Chissà se posso ostentare l’amicizia di e con qualche collega. Massì, dai.
Ma poi quanti colleghi importuno? In cima alla lista da anni c’è F.B., sì, il volto tv.
Per L. non scrivo quasi più, non approvo le sue scelte, non le approvo da ormai 3 anni, ma che fare? Resta l’amicizia, il resto non mi interessa più.
L’amicizia, certo, non dico in che modo si esprime, non sono autorizzato, via.
Poi T.L., leggenda rugbystica del G.
Evito il racconto delle disquisizioni giornalistiche, non è il caso.
E poi c’è M.C.,, è in pensione, da poche settimane. Prepensionamento. Una vita da deskista, credo di avere già spiegato la grande lezione che mi ha sempre dato. Si può vivere anche lontano dai riflettori, rispettato e al centro del giornale. Il Giorno, Il Giornale, libri. Non ama tv, social.
Un esempio, un grande.
Ma poi ce ne sono tanti, da poco ho scoperto il bello della nota vocale.
L’amicizia, ecco. La grande lezione impartitami da Silvia, da tanti amici, tantissimi.
Sino a pochi anni fa non avevo neanche tempo a coltivare le amicizie, tanto era elevato il ritmo di lavoro, adesso non mi interessa più.
Va beh, dimenticavo i sostenitori di facebook, Cristian Pigato fan di Federica Masolin, che mette mi piace a ogni mio articolo. Immagino legga solo il titolo, considerata la frequenza. E poi Rosario Giudice.
Ve lo racconterò, si racconterà. Dategli tempo. E’ un aretuseo di multiforme ingegno. Siracusano, dunque siciliano e poi ha molte facce. Professionali, intendo.
La grande lezione dell’amicizia. Conta più dei soldi, di tanto.
Una vicina nata in Bulgaria, Rumyana Malcheva, vista dopo mesi, mi dice: “Si vive meglio al mio paese, qua c’è troppa frenesia”.
Esatto. Fermate il mondo, voglio scendere. Scendo, sono sceso.
Abbasso il ritmo. A 43 anni, dopo 24 a ritmo giornalistico vorticoso, tiro il freno.
Niente paura, qui qualcosa pubblicherò sempre.
Niente paura, lo dice Ligabue.
Niente paura.