La canzone Viaggi e Miraggi di Francesco De Gregori fa da sfondo al pezzo per il Secolo XIX.
https://www.youtube.com/watch?v=3-thTYvR66Q
Vanni Zagnoli
MODENA. “Andiamo a Genova coi suoi svincoli micidiali…
Oppure a Modena coi suoi motori fenomenali,
o a Bologna, Bologna coi suoi orchestrali”. Viene in mente un capolavoro di Francesco De Gregori, Viaggi e Miraggi, con il derby di domani sera, fra Carpi e Bologna. A Modena tornano i motori fenomenali, in un decennio la Ferrari ha vinto un solo mondiale, nel 2007 con Raikkonen. Adesso spera con Vettel, ma intanto è ebbra di calcio, insegue Genoa nel gran premio delle metropoli pallonare.
La lanterna è lì, con un derby da Europa dopo 24 anni, e in B c’è la debuttante Virtus Entella che ha tutto per salvarsi, magari senza playout. Ecco, nella terra della Ghirlandina stanno arrivando, la prossima stagione apparecchierà con un derby inedito, una prima assoluta nelle prime tre categorie, fra Carpi e Sassuolo. I neroverdi di Eusebio Di Francesco sono a +11 sulla zona retrocessione, sognavano il sesto posto, gli infortuni in difesa e alcune vittorie buttate via in extremis rendono la stagione da 7 scarso, partendo da un 8 abbondante. E il Carpi sta arrivando, ha 13 punti da difendere sulla terza, il Vicenza, in 9 giornate: basta una manciata di pareggi per trionfare, poi sarà serie A, al secondo colpo. Ci aveva provato Stefano Vecchi, adesso alla primavera dell’Inter, un anno fa, gli subentrò Bepi Pillon, avvicinando i playoff, per Fabrizio Castori è l’apoteosi, dopo 5 esoneri in sequenza. “Ho vinto in ogni categoria – racconta questo maceraterese focoso di 60 anni -, mi manca solo di arrivare lassù”. Ha una squadra fisica e solida, che al Cabassi per mesi non ha preso gol, prima di arrendersi al Pescara. In trasferta non sbaglia mai, a Vicenza ha risolto in un quarto d’ora Kevin Lasagna, ex serie D veneta, mantovano idolo dei tifosi per quel cognome gastronomico, da piatto bolognese. In rosa ci sono 7 liguri, resteranno tutti, il ds Giuntoli giocava in serie C a Prato, in Emilia è un plenipotenziario, valorizzato appieno dal proprietario Stefano Bonacini. Ovvero mister Gaudì, il famoso marchio di abbigliamento giovanile già sponsor del Genoa.
Dunque, la provincia geminiana affiancherà le grandi metropoli, offrirà il sesto derby di serie A, non importa se non stracittadino. Il Modena in B fatica, neanche ha battuto la cenerentola Varese, si salverà, ha commesso l’errore di esonerare Walter Novellino, un lusso, per questa piazza. Il presidente Caliendo vuole spendere il meno possibile, il Carpi con due milioni e mezzo di budget (contro i 4 della scorsa stagione) può battere ogni record.
Il Bologna ha un profilo molto più basso, in casa ha interrotto un digiuno di 5 gare senza reti – ma anche il Carpi l’ha attraversato -, in trasferta si esalta con Cacia. Dice bene il team manager Marco Di Vaio: “Tanta negatività è inspiegabile, non dimentichiamo che la società si è iscritta a fatica”. Adesso c’è la famiglia Saputo, fra le 300 più ricche al mondo, di gran lunga la più danarosa del calcio italiano. Il progetto è arrivare in Europa, al più presto, perciò è arrivato il ds Corvino al posto di Filippo Fusco che aveva costruito questa squadra buona in economia. “Mi manca solo una squadra da scudetto”, ci confidò il corpulento Pantaleo. Ha Gastaldello, Sansone. Aspetta solo di stappare lo spumante per il ritorno in A al primo botto, senza playoff. Carpi e Bologna sostituiranno il Parma e, probabilmente, il Cesena, che rischia il ritorno in B immediato. E vogliono aprire un ciclo simil Sassuolo, senza buttare milioni. Tre anni dopo il terremoto.