Ilmessaggero.it, Ilgazzettino.it, Ilmattino.it. Premier, espulso chi tossisce sul campo. La perplessità dei medici italiani

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di Vanni Zagnoli

Arriverà il cartellino rosso per chi fa apposta a tossire in campo. Il calcio al tempo del Coronavirus si adegua, insomma, inserendo nel suo regolamento anche una norma per “procurato allarme”. 

La novità è stata confermata dalla commissione della Federcalcio inglese, incaricata di stilare le regole del calcio, in linea con le indicazioni ricevute dall’Ifab, International football association board. Dalla prossima stagione tossire in campo in maniera forzata, dunque non spontaneamente, verrà equiparato ad altre infrazioni, come insulti o gesti osceni rivolti ad avversari o arbitri. 

Sono comportamenti che, a discrezione dei direttori di gara, possono anche essere sanzionati con l’espulsione diretta. “Se il colpo di tosse è chiaramente accidentale – spiega un portavoce dell’Ifab -, l’arbitro non prenderà alcun provvedimento. come nel caso accada in situazioni di grande distanziamento tra i giocatori. Viceversa, il comportamento del giocatore dovrà essere considerato antisportivo”.

Il provvedimento ricorda una decisione della federcalcio romena, di punire con 12 giornate di squalifica uno sputo a terra. Per la Frf, dipende dall’intensità dello sputo, si va dalle 6 alle 12 giornate, più un’ammenda. In Romania è vietato anche soffiarsi il naso, sul campo. 

Fra i medici sportivi più longevi del nostro calcio c’è Enrico Ligabue (nella foto), partito dalla Reggiana, ai tempi del portoghese Futre, per passare al Modena, poi Venezia, Brescia, un campionato con Cairo al Torino e da una stagione e mezza all’Ascoli, con il patron romano Massimo Pulcinelli, di Bricofer.

“Punire il colpo di tosse – spiega dall’ambulatorio di Correggio – a me sembra una norma impossibile da applicare. Se un giocatore va al campo con la bronchite, tossisce per forza. E’ come quando un giocatore perde sangue dal naso, l’arbitro può decidere se farlo uscire dal campo o permettirgli di continuare con l’adeguata suturazione”.

La novità incuriosisce anche la serie A, ne abbiamo parlato con uno dei medici di riferimento, peraltro il club non lo autorizza a dichiarazioni ufficiali, per questo non pubblichiamo il nome.

“Tossire è un gesto che può essere naturale – la sua riflessione -. Ma, come sputare addosso a una persona, diventa irrispettoso, oltre che antisportivo, tantopiù che ora c’è la possibilità di infettare, con il Covid. Ma anche prima, mica si poteva avvicinare un avversario con secrezione… Sarebbe come pulirsi il sudore addosso a un altro calciatore”. 

Peraltro tutti i calciatori vengono regolarmente sottoposti a tamponi, per il Covid-19.

“E studi hanno dimostrato che durante una partita le infezioni sono rarissimi, che il contatto sportivo sul campo non è sufficientemente lungo per portare all’infezione. In panchina, invece, occorre restare distanziati proprio perchè la vicinanza prolungata aumenterebbe la probabilità di contagio”.

Da “Ilmessaggero.it”, “Ilgazzettino.it”, “Ilmattino.it”

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