di Vanni Zagnoli
Un punto in sei partite, il bilancio della Salernitana è deludente eppure non demerita, a Reggio ci stava tranquillamente il pari. Il Sassuolo migliora nella gestione del vantaggio, nel finale concede solo un colpo di testa a Simy, che dovrebbe essere titolare al posto di Djuric, per i gol delle scorse stagioni a Crotone ma che per ora incide poco.
È strano vedere la Salernitana non concedere completamente il possesso palla, giocare a lungo, per un’ora, sullo 0-0, tantopiù fuori casa, e meritare persino il vantaggio, in genere il calcio di Castori è tanto di attesa, di ripartenza, di scaltrezza e invece a sorpresa i granata palleggiano. Senza Locatelli e De Zerbi, con Alessio Dionisi in panchina, il Sassuolo lascia anche l’iniziativa, il dato del possesso palla del primo tempo, 62 a 38%, per i neroverdi, è bugiardo, perchè spesso è stato un titik titok fine a stesso. Il 42% finale della palla ai campani è quasi il doppio rispetto al 22% della stagione della promozione del Carpi in A, con Castori.
Sassuolo-Salernitana 1-0, la cronaca del match
Le occasioni sono più granata, a entusiasmare i duemila tifosi nella curva ospite, è come si giocasse allo stadio Arechi. Gyomber da posizione defilata, Consigli smanaccia, Gondo in rovesciata, Ferrari si oppone. Gli emiliani replicano con Maxime Lopez, Belec in angolo, e con Boga, alto. La parata migliore è di Consigli, sul sinistro improvviso e angolato di Mamadou Coulibaly, peraltro c’era fuorigioco. Sale il Sassuolo, Frattesi punta Gagliolo che lo tocca, Giua fischia il rigore poi è richiamato al Var da Mazzoleni e lo leva. Ci sono due dubbi: che neanche fosse sulla linea e che non fosse fallo, l’esterno di fiducia di Castori tocca probabilmente la palla, sarebbe stato troppo fiscale, come penalty.
Il Sassuolo riparte di slancio, Castori resta abile nella rottura, con 6-7 giocatori in area, ma proprio quelli non bastano a evitare il vantaggio: Boga fila via a sinistra, a Mamadou Coulibaly e a Gyomber, il cross libera Berardi sull’altro palo, Gagliolo può farci poco. L’azzurro voleva essere ceduto, è rimasto ma a 27 anni resta motivato e aveva già ritrovato il gol a Bergamo, dopo le esclusioni nelle prime due giornate, magari gli ritornerà anche la fascia di capitano, per ora a Gian Marco Ferrari. Il match si apre, la Salernitana riprende a far girare palla, si inaspriscono gli scontri. L’asse Frattesi-Raspadori avvicina il raddoppio, Belec oppone i piedi alla conclusione del campione d’Europa e poi viene anticipato dall’uscita del portiere.
Castori ne cambia tre, l’occasione per il pari arriva subito a uno dei subentrati, sull’errore in retropassaggio Bonazzoli tocca sul secondo palo, troppo lentamente, così Rogerio salva. Entrano Traorè, che con De Zerbi giocava tanto, e Scamacca, non ancora titolare, esplode un destro potente, Belec si oppone.
Lo spettacolo resta nella curva salernitana, anche sotto la pioggia, la reazione granata è farraginosa, lì emergono i limiti del gioco di Castori. Rispetto a De Zerbi, Dionisi è più speculativo, nella gestione, continua a incitare dalla panchina, per evitare di perdere punti in extremis, come a Roma. A Empoli e all’Imolese entusiasmava ogni volta che poteva, un po’ di sano pragmatismo non fa male.
Joel Obi si piglia un gomitata, finisce con il turbante. Resta la colonna sonora della gente granata, arrivata dal nord Italia, la curva è esaurita, per il 50% della potenziale capienza attuale. Chissà se Claudio Lotito avrà pazienza, assieme al ds Angelo Fabiani, già nell’orbita di Luciano Moggi. Castori potrebbe resistere un’altra settimana, ospitare il Genoa. Lì dovrebbe rientrare Ribery, fermato alla vigilia da un affaticamento muscolare, anche Aya e Ruggeri e Capezzi erano assenti. A 67 anni, Castori ha riportato la Salernitana in A dopo 22 stagioni, il suo calcio antico aveva sfiorato la salvezza in A con il Carpi e magari sarebbe arrivata se per 6 giornate non fosse stato sostituito da Sannino.
Tecnicamente manca qualcosa, il mercato di riparazione è lontano, è difficile immaginare che Ribery a 38 anni possa salvare una rosa molto volitiva ma con limiti. Per una rivoluzione completa della mentalità, più offensiva, servirebbero comunque settimane di lavoro. L’intensità di Fabrizio Castori è ammirevole, sempre, con pazienza porta risultati. Raramente entusiasma, anche dialetticamente. «Abbiamo giocato una grande partita – argomenta il tecnico marchigiano -, pressando il Sassuolo alto, dall’inizio. Sono arrivati 8 angoli, è mancato solo il gol. Qualche giocatore non è al 100%, siamo in crescita, il ritmo non è uniforme. Creiamo di più e rischiamo meno, concretizziamo di più, sennò si perde».
Sassuolo-Salernitana 1-0
SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli 7; Muldur 6, Chiriches 6, Ferrari 6, Rogerio 6,5; Frattesi 6 (36′ st Harroui ng), Lopez 6,5; Berardi 6,5 (36’ st Defrel ng), Djuricic 5,5 (45’ st Kyriakoupolos ng), Boga 6,5 (25’ st Traorè 5,5), Raspadori 6 (25′ st Scamacca 6). A disp.: Vitale, Pegolo, Goldaniga, Magnanelli, Ayhan, Peluso, Henrique. All: Dionisi 6.
SALERNITANA (4-3-1-2): Belec 6,5; Gyomber 6 (39′ st Zortea ng), Strandberg 6, Gagliolo 5,5, Ranieri 5,5 (29’ st Jaroszynski 6); Coulibaly M. 6,5, Di Tacchio 6 (19’ st Obi 5,5), Coulibaly L. 6; Kastanos 5,5; Djuric 6 (19′ st Simy 5), Gondo 5,5. (19′ st Bonazzoli 6). A disp: Fiorillo, Veseli, Schiavone, Kechrida, Bogdan, Delli Carri, Vergani. All.: Castori 6.
Arbitro: Giua di Olbia 6. Marcatore: 9′ st Berardi. Note: ammoniti Lopez, Ranieri, Ferrari, Gondo, Scamacca, Bonazzoli. Angoli: 8-4 per la Salernitana. Spettatori paganti 5177, incasso di 68595.
Da “Ilmessaggero.it”