Ilmessaggero.it, basket. Milano favoritissima per lo scudetto, Venezia prenota la finale. Capo d’Orlando, Pistoia e Trento meritano gli oscar: tutti i premi. Il primo scudetto per le donne di Lucca, con il 62enne Diamanti. Il dramma di Joe Ragland

Jalen Reynolds nuovo pivot della Grissin Bon (pallacanestroreggiana.it). In copertina, Vanni con Rimantas Kaukenas

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Venerdì iniziano i playoff, è la prima volta dell’Orlandina, seconda rappresentante del sud fra le 8 qualificate. E in generale il meridione è in sofferenza, nello sport italiano, con la sola Vibo Valentia nei playoff di volley, senza rappresentanti nel femminile.

Capo d’Orlando è gratificata anche dal premio al miglior dirigente, Giuseppe Sindoni, figlio del patron Enzo. Rappresenta il paese messinese di 13mila abitanti, opposto alla Milano costata 15 milioni. Coach Repesa dovrebbe raggiungere la semifinale in 3 partite e poi difendere lo scudetto dall’assalto di Venezia, naturale favorita per la finale, con Walter De Raffaele, ex vice di Recalcati, in panchina.
Dunque Sindoni ha ricevuto 138 voti come miglior direttore sportivo, davanti agli 87 per Salvatore Trainotti della Dolomiti Energia Trentino, già vincitore due stagioni fa, e ai 76 per Nicola Alberani della Sidigas Avellino, vincitore della scorsa edizione, ex dg dell’ultima grande Roma, di Luca Dalmonte.
A un anno di distanza, Diego Flaccadori si conferma il miglior under 22 (186 voti), precedendo come nella passata stagione Simone Fontecchio (Milano), fermo a quota 108. Al terzo posto Lee Moore (Brescia), con 77 preferenze. Flaccadori si dichiara eleggibile al draft Nba, il ct Messina l’aveva convocato un anno fa, per la prima parte di ritiro a Folgaria. È stato fondamentale per il quarto posto di Trento, con 22’, 9 punti e 1,7 assist. Mancino, tiratore, ha un bel potenziale.

Marcus Landry della Leonessa Brescia è invece l’mvp. Trentuno anni, esordisce in A, in Nba aveva giocato 18 gare fra New York Boston, senza trovare la dimensione del fratello Carl. Con la matricola lombarda è arrivato in semifinale di coppa Italia, contornato da Luca Vitali e David Moss. Ala forte atipica, ha tiro da fuori e intuizioni anche difensivi, è in serie A sempre in doppia cifra nelle 30 gare. E’ capocannoniere con 19.6 punti di media, il 50% da 2 e il 40 da 3. Con 105 voti precede Joe Ragland (98) di Avellino e Pietro Aradori (73) di Reggio Emilia. A proposito, Ragland è tornato negli Usa per i funerali del fratello, ucciso, e potrebbe non iniziare la serie dei quarti.
Miglior allenatore è Vincenzo Esposito, che per la seconda volta consecutiva porta Pistoia ai playoff. Enzino aveva più talento in campo, ma pure in panca si fa rispettare. Un anno fa si qualificò anche in coppa Italia, costruisce il 7° posto in casa, con appena due sconfitte. Prende 155 voti, davanti a De Raffaele (122) e a Gennaro Di Carlo (98) di Capo d’Orlando, per noi ancora più meritevole. Ma i palatini vengono gratificati del premio a Sindoni, 28 anni, per una squadra che ha in Drake Diener il leader: tre anni fa fu mvp, a Sassari, due finalista con Reggio ma deludente, l’anno scorso si era fermato per il morbo di Crohn, malessere intestinale. La giuria è composta da giornalisti specializzati, allenatori, general manager e i capitani delle 16 squadre di serie A.

CALENDARIO. Si comincia venerdì, con i quarti della parte superiore del tabellone. Alle 20,45, Milano-Capo d’Orlando (Raisport) e Trento-Sassari (Skysport2). Sabato, alle 19,30 Venezia-Pistoia (Skysport2), dalle 20,30 Avellino-Reggio Emilia.
Gara 2: lunedì alle 19,30 Milano-Capo, dalle 20,45 Trento-Sassari; martedì, ore 20,30 Venezia-Pistoia, 20,45 Avellino-Reggio. Gara3: mercoledì: 20,30 Capo d’Orlando-Milano, 20,45 Sassari-Trento (Skysport2); giovedì: 20,30 Pistoia-Venezia e Reggio-Avellino. Le eventuali quarte partite giovedì 18 e venerdì 19. Le belle lunedì 22 e martedì 22, eventualmente a Milano e Trento, Venezia e Avellino.
Le semifinali sono al meglio delle 7 gare: la 1^ il 25 e 26 maggio, gara2 due giorni dopo; si cambia campo per la 3 e 4^, sempre ogni due giorni; le eventuali gara5 il 2 e il 3 giugno. L’ultima 7^ sarebbe eventualmente il 7 giugno, si prevede che vada in lungo la 2^ parte del tabellone, fra Venezia e Avellino o Reggio, mentre Milano può passare con un 4-1, via. L’eventuale bellissima scudetto sarebbe il 22 giugno, ma non è detto sia a Milano.

«E’ battibile – spiega il ds della Grissin Bon, Alessandro Frosini – e il flop in Eurolega l’ha dimostrato». Anche il finale di regular season, per la verità. Anzi, Repesa meritava abbondantemente l’esonero per quell’ultimo posto fra le 16 di coppa. Avrebbe meritato di perdere anche in coppa Italia, nel quarto con Brindisi e nella semifinale con Reggio, mentre la finale con Sassari è stata chiusa in leggero anticipo. Il potenziale dell’Ea7 Armani è schiacciante, più si allungano le serie più è difficile da superare, anche per una questione di panchina, con quei tre quintetti competitivi. Sfidante è ufficiale è Luigi Brugnaro, sindaco e presidente di Venezia, che costruirà un nuovo palazzetto, perchè il Taliercio è piccolo e caldissimo, in tutti i sensi, accanto al nuovo stadio, alternativa al vecchio Penzo. Avellino è la perla del Sud, a differenza di Napoli resiste, ha una coppa Italia in bacheca, con il filosofo Boniciolli, ora alla Fortitudo Bologna, e insegue la prima finale della storia. Trento è solo al secondo playoff, non è più forte di Sassari, finalista di coppa, appunto, e gestita da Federico Pasquini, figura unica dello sport italiano, allenatore e ds. Reggio viene da due finali, a metà stagione vantava una striscia negativa di 11 sconfitte in 14 gare, Della Valle firma la miglior annata della carriera, Aradoriquasi, mentre Polonara è in ribasso. Kaukenas a 40 anni incide poco, De Nicolaoera stato più brillante, in regia, nello scorso campionato, mentre Reynolds in difesa è perfettibile, al pari di Cervi, rientrato da infortunio. Ora Julian Wright dovrebbe essere l’uomo scudetto, come il Larry che al BancoRoma portò anche la coppa dei Campioni. In comune hanno solo la barba e il cognome. Pistoia non ha quasi chances, con Venezia.

«Il basket italiano – aggiunge Frosini – tifa per Datome, alle final4 di Champions league con il Fenerbahce, gestito dal gm Maurizio Gherardini. E poi per Ettore Messina, nei playoff Nba». Ah, il 5° italiano scelto in Nba del millennio, Alessandro Gentile è finito in Israele, all’Hapoel Gerusalemme. La sua discontinuità sintetizza i mali della pallacanestro italiana, assente da 6 delle ultime 8 olimpiadi.

DONNE. Il primo scudetto di Lucca è una bella notizia per il movimento femminile, monopolizzato da Schio, nel millennio, con 4 titoli in sequenza. Al Palatagliate chiude sul 3-1, è appena alla 7^ stagione in A1 ma alla 3^ finale. Sul 37-14 del primo tempo è già scudetto, con Jilian Harmon e Pedersen. Dal 2006 allena il carrarese Mirco Diamanti, 62 anni, anche Dotto e Crippa. Alle neroarancio scledensi non bastano i 17 punti di Cecilia Zandalasìni, miglior giovane del nostro basket, nè i 6 dell’eterna Chicca Macchi, ex Wnba, nè i 6 di Ress, sorella di Tomas, 6 volte scudettato a Siena e ora all’inseguimento del primo titolo con Venezia.

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