Ilmessaggero.it e ilmattino.it, volley. I monti Sibillini sovrastano l’Europa, Civitanova abbatte i russi per 3-1, venivano da 5 Champions in 7 anni. Le difese di Balaso, i muri del gigante Simon, l’equilibrio di Juantorena, a parte il finale, le mani di Bruninho. Sokolov sarà pentito di andare a Kazan? Torna Kurek

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di Vanni Zagnoli

I monti Sibillini sono il tetto d’Europa. E’ la settimana di Civitanova, abbacinante, scudetto a Perugia, rimontando due set, contro i campioni d’Italia in carica, che nei playoff non perdevano in casa da tre anni e finalmente l’abbattimento del moloch russo. Lo Zenit è detronizzato, veniva da 4 Champions in sequenza, da 5 in 7 anni, si aggiudica il primo set per 16-25 e poi crolla, facendo entusiasmare anche il compassato Andrea Zorzi e Samuele Papi, su Dazn, da inizio stagione prima coppia di ex campioni telecronisti, senza giornalista accanto.
E’ una sera memorabile per lo sport italiano, il volley maggiore è nostro 8 anni dopo i successi di Trento, Civitanova ha la rosa più completa al mondo, era solo una questione psicologica, con quelle 7 finali perse in un anno e mezzo, da Giampaolo Medei (6) a Fefè De Giorgi, battuto in coppa Italia ma lanciato in aria martedì sera e anche adesso. I giganti sono maceratesi, ovvero i cubani Simon, il miglior centrale al mondo, e Leal, l’opposto bulgaro Sokolov si sarà pentito di avere firmato proprio per il Kazan, già dal 25-15 del secondo set. Il 25-12 del terzo, il 22-12 rendono la serata irreale, come per il crollo del Barcellona a Liverpool per 4-0, ecco. 
E’ fin troppo facile, per la Lube, è incredibilmente facile e in fondo gli uomini della Gazprom hanno già perso lo scudetto. Il ciclo loro è finito, tant’è che l’americano Anderson torna a Modena, non lascia da campione d’Europa, i bluazzurri hanno sostituito Wilfredo Leon, teoricamente il miglior schiacciatore al mondo, con Ngapeth, che la presidentessa Catia Pedrini non è riuscita a riportare a Modena: in semifinale con Perugia aveva imposto il suo estro, stasera a Berlino è sparito. Solo il finale è suo, con due aces, sul 23-17 serve un timeout per ritrovare la concentrazione. Juantorena sbaglia due ricezioni, entra Jovar, Leal non chiude. 
Se Ngapeth non è più in Italia, è tutta colpa di Stoitchev, l’allenatore bulgaro preso da Verona al posto di Grbic per centrare la prima semifinale scudetto della storia, aveva rotto con il francese, a Natale 2017.
A Berlino la nazionale femminile vinse l’unico mondiale, nel 2002, a Berlino vinse l’Italia di Lippi, qui trionfa Fefè De Giorgi, pugliese molto diverso da Antonio Conte, con il libero Balaso. Sul +4 entra l’emergente Diamantini, centrale importante martedì. Leal azzecca il 24-19, è 3-1, entra anche il figlio di Cantagalli, Diego. E’ Lube. L’Italia ha vinto 5 coppe su 6, solo Monza maschile non ha alzato il trofeo. A un anno e mezzo dall’olimpiade, si tornerebbe a sognare l’oro con maschi e femmine. Con Juantorena, due Champions con Trento e alla prima con Civitanova, che invece l’aveva vinta nel 2002. 

Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”

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