Il castorismo batte l’eusebismo, stavolta. Cioè, il Carpi aveva perso il derby con il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, maestro di gioco. Il quale ex team manager della Roma era stato superato al Mapei da Gasperini, altro cultore dello spettacolo a tutti i costi. Al Braglia prevale Fabrizio Castori con il suo tutti indietro, anzi stavolta impatta bene ma segna il Genoa, ribalta la partita grazie all’appagamento dei rossoblù, in ritardo sulla palla dal finale di primo tempo alla ripresa. Il Carpi in serie A mai aveva segnato tre gol, lo fa nella serata che lo proietta a più 3 sulla zona retrocessione, sperando che il Verona batta il Frosinone, domani, mentre la Juve è scontato che superi il Palermo. Gli emiliani vanno sotto su azione a sinistra dell’argentino Ansaldi, Letizia in genere è fra i migliori, capita anche lui di concentrarsi e agevolare il Genoa, a bersaglio con Pavoletti dopo tre mesi: fanno 11 reti alla prima stagione da titolare in A, alla faccia di Eusebio che nelle scelte lo metteva dietro anche il 35enne Floccari.
Laxalt libera Cerci, che a Modena si era già divorato gol con il Milan, a dicembre. Al 46’ Izzo ferma sulla trequarti Letizia, la seconda ammonizione è sacrosanta, meno i 5’ di recupero, in cui il Carpi rovescia la sfida. Pareggia Totò Di Gaudio su assist di Mgakogu ai danni di De Maio, la rovesciata (in copertina) è da fuoriclasse, partito dalla serie D modenese, dalla Virtus Castelfranco. Anzi, da Palermo, con la sua bella storia famigliare. Il sorpasso è ancora merito dell’esterno ispirato da Ribery, il traversone è per Lorenzo Lollo, trequartista ma anche di contenimento, alla 3^ rete in A. Gasperini viene espulso per proteste, in panchina resta Tullio Gritti, l’ex bomber anche del Torino, che ieri era intervenuto in conferenza stampa. Il tris alla ripresa, con il 2° assist di Antonio Di Gaudio per il sinistro incrociato di Lorenzo Pasciuti, alla 2^ rete in A, ma ha segnato in ogni categoria professionistica. Sui gol si vede la differenza tra Mattia Perin, infortunato alla vigilia dell’Europeo da terzo portiere azzurro, e Lamanna, che peraltro era già stato titolare per 15 partite in A. Lazovic manca il 3-2, Lasagna subentra senza precisione, con due errori, uno clamoroso, da posizione centrale.
La partita era peraltro già chiusa dopo 50’, perchè il castorismo è maestro del distruggere il gioco altrui e in questo senso somiglia tanto al cholismo, ovvero l’attitudine di Diego Pablo Simeone con l’Atletico Madrid, un surplus di temperamento e avvedutezza per colmare il gap tecnico. Il Grifone è salvo da inizio mese, il Carpi pregusta l’ennesima impresa, se consideriamo che nel 2010 era ancora in serie D. Il castorismo si può confermare vincente anche in A, nonostante l’interruzione del progetto vissuta con il ds Sean Sogliano, poi congedato dal patron Stefano Bonacini parallelamente all’esonero di Beppe Sannino. Sogliano junior è approdato al Genoa dopo esserci stato vicino anni fa, ha contribuito alla salvezza di Preziosi, da un biennio in crisi economica. A Carpi il mercato di gennaio è stato autografato da Romairone, ex rossoblù, ma seguendo i dettami di Fabrizio Castori e anche di Giuntoli, il dg della scalata e del secondo posto del Napoli.
Ecco, nel calcio ci sta il contrario di tutto, perchè si passa dallo spettacolo di Maurizio Sarri allo spettacolo di Castori, perchè il 3-1 avvince. E in fondo anche il Leicester di Ranieri ha qualcosa del castorismo e dei castoristi. Il punto esclamativo per la tifoseria biancorossa è posto da Stefano Sabelli, destro franco al 42’, è il primo hurrà in A per l’ex azzurrino.