http://sport.ilmessaggero.it/calcio/sassuolo_napoli_diretta_live_risultato-2397661.html
http://sport.ilgazzettino.it/calcio/sassuolo_napoli_diretta_live_risultato-2397683.html
http://sport.leggo.it/calcio/sassuolo_napoli_diretta_live_risultato-2397669.html
Vanni Zagnoli
L’anticipo meridiano finisce 2-2, ma il Napoli è stato largamente superiore al Sassuolo che, per una volta, viene premiato oltre i propri meriti, perchè concede anche due pali.
L’inizio è azzurro, con la brillantezza di Insigne, a sinistra. Quasi un girone dopo i gravi infortuni, si rivedono in panchina Magnanelli e Biondini, nel Sassuolo: il regista Sensi regge bene, a centrocampo, contro Jorginho, tornato al posto di Diawara. I sarristi giocano preferibilmente sulla sinistra, le triangolazioni hanno l’abituale velocità, mancano di precisione, proprio in regia (l’ex veronese mai ha ancora segnato, nel Napoli) e sulla trequarti. Dell’Orco allarga l’anca verso Mertens, il rigore ci starebbe, non per Damato. Poi Duncan argina Mertens, per il resto si occupa di Allan. Le controfughe del Napoli sembrano contropiedi del basket, velocissime, Mertens per Callejon che non incrocia abbastanza e avvicina il palo esterno. Hamsik conclude centralmente, poi il destro da fuori di Insigne, il Sassuolo regge a fatica. Anche Berardi ha la palla buona, su ingenuità di Koulibaly, la manda fuori. Il ritmo è alto, con triangolazioni acrobatiche, anche neroverdi, è la classica partita di fine stagione, inteso come spensieratezza e spettacolarità. Gli esterni si scambiano spesso, Insigne ogni tanto va a destra, prima dell’intervallo è Berardi a passare a sinistra. Si ha continuamente la sensazione che possa arrivare il gol, la pressione della squadra di Sarri è molto forte, soprattutto su Pol Lirola e Pellegrini. Che non a caso esce all’intervallo, perchè non è al massimo, al pari di Defrel, pure sostituito. Lo sbilancio degli angoli, 0-7, testimonia lo squilibrio a favore della terza, bloccata già all’andata, sull’1-1. Si continua così, anche alla ripresa, con l’azione di Strinic per Hamsik. Dai e dai, l’opposizione crolla, Hamsik a centrocampo si gira in pochi centimetri, allarga per Callejon, Dell’Orco è tagliato fuori, Acerbi manca l’intervento e Mertens appoggia di testa la 28^ rete stagionale, in campionato sono 22, come il totale dello scorso triennio.
Il Sassuolo è anche un pizzico sfiduciato, sbaglia un passaggio facile, non da squadra di Eusebio di Francesco. Su rimessa e situazione agevole, l’errore è di Hamsik, che di testa serve Berardi, il talento calabrese non aggira il portiere e segna, su azione non ci riusciva dal 28 di agosto.
E allora si riprende, con il clichè precedente, gli emiliani dietro, pronti a rubare palla e il Napoli palla a terra, nell’alternanza fra gioco corto e lungo. Mertens si procura una punizione dal limite e la calcia contro la traversa, è il suo 5° legno, record stagionale, con Pjanic e Muriel. Sarri propone la staffetta abituale, con Zielinski per Allan, continua a lasciare in panchina Giaccherini, Rog e Pavoletti, come se il mercato non fosse servito. Il ritmo scende, le fiammate proseguono, con il palo di Insigne, grazie a un assolo degno del contratto prolungato sino al 2022, che ne fa il più pagato della rosa. Il 2-1 è improvviso, punizione di Ricci da destra, deviazione, Reina respinge, Ragusa la riapre per Mazzitelli, sinistro in gol, è il primo in A, per il figlio del giornalista sportivo Massimo. Arriva anche il 2-2, angolo da destra, tocca di testa Albiol e Milik appena entrato appoggia in porta: il polacco non segnava da settembre, al Benfica, in Champions. L’ultima emozione è sul colpo di testa di Mertens, Cannavaro salva in acrobazia, la mano è larga ma non tocca assolutamente la palla. I campani circondano l’arbitro, ha ragione Damato. Niente settima vittoria in trasferta di fila per il Napoli, eppure l’avrebbe meritata. La Roma resta a +1, in attesa di Pescara.