Riparte il volley, con il primo trofeo post covid, con il primo trofeo della nuova stagione, in assoluto per lo sport italiano.
Ripartono le donne, da Vicenza, in piazza, all’aperto, come quelle sere magiche al foro italico, per il mondiale maschile, e un’altra volta, per la nazionale all’epoca allenata da Mauro Berruto.
E’ la festa dell’onorevole Mauro Fabris, berico, di Forza Italia, che ha allontanato gli opposizione alla presidenza di lega, battendo Roberto Ghiretti, già uomo forte del volley maschile, nei formidabili anni ’90.
Stasera le semifinali di supercoppa, aspettando la versione al maschile sempre di questo mese: alle 18,45, Conegliano-Scandicci, dalle 21,35 Busto Arsizio-Novara, con dirette su Raisport, con Giulia Pisani accanto a Marco Fantasia.
La finale domenica, alle 21,15, su Rai2. Orario e canale sono da mondiale maschile, di due anni fa, fra Roma e Firenze, Milano e Torino. La supercoppa ha il meglio del sottorete muliebre, con Monza che ha ambizione di scalzarne una, magari Busto.
La prima semifinale è scontata, Conegliano campione del mondo e d’Italia, battuta solo un anno fa da Novara, in finale di Champions, non può farsi battere da Scandicci. “Attenzione, però – dice Daniele Santarelli, 39 anni, marito di Monica De Gennaro -, perchè neanche abbiamo fatto amichevoli. Avevamo giocato noi l’ultima gara di campionato, con Brescia, una vita fa”.
Insomma è come fosse pre, precampionato, dunque Massimo Barbolini che la potrebbe pure fare, fu lui, appunto a Novara, a impedire all’Imoco di aggiudicarsi il trofeo più fascinoso, la Champions. Ha preso il posto di Mencarelli, esonerato durante la stagione, come quando venne avvicendato per Bonitta, per raccogliere l’eredità azzurra da Barbolini.
Le fiorentine hanno Lia Malinov in regia, Lucia Bosetti ormai recuperata, un anno fa saltò la gara chiave di qualificazione olimpica, venne sostituita da Elena Pietrini, sua compagna nella Savino Del Bene, e poi da Sorokaite, agli Europei, del terzo posto azzurro.
Busto-Novara è più equilibrata, le varesotte hanno Francesca Piccinini, 41 anni e mezzo, e la centrale Stevanovic, serba e campionessa del mondo e d’Europa. In panchina c’è Marco Fenoglio, addominali da campione e scudettato a Novara, prima che suor Giovanna Saporiti gli preferisse Barbolini, appunto. Le piemontesi hanno Stefano Lavarini, barbuto ct della Corea del sud, qualificato per l’olimpiade, Caterina Bosetti, della grande famiglia Bosetti, con 5 personaggi del volley, e Cristina Chirichella, la capitana della nazionale.
E’ di nuovo l’anno preolimpico, le donne di Davide Mazzanti sono generalmente giovani, non hanno Juantorena e Zaytsev, ultratrentenni, come il libero Colaci. “La nuova stagione di attesa olimpica non fa grande differenza, non firmeremmo per il semplice podio”, ci garantisce la centrale, assieme a coach Santarelli e a Lucia Bosetti.
A Vicenza, da ieri, c’è la nazionale più amata dagli italiani, divisa per i 4 club. Allenamento in piazza come fosse beach, veneti in festa. La scherma viene dal peggior mondiale da 30 anni a questa parte, Cagnotto e Dallapè non vanno alle olimpiadi, Egonu e Sylla sono i volti da copertina dello sport di squadra al femminile, è come giocassero in casa, in realtà Conegliano dista da qui un’ora e mezza. Le tribunette sono da beach, sugli spalti ci saranno appena 120 spettatori, tra familiari e sponsor, in posti alternati.
Senza coronavirus, Conegliano era favorita per lo scudetto e per la Champions, avrebbe probabilmente inanellato il quinto trofeo di seguito, il 7° degli ultimi 8, la sensazione è che con la regista Wolosz e le centrali Folie e de Kruijf possa dominare a lungo, tantopiù con l’americana Hill in banda e Adams pronta a darle il cambio. Con la longevità di Francesca Piccinini, Egonu potrebbe inanellare la bellezza di 7 olimpiadi, nel 2040 avrebbe 41 anni e mezzo, appunto. “E’ una fuoriclasse – conferma Alessia Gennari, capitana di Busto -, paragonabile a Cristiano Ronaldo, anche se il nostro sport e più di squadra e più umano. E Conegliano può dominare a lungo, si cerca una sfidante ufficiale…”.
Un’Inter, insomma. Ecco, il resto del volley italiano spera che ogni tanto perda, perchè le egomonie stancano, come quella della Juve in Italia. In Europa, non ha ancora vinto, eppure si è aggiudicata il mondiale per club. Che dal 1994 al 2010 non si disputò. Resta giusto da ricreare la supercoppa europea, disputata solo dal ’93 al ’96. Al maschile ne fecero 13 edizioni, sarebbe bello perchè al femminile le nostre vengono dal triplete del 2018-19 e anche nella stagione entrante sono destinate al double: le stesse 4 saranno in Champions, Monza in Cev.
Da “Ilmessaggero.it”