzi, riprende metri il Venezia e con Svoboda avvicina il raddoppio. L’ultima chance è per Coda, da posizione defilata, centra il compagno Yalcin. E’ strano che il capocannoniere della serie B, con 22 reti, sia stato così anonimo. Merito di Mazzocchi, Ceccaroni e Modolo averlo limitato così. La formazione dell’americano Duncan Niederauer meritava un altro gol, così faticherà a passare. Eugenio Corini è riuscito a limitare il passivo, è alla 5^ sconfitta in 7 gare. In precedenza, però, aveva raggiunto le 6 vittorie di fila, record societario in serie B: “Il Venezia è molto insidioso in transizione”, dice il tecnico dell’ultima promozione del Brescia.
“Meritavamo uno scarto superiore – replica Paolo Zanetti -, abbiamo costruito 4 occasioni nel primo quarto d’ora. Maleh? Viene dal Ramadan integrale, non mangiava e non beveva, eppure va il doppio degli altri”.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilgazzettino.it”