di Vanni Zagnoli
E’ il caos, attorno alle convocazioni delle nazionali. Le Asl bloccano i giocatori della Roma, della Lazio e della Fiorentina. I nazionali del Sassuolo sono bloccati sino a martedì, quelli di Genoa e Inter potranno raggiungere i rispettivi ritiri solo con mezzi propri.
Sembra quasi un assist al Napoli, che domani discuterà il ricorso per il 3-0 a tavolino subito per lo stop alla squadra, alla vigilia della partita per il bigmatch di Torino, di un mese fa. E proprio la società partenopea si augura di poter trattenere i nazionali, per lavorare meglio, in tempi di covid.
Lo stop arriva a macchia di leopardo, dipende dalle sensibilità dei dirigenti sanitari, magari dai rapporti che hanno con gli stessi club.
Si accende la polemica, soprattutto da parte l’ad dell’Inter Beppe Marotta: “Il rammarico è tale che chiedo l’intervento del ministero dello sport. Questa situazione è iniqua, porta a un’alterazione della regolarità delle competizioni. È assurdo che le Asl si comportino in modo diverso da Roma 1 o Roma 2, da Milano a Firenze. I protocolli sono rigidi, dobbiamo rispettarli, la zona d’ombra è per la mancanza di centralità di questa gestione: ogni Asl diventa centrale nella gestione dei club”.
Proprio Marotta aveva chiesto di ridurre gli impegni delle nazionali, almeno si potrebbero evitare le amichevoli, come Italia-Estonia di mercoledì, a Firenze. Al momento, comunque, risultano in isolamento fiduciario anche due nerazzurri, Barella e D’Ambrosio.
L’Asl della regione Toscana blocca i 13 nazionali della Fiorentina, almeno per una settimana. Fra questi ci sono Biraghi, brillante a Parma, e Castrovilli, in ombra. Non possono uscire dalla bolla per la positività dello spagnolo Josè Callejon, in isolamento, dopo lo stop arrivato alla vigilia della gara di sabato sera. Salvo contrordini, entrambi salterebbero anche la gara di domenica a Reggio Emilia, di Nations league, con la Polonia.
I viola hanno due africani (Amrabat del Marocco e Kouame della Costa d’Avorio), in Sudamerica Quarta (Argentina), Caceres (Uruguay), Pulgar (Cile) e poi Dragowski (Polonia) e due serbi, Milenkovic e Vlahovic.
La Asl del Lazio accerta la positività di Dzeko, ma anche di due giovani romanisti, Milanesi e il portiere della Primavera Boer, per cui nessun giallorosso può uscire dalla bolla. “I nazionali non potranno viaggiare, per rispettare il protocollo in vigore”.
Spinazzola si è fatto male in avvio della gara di Genova, Cristante, Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini sarebbero andati in azzurro.
La Lazio ha positivi Immobile, Leiva e Strakosha, fra l’altro è al centro della vicenda tamponi, in questo caso c’è incertezza, sino alle 21,30, con le voci a rincorrersi. Lo stop, invece, vale anche per i biancocelesti, dunque niente Italia per Acerbi e per lo stesso Immobile.
Sembrava che anche la Liguria avesse fermato i genoani per la positività del difensore colombiano Zapata, invece non sfuma il ritorno in azzurro di Criscito dopo due anni (Mancini l’ebbe allo Zenit) e di Luca Pellegrini, è sufficiente che rispettino i protocolli di viaggio.
Quanto ai nazionali del Sassuolo, resteranno in bolla sino a martedì, per cui mercoledì sera potrebbero pure giocare: sono Locatelli, in forma, Berardi e Caputo, rientrati non al meglio, con l’Udinese. Il tutto è concordato con la regione Emilia Romagna e riguarda anche altri nazionale, anche giovanili.
Gli interisti potranno comunque muoversi solo con spostamenti privati, dunque aerei (ma privati, appunto) e auto, i sudamericani faticheranno a raggiungere le nazionali dall’altra parte del mondo.
In generale, le società sono preoccupate perchè al rientro i convocati potrebbero portare ulteriori contagi.
La Roma ha Kumbulla convocato dall’Albania, Mkhitaryan dall’Armenia e il brasiliano Ibanez dall’Olimpica, Fonseca era giustamente preoccupato, per la sosta. La situazione è in continuo divenire, altre Ausl potrebbero intervenire a bloccare convocati o quelle che li hanno fermati a sbloccarli, almeno parzialmente.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilgazzettino.it”