di Vanni Zagnoli
La prima finale scudetto è di Civitanova, molto nettamente, al di là delle previsioni, perchè Trento fuori casa non è la stessa dei 23 successi di seguito fra le mura amiche.
La differenza è soprattutto a muro, con un 11 a 3 significativo e 4 opposizioni vincenti di Stankovic. L’attacco è di buon livello, le forzature in battuta mettono in difficoltà la difesa ospite. Sokolov esce alla distanza, Juantorena è continuo e la Lube per ora veleggia verso il suo 4° titolo, onorando il vantaggio maturato in regular season. Pippo Lanza e Giannelli vanno in difficoltà come raramente accade e lo schiacciatore azzurro si consola parlando dei compagni: “Abbiamo inserito dei giovani”. E’ un bel segnale, per il volley italiano, il ricambio è in corso e Nelli, Daniele Mazzone e Chiappa possono rappresentare buone alternative, rispetto a Stokr, Solé e Colaci, nel tempo. Il momento più bello è nella terza frazione, quando con Antonov Trento ha 6 italiani in campo, non bastsa a invertire il momento negativo e perde come in campionato. Giovedì 4 maggio, al palaTrentino, Civitanova proverà a ipoteciare subito la serie, come ha fatto in Champions contro Modena, sconfitta in 4 gare in semifinale.
Il volley italiano spera in gare più equilibrate, in una serie lunga, questa è valsa da antipasto per la Champions di sabato, con la semifinale proprio tra i marchigiani e Perugia. Lube fatica negli impegni ravvicinati, 4 giorni sono sufficienti per essere competitivi anche sui 5 set, se fossero necessari, contro gli organizzatori, al PalaLottomatica.
L’hawaiano Christenson è il regista più decisivo della serie A, più ancora di Giannelli e ha determinato subito gara-1.
Il volley italiano festeggia anche il titolo conquistato in Polonia da Fefè De Giorgi, ct della nazionale biancorossa, campione del mondo. Il Kedzierzyn Kozle bissa il titolo in PlusLiga, superando il Belchatow in due gare.
Nel femminile, in Italia, il via alle semifinali, al meglio delle tre gare, tutto entro sabato, con una compressione di impegni inconsueta. L’Igor Gorgonzola Novara batte subito la Pomì Casalmaggiore per 3-1: 25-22, 25-18, 21-25 e 25-20, con 15 punti di Plak, 14 di Bonifacio e 10 di Chirichella, ma soprattutto con i 25 di Barun-Susnjar, naturale mvp. La Pomì risponde con i 16 di Fabris, i 14 di Tirozzi e i 12 di Stevanovic.
“Siamo state brave – spiega Katarina Barun-Susnjar -, dimenticando gli alti e bassi stagionali. Nel terzo set si è verificato un leggero calo, abbiamo tirato fuori il carattere. A Cremona sarà difficile”.
Di certo l’assenza di Lloyd ha inciso, come i 3500 spettatori del PalaIgor. Marco Fenoglio non ha timori reverenziali nei confronti di Caprara, uno che ha vinto tantissimo. Stasera si gioca a Modena, Conegliano avrà recuperato dalla finale di Champions persa contro le russe?