di Vanni Zagnoli
Chiude in gloria l’Udinese, vincendo a Reggio, e così Luca Gotti non potrà tornare a fare il secondo. Sarà confermato dal ds Pierpaolo Marino, presente sulla panchina aggiuntiva, accanto al dg Collavino, gli impediranno di riprendere da vice, ormai si sta abituando alla tensione della panchina e nel tempo potrebbe fare persino meglio di Donadoni, con il quale condivise il subentro di Cagliari, le 3 stagioni e mezza al Parma e le due e mezza al Bologna. Sarri lo volle al Chelsea, la sua carriera ha qualcosa dell’ex ciclista Ivan Gotti, due giri d’Italia vinti, a 28 e 30 anni.
Sassuolo-Udinese ufficializza l’8° posto dei neroverdi, ma a 15 punti dall’Europa league, per lo sprint del Milan. E’ lo specchio della stagione modenese, con punte eccellenti ma non abbastanza premiata dai punti. Restano 51, per il secondo miglior piazzamento, dietro l’Europa di Eusebio Di Francesco, ora nel mirino del Cagliari. Proprio nell’1-1 in Sardegna si era interrotta la corsa al 6° posto dei neroverdi, neanche sarebbe bastato piazzarsi davanti al Napoli, in Europa league grazie alla coppa Italia.
Le occasioni fioccano, il ritmo è buono, essendo diminuito il caldo. Djuricic pesca Toljan, che calcia e Mussod’istinto si salva a lato. Replicano i bianconeri con il calcio piazzato di De Paul, Samir di testa è solo e gira fuori. Caputo sul primo palo, Musso respinge, poi Toljan viene murato. Lasagna calcia alto, Locatelli lancia in gol Traorè ma il fuorigioco è evidente. Murato anche Okaka.
Si gioca spensierati, sulla sinistra i neroverdi sono parecchio insidiosi. Rogerio tuttavia non chiude Stryger Larsen, il destro del danese coglie la traversa. Sempre palla a terra, il Sassuolo, con quelle triangolazioni avviluppanti, solo però da sinistra. I bianconeri recuperano campo, Okaka viene chiuso da Peluso e poi cercherà il gol di tacco.
Sotto la luna piena, De Zerbi catechizza i giocatori come se davvero si giocasse l’Europa, fa bene a insistere su Traorè che da fuori calcia centralmente e Musso può respingere. Si ripeterà nel secondo tempo, sulla punizione di Berardi.
Al 9’ arriva il gol. Lasagna sfugge a Peluso, a destra, con il passo da 400centista, Gianmarco Ferrari è a metà strada, non raggiunge il cross, Toljan è lontano e Okaka non ha difficoltà a segnare il suo 8° gol stagionale, pochi, per le medie stagionali, considerate le 27 gare da titolare. Avvicina il raddoppio la punizione procurata e calciata da Zeegelaar, olandese del Suriname. Esce per Fofana, l’abbatti Juve.
Fuori anche due trequartisti del Sassuolo, Traorè e Djuricic, per Haraslin e Raspadori, che incrocia troppo il suggerimento di Berardi. La fisicità dei friulani in difesa costringe il Sassuolo a cercare angoli impossibili, per segnare. Entra il mantovano Ghion, classe 2000, e Berardi con il sinistro illumina il Mapei, Musso sfiora di quel tanto per mandare la palla sulla traversa. Il portiere guida la difesa con la voce, punta a essere titolare in copa America del 2021, in Argentina e Colombia.
Haraslin punta De Maio, il centrale lo tocca con il polpaccio, siamo quasi sulla linea, contatti del genere quasi sempre vengono puniti, l’esordiente Amabili, 34 anni, di Vicenza, neanche fischia la punizione. De Paul è sempre fulmineo nei capovolgimenti di fronte, manca un pizzico di precisione per portare al raddoppio.
Debutta Stefano Piccinini nato nel dicembre 2002, a Rivalta, alle porte di Reggio, passato per il settore giovanile della Reggiana, fratello minore di Gabriele, del Lentigione, la seconda squadra di Amadei, il patron granata. Con tre giovanissimi, il serrate della formazione delle piastrelle è inoffensivo, anzi è Samir in contropiede a servire Nestorovski, che fa volare Consigli. Ghion e Raspadori costruiscono la palla del pari, l’attaccante chiede il rigore, per l’intervento successivo al tiro di Samir. Si affaccia nell’Udinese Martin Njoten Palumbo, mamma norvegese, nazionale under 21 scandinavo, classe 2002. Il Sassuolo meritava il pari, ha ragione de Zerbi a lamentarsi con il quarto uomo Pasqua.
E’ curioso vedere quasi sempre in tribuna stampa, a Reggio, con il Sassuolo, un ex prete, sposato, affiancato dalla moglie. Stavolta c’è anche un senegalese, cameramen per Udinese tv. La globalizzazione dei friulani non è solo in campo.
Sassuolo-Udinese 0-1 Sassuolo (4-2-3-1): Consigli 6,5; Toljan 5,5 (37′ st Muldur sv), Ferrari 5,5, Peluso 5,5, Rogerio 6 (37′ st Piccinini 5,5); Bourabia 5,5, Locatelli 6 (22′ st Ghion 6); Berardi 6, Djuricic 6 (12′ st Haraslin 6,5), Traorè 6,5 (12′ st Raspadori 6); Caputo 5. A disp.: Pegolo; Kyriakopoulos, Magnanelli, Manzari, Marlon, Mercati; Russo. All. De Zerbi 6. Udinese (3-5-2): Musso 7; De Maio 6, Troost-Ekong 6, Samir 6,5; Stryger Larsen 6,5, De Paul 6,5, Walace 5,5 (49’ st Palumbo sv), Sema 6 (37′ st Ter Avest sv), Zeegelaar 6,5 (17′ st Fofana 6); Lasagna 6,5, Okaka 6,5 (37′ st Nestorovski sv). A disposizione: Compagnon, Lirussi, Mazzolo, Nicolas, Oviszach, Perisan. All. Gotti 6,5. Arbitro: Amabile di Vicenza 5,5 Reti: 8′ st Okaka. Note: ammonito Peluso e Musso. Angoli 6-7.
Da “Ilmessaggero.it”, “Ilmattino.it”