A sinistra Eusebio Di Francesco, di 15 anni più giovane rispetto a Castori, debuttante in A
di Vanni Zagnoli
Domani c’è il sesto derby della serie A, non è stracittadina ma straprovinciale, fra Carpi e Sassuolo, entrambe modenesi. Si gioca al Braglia, dove il Modena arranca e rischia di retrocedere in Lega Pro, da cui si era affrancato nel 2000. Se i canarini fossero in serie A, metterebbero forse assieme più tifosi di biancorossi e neroverdi, ma poi non è detto perchè il seguito di questi paesoni ricchi di storia e di imprenditoria è lievitato.
Carpi e Sassuolo sono diversi in tutto, contrappongono tessile e ceramica, marchi nazionali e la multinazionale Mapei, gioco difensivo di Castori e offensivo di Eusebio Di Francesco, la miriade di movimenti e rivolgimenti carpigiani e il progetto sassolese che limita al minimo i cambiamenti. Soprattutto c’è la rincorsa salvezza, con il Carpi per la prima volta in questo momento salvo e il Sassuolo a 4 punti dal sesto posto, dal Milan e dunque dall’Europa. Castori era partito male, venne esonerato ma dal ritorno in panchina, ovvero da un girone a questa parte, viaggia a ritmo da salvezza abbondante, 11° per i punti. Si adombra quando gli si parla di bel gioco (“Ricordate che giocare bene e perdere è la cosa più facile”) e pensa sempre a non prenderle, per prima cosa.
Eusebio Di Francesco è il contrario. “Io cerco i giocatori offensivi, sempre e comunque, abili nel saltare l’uomo, nel creare la superiorità numerica, si cerca di costruire gioco dal basso, evitando di essere schiacciati dietro, anche in trasferta. Poi non è detto che la strategia sia azzeccata”.
Il Sassuolo crea sempre abbastanza, emoziona sempre, il tasso di spettacolarità delle sue gare è da 6,5, con punte da 7,5, il Carpi va dal frequente nulla esterno, ovvero senza tiri in porta, come a Firenze, a prestazioni anche fortunate in casa, però Castori sta costruendo un nuovo miracolo, con il supporto della società. Ha convinto talmente, dal ritorno al posto di Sannino, che resterà a prescindere, anche in caso di non salvezza, perchè più di così con questa rosa e il budget biancorosso non si può fare.
Di Francesco aspetta le decisioni del Milan, ma pure della Fiorentina o anche eventualmente del Torino e della Lazio, perchè merita una piazza più stimolante, una pressione diversa, una prospettiva stabilmente europea. Anzi, no, ce l’ha forse al Sassuolo, perchè basterebbe portare nel distretto delle piastrelle Higuain o Bacca o Cavani o Ibrahimovic o insomma non Falcinelli o Trotta o Defrel, per battersi per la Champions league, addirittura.
Ma intanto c’è il derby.
“Una partita speciale, per i nostri tifosi in particolar modo – racconta il tecnico vicino al Milan -, da rispettare, a prescindere dal numero di tifosi. E il valore è doppio, con il loro rientro alla grande in lotta per la salvezza e noi all’inseguimento del Milan. Dobbiamo avere l’ambizione di poterci migliorare, anche se potenzialmente non c’è partita, con chi ci precede”.
Eusebio parla ai giornalisti come fosse tra amici e se fosse la squadra, anche i giornalisti a Sassuolo fanno squadra e raramente viene messo in difficoltà dialettica.
“Ho un grande appetito, come la squadra, non l’ha solo chi si deve salvare, bisogna dimostrare il proprio valore in ogni partita”.
In realtà nessuno nel Modenese si è mai illuso di scalare quell’ultimo gradino e c’è il rischio che la squadra molli in anticipo, in fondo è salva da due mesi, ormai, e manca di un Missiroli che da un paio d’anni meriterebbe di esordire in nazionale.
All’andata fu un 1-0 risicato per il Sassuolo, con il Carpi vicino al pareggio, come gli è capitato spesso, con le squadre più forti.
“Allora era un momento particolare, era appena tornato Castori, poi ha fatto un gran lavoro e merita i complimenti, sono io a cercare di dargli filo da torcere. Di fronte abbiamo giocatori che vengono dal basso e si vede, perché cercano di mettere tutto quello che hanno in campo. Devono essere da esempio anche per quelli che magari sono sempre più in alto, dobbiamo essere alla loro altezza sul piano mentale e della cattiveria”.
L’essere Eusebio traspare anche soltanto da queste parole.
“Sarà una partita maschia. In questi allenamenti ho fischiato pochi falli, le partite dure bisogna anche saperle interpretare. Noi eravamo dalla parte del Carpi due anni fa, sappiamo cosa significa”.
Ecco, questo si chiama il piano tattico di una partita, adattare la mentalità agli avversari, non il gioco. L’ultima volta che il Sassuolo ha giocato al Braglia fu in serie B, è stato il suo palcoscenico per le 5 stagioni cadette.
“Battemmo il Livorno allo scadere con gol proprio di Missiroli, bastava il pari ma c’era apprensione. Sono i ricordi più belli che mi legano al Sassuolo e li terrò sempre con me”.
Il turnover offensivo potrebbe premiare Trotta, il più giovane e anche il meno impiegato fra gli attaccanti, titolare solo con la Roma, ma è probabile la conferma di Defrel. A centrocampo il ballottaggio è tra Biondini e il romano Pellegrini.
Berlusconi ha detto che Conte e Di Francesco non rappresentano il profilo da Milan, potrebbe avere bleffato per alimentare le speranze di Mihajlovic di restare. Di Francesco però sembra autoescludersi: “Io parlo solo di Sassuolo, punto. Le chiacchiere stanno a zero. Il mio profilo è il Sassuolo. cerco di andare dove non c’è confusione e credo che il Sassuolo da questo punto di vista in Italia sia tra le prime”.
Il Carpi punta sul blocco promozione, con soli due nuovi: Belec (portiere convincente) e Cofie (centrocampista di rottura). Lasagna entrerà di sicuro, Mancosu solo se ci sarà da recuperare o da provare a vincere, mentre Verdi aspetta una chance da titolare dopo i mesi all’Elbar, in Spagna.
Castori recupera lo svizzero Fedele e De Guzman, triplettista in Europa league, con il Napoli. “L’olandese ha le qualità per risolvere la partita – osserva Castori -, sarà necessario aggredire subito il Sassuolo. Nei derby capita spesso che vincano le sfavorite… Lasagna? E’ cresciuto rapidamente”.