di Vanni Zagnoli
C’è un campionato per l’ottavo posto, platonico, per la migliore delle squadre di seconda schiera, e il Sassuolo prova ad aggiudicarselo, come la scorsa estate. La Lazio e l’Europa league restano lontane 7 punti, il Napoli 8 e un’altra partita in meno, è ben difficile che una davanti molli, ma intanto si gioca per lo spettacolo, con la salvezza certa, anche se non matematica, anche per il Verona. Sorpasso sul campo e in classifica, 0-2 all’andata, quando il Sassuolo era in lotta per il primo posto e in trasferta non mancava un colpo. Nelle due gare, gli 0 punti per l’Hellas sono iniqui.
I neroverdi sono solo alla quarta vittoria al Mapei, mancano alcuni successi interni per colmare il gap rispetto al settimo posto.
Il vantaggio è al 4’, il passaggio di esterno di Berardi è delizioso per Defrel, al limite, tocco all’indietro per invitare al tiro Locatelli, dimenticato da Tameze, il tiro è angolatissimo. Qualche altra trama neroverde, poi uno squillo Hellas. Scambio stretto Lazovic-Zaccagni, cross del serbo, il centrocampista ceco Barak incorna, Consigli in acrobazia vola, impedendogli la 7^ rete stagionale: un anno fa aveva brillato qui con il Lecce, meritando la chiamata dell’ambizioso Verona. Altra chance gialloblù, per Faraoni, la replica con il cross di Berardi per la testa di Ferrari, Silvestri vola, alimentando la sfida a distanza fra portieri potenzialmente da nazionale. Scende un pizzico il ritmo, Zaccagni indovina una gran palla, Ceccherini rovescia di poco fuori.
Si alza qualche zolla dal terreno, molto sollecitato, anche dalle partite della Reggiana, De Zerbi e non solo se ne lamentano ciclicamente. Juric inizia a innervosirsi, quando si leva la felpa è il segnale, fa scaldare Dimarco, goleador a sorpresa, in questo inizio 2021. Berardi riceve in area, dribbla Ceccherini e calcia fuori di poco. Il pari ci sta, anche come possesso palla. Lasagna la difende, arriva Faraoni, filtra sul fondo, centra basso e teso, doppio velo per Lazovic che sotto misura è solo e piazza vicina al palo.
E’ un bel primo tempo, l’ex telecronista Bruno Pizzul, neo 83enne, avrebbe detto che riconcilia con il calcio. All’intervallo entra Dimarco, appunto, per Faraoni, Lazovic va a destra e il mancino rileva Ceccherini, che il Sassuolo lasciava libero in fase di costruzione. Chiriches spinge Lasagna, fuori area, comunque evita di farsi fischiare il rigore. Le emozioni continuano a fioccare, il 2-1 è per iniziativa di
Kyriakopoulos, Gunter respinge corto, Djuricic trova lo spiraglio in diagonale basso, anticipando Barak e lo stesso tedesco-turco. Migliora la fase difensiva emiliana, il Verona rifiata, serve la reattività di Silvestri, reggiano di Castelnovo Monti, per deviare la punizione di Berardi.
Il match perde linearità, resta vivo. Juric rinuncia a Magnani, il centrale che ebbe un problema con De Zerbi, si scusò con lui sul campo, a Brescia, a fine partita, tornò a Sassuolo e quest’anno è stato riceduto. Entra Bessa, trascinatore della penultima promozione in serie A del Verona, quando sulla panchina c’era Pecchia, a quei livelli si è ripetuto solo in qualche gara, al Genoa. La difesa veneta passa a 4, concede un contropiede a Locatelli, Silvestri vigila. Sbaglia Traorè, sulla fuga di Berardi. L’Hellas attacca, drop di Barak, Marlon in rovesciata sulla linea evita il pari. Lo ottiene grazie al solito cross di Lazovic (l’ex Genoa meriterebbe la Champions), Federico Dimarco si coordina e realizza la quarta rete di questo campionato.
Lì i gialloblù si rilassano, Zaccagni sbaglia il retropassaggio, Dawidowicz salva su Berardi, servito da Caputo. Sull’angolo, Barak respinge corto, la palla sbatte su Ferrari, Junior Traorè con il destro trova il pertugio del 3-2. Juric leva l’azzurro Zaccagni per Salcedo, poi viene espulso per il fallo in attacco fischiato a Lasagna su Marlon.
E’ stata una gara aperta, come il 3-3 di giugno, Juric non è mai riuscito a battere il Sassuolo di De Zerbi. Che ha chiuso a 3, per arginare la squadra dell’Adige. “Li abbiamo messi sotto – dice il tecnico croato -, abbiamo subito 4 tiri, concedendo tre gol. Nell’andata girava meglio, come in casa del Milan”.
A metà campionato il Verona aveva la miglior difesa, assieme alla Juve, ora è vulnerabile. “Nell’ultima mezzora abbiamo stradominato, serve maggiore concentrazione. Sulle mischie non si può lavorare. Sul 2-2 pensavo di vincere, il Sassuolo domina tante squadre, abbiamo creato molto e concesso poco. Sono normali le cessioni di Rrhamani e di Kumbulla, a fronte di 40 milioni totali”. “Abbiamo meritato di vincere – obietta De Zerbi -, ci siamo abbassati perdendo il possesso palla. Nel primo tempo potevamo essere sul 2-0. Juric ha preso il Verona da neopromossa, ha fatto persino meglio di noi, in questi due anni. Per rincorrere il settimo posto ci servirebbe una sequenza di vittorie”.
SASSUOLO-VERONA 3-2
SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli 6,5; Toljan 5,5, Chiriches 6 (42′ st Ayhan ng), Ferrari 6,5, Kyriakopoulos 6,5; Obiang 6, Locatelli 7 (39′ st Maxime Lopez ng); Berardi 7, Defrel 6,5 (22′ st Marlon 6), Djuricic 7 (22′ st Junior Traorè 6,5); Caputo 5,5. All. De Zerbi 6,5.
VERONA (3-4-2-1): Silvestri 6,5; Magnani 5,5 (23′ st Bessa 6), Gunter 5,5 (10′ st Davidowicz 6,5), Ceccherini 5,5; Faraoni 6,5 (1′ st Dimarco 6,5), Tamèze 5,5 (10′ st Sturaro 5,5), Veloso 6, Lazovic 7,5; Barak 6, Zaccagni 6 (39′ st Salcedo ng); Lasagna 5,5. All. Juric 6,5.
Arbitro: Prontera 6.
Reti: 4′ Locatelli, 43′ Lazovic (V); st 6′ Djuricic, 34′ Dimarco (V), 36′ Traorè.
Note: ammoniti Faraoni, Djuricic, Magnani, Locatelli e Traorè. Espulso Juric al 44’ st. Angoli 6-5.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilgazzettino.it”, “Leggo.it”, “Corriereadriatico.it”, “Quotidianodipuglia.it”