“Aspettiamo”, è il refrain di Fabrizio Castori. Prima o poi qualcosa succederà, il Frosinone sbaglierà e noi ne profitteremo. E’ il motto del calcio vecchia maniera, quello di attesa a oltranza, difesa e contropiede. Anche gradevole.
Il problema è che il Carpi ha bisogno di vincere, di un gol in più, certo se la giocherà al ritorno, ma poco cambia.
Ritmo alto, talvolta, ma poche occasioni, la maggioranza sono giallazzurre, già nel primo tempo, a parte il ritorno modenese prima dell’intervallo.
Per la ripresa, dentro Romagnoli per Gagliolo ma cambia nulla, con i ciociari insidiosi e pure il Carpi, in gol grazie a una palla rubata da Lollo, l’arbitro Chiffi tuttavia gli fischia il fallo: «Se l’è inventato -accusa Castori- con solo queste due partite in calendario ci serviva uno dei fischietti migliori, non uno scadente». Dionisi calcia fuori, Sabbione si fa sbattere fuori, a 10’ dalla fine, doppia ammonizione, la seconda è su Maiello. Pasquale Marino per una volta si fa violenza, nel finale gestisce. Lunedì dalle 20,30 al Frosinone basta tenere lo 0-0 per guadagnarsi la finale per tornare in A dopo una sola stagione, senza bisogno di difenderlo anche nei supplementari.
I ciociari si sono fatti avveduti, in stagione hanno giocato molto meglio del Carpi, che però con l’allenatore nonno, di 63 anni, è tremendamente efficace, nel tesaurizzare delle poche occasioni create. A Cittadella aveva anche convinto come gioco, stasera la rinuncia a Mbakogu si giustifica con l’indisponibilità, ma nel primo tempo il baricentro era troppo arretrato.
Domani sera Benevento-Perugia, sicuramente molto più spettacolare, dalle 20,30, sempre su Sky.