di Vanni Zagnoli
Al 90’ pareggia la Spal, beffando Spalletti. E’ uno di quei giochi di parole che piacciono a Lucio, tipo “Pastore è importante, perchè guida il gregge”, ma gli va male una volta di più, perchè il gregge nerazzurro da due resi non vince. La Spal costruisce non di meno, tira in porta raramente e incappa in un’autorete clamorosa con Vicari. Senza, l’Inter avrebbe faticato a passare in vantaggio, nel finale si fa raggiungere e il pari è accettabile. Al debuttante Rafinha resta giusto il recupero, poco.
La Spal inizialmente palleggia, il pressing nerazzurro mette in crisi i centrali, Vicari sbaglia, sarà un segno premonitore. Si fa vivo Mattiello per i ferraresi, è titolare da 12 gare di fila, ha superato i due gravissimi infortuni della carriera. La chance migliore è al quarto d’ora, Vecino serve Candreva, rasoterra da buona posizione e Meret respinge di piede, è al debutto in A, dopo le parate della promozione.
L’Inter tiene vivo un pallone, D’Ambrosio crossa, Perisic non arriva. Resta fra i più attivi Manuel Lazzari, fedelissimo della famiglia Colombarini dai tempi della Giacomense, con una discesa a sinistra e il recupero palla su Cancelo: meriterebbe un contesto diverso, efficace non solo sul piano difensivo. Semplici è così, fin dalle promozioni, ha una buona fase di contenimento, il resto dipende da quanto concedono gli avversari. Con Cionek e Kurtic qualche miglioramento c’è.
La battaglia a scacchi porta due azioni di Perisic e l’unico tiro in porta estense da fuori, con Antenucci. Meret allontana l’angolo di Cancelo, prima dell’intervallo. All’Inter manca molto, la manovra è scolastica anche se a buon ritmo. D’Ambrosio a destra è meno frenato, Borja Valero a quasi 33 anni non dà più la spinta di Firenze, con cui faceva viola gli avversari. Arrivano anche imprecisioni individuali, come di Skriniar, e così Icardi ha una sola palla gol. Entra Eder, subentrato per la 17^ volta, primato stagionale, per Candreva, il più sostituito, 15 volte. Cross di Cancelo, Vicari si coordina male, i biancazzurri sono in 4, l’autorete è inspiegabile perchè non era pressato. E’ l’unico errore da matita rossa della domenica spallina, guasta la festa infinita sugli spalti e conferma la difesa come terza peggiore della serie A.
La Spal non pare avere la forza per recuperare, resta dietro la palla e consente all’Inter di traccheggiare, un palleggio reiterato, interrotto dal tiro di Viviani, deviato. Semplici lo conferma nonostante gli errori decisivi recenti perchè vivacizza la manovra e in effetti la Spal ha un buon momento di reazione, sublimato dai salvataggi di Miranda e Skriniar sulla punizione del regista. La partita è finalmente bella, nel frattempo c’era stata la parata spettacolare di Meret sul destro dalla media distanza di Vecino, azionato da Perisic. L’uruguagio accompagna bene le offensive, aveva segnato due gol alla Roma, fra andata a ritorno. Semplici incita i suoi ma il pressing nerazzurro è difficile da valicare. La manovra emiliana svaria, con ricerca dalle fasce, va a scontrarsi con la buona attitudine al contenimento anche di Spalletti. Incessante è il “segna per noi, vogliamo vincere”, della curva spallina, i pericoli sono invece per Meret, serve deviare il destro volante di Brozovic e anche il salvataggio di Grassi.
Sale il rendimento di Borja Valero, non l’attenzione perchè Kurtic ha la palla buona per pareggiare, la conclusione è alta, come il colpo di testa di Paloschi sul traversone di Antenucci. La Spal chiude in 4-3-3, dal 3-5-1-1 di avvio. Cancelo è precipitoso nel contatto falloso su Bonazzoli, la punizione libera sulla sinistra dell’area Antenucci, che trova la deviazione aerea di Paloschi e fa esultare la città degli Este. La Spal prova addirittura a vincere, con Bonazzoli, mentre Semplici chiede calma, per non compromettere il punto. Questo potrebbe valere la salvezza, è a un punto dal Crotone. Sta peggio l’Inter, fra le 3 in lotta per gli ultimi due posti da Champions ha più problemi. Le romane hanno un altro piglio, la parabola di Lucio somiglia sempre più a quelle di Mazzarri, Mancini e Pioli. E’ senza successi da 9 gare ufficiali, basterà un Pastore a guidare un gregge appannato?
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilgazzettino.it”, “Ilmattino.it”