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di Vanni Zagnoli
Il Napoli resta imbattuto in trasferta, da 28 gare di campionato, ma per la 2^ volta nelle 5 in cui non ha vinto è fermato al Mapei. L’1-1 rischia di costare lo scudetto o almeno le speranze di giocarselo sino alla fine. Il Sassuolo fa la partita che deve, indietro e ripartenze, viene raggiunto a 10’ dalla fine, su autogol, dopo avere sprecato tre chances per raddoppiare.
Si gioca a Reggio Emilia eppure è come fosse il San Paolo, con ben 9mila tifosi campani. Zielinski a sinistra non è Hamsik, operato alle tonsille durante la sosta e poi penalizzato da un problema a un flessore. Il Sassuolo è senza centravanti, Babacar resta in panchina, rientra Berardi, accanto a Politano, per un 3-5-2 inconsueto, per la storia neroverde, con Rogerio a sinistra. Segna subito Callejon, di testa su cross di Mertens, ma in fuorigioco, Fabbri annulla. Bravo Consigli a intercettare il sinistro di Insigne, tenuto in gioco da Rogerio, salito in ritardo. Il peggior attacco del campionato fatica, contro la seconda difesa. Il Napoli insiste molto a destra, Sensi rischia il rigore su Zielinski con una spintina. Si scivola, Mertens in uno contro uno con Acerbi e poi Raul Albiol. Koulibaly commette fallo sulla destra, Sensi calcia, Peluso anticipa il senegalese, traversa e Politano a bersaglio, dopo 12 partite.
L’ad neroverde Carnevali aveva rinunciato a un totale di 32 milioni, nelle ultime ore di mercato, è il piccolo attaccante a infilare il Napoli. Aveva fallito due rigori, segna nella serata a cui tiene di più: “Sono del Sassuolo e penso solo a questa maglia – racconta all’intervallo -, i cori contro di me fanno parte del calcio”. Fuori casa, gli azzurri non prendevano gol da dicembre, da Torino sponda granata. Insigne sbaglia un gol facile, su errore di Lirola, sarebbe probabilmente stato annullato con il Var, per offside. Ogni volta che il Napoli attacca è insidioso, manca tuttavia l’abituale precisione. Mario Rui finalmente si fa vedere, Callejon incrocia fuori. Consigli dice no a Insigne, l’azione era splendida, su cross di Allan. Berardi viene ammonito per proteste, aveva peraltro ragione, Missiroli trova una giocata da nazionale, gli azzurri dietro rischiano qualcosa di troppo. Il Napoli è la squadra che rimonta più spesso, ha recuperato la bellezza di 22 punti, alla ripresa però rischia il bis, sul contropiede di Politano, Reina si oppone e Berardi non trova la porta; il portiere respingerà anche su Rogerio. Il Napoli deve pure rifiatare, il gioco solo palla a terra diventa controllabile, manca l’accompagnamento degli esterni difensivi, Hysaj e Mario Rui non trovano spiragli. Il tempo passa, emergono le fatiche della stagione, di titolari.
La partita cambia con l’ingresso di Milik, colpo di testa fuori, poi la traversa. In mezzo il pari su cross da sinistra di Mario Rui, finalmente decisivo, Acerbi perde il contrasto con il polacco e Rogerio fa autogol, per anticipare Callejon. Nel finale manca una palla gol da urlo per la squadra di Sarri, è anzi Koulibaly a chiudere su Politano, nel recupero. Il Napoli si è svegliato tardi, a centrocampo ha sofferto, Jorginho è stato sovrastato da Sensi, sino alla sostituzione con Milik. Mertens non era in serata, Insigne nella ripresa sparisce, neanche Allan offre la propulsione abituale. Ha creato di più, magari l’ingresso del polacco era da anticipare. Come la Spal ha bloccato la Juve, il Sassuolo leva due punti all’ex capolista. Che li aveva già persi con l’Inter, più i 3 con la Roma, la sensazione è che il terzo scudetto non arriverà.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilgazzettino.it”, “Ilmattino.it”