Vanni Zagnoli
E’ DAL 2005 che Zeman non conclude un campionato in serie A, un decennio fa portò il Lecce a una salvezza molto brillante. A Cagliari manca solo l’ufficialità, il presidente Tommaso Giulini darà l’annuncio contestualmente all’ingaggio del nuovo tecnico.
Sull’isola naufraga forse definitivamente l’utopia del 67enne boemo. Già due stagioni fa venne esonerato dalla Roma e Andreazzoli gli subentrò migliorando il rendimento. Viaggiando a ritroso, alla Stella Rossa aveva risolto consensualmente il contratto, nel suo Lecce bis venne licenziato in serie B. Idem a Brescia e, nel 2002 alla Salernitana. Nel 2000 al Napoli in A, mentre nella stagione precedente si era dimesso dal Fenerbahce, in Turchia. Il primo allontanamento risale all’87, a Parma, in B, nonostante avesse battuto in amichevole il Real Madrid di Butragueno. Insomma questo è il 9° flop della sua carriera, neanche troppi considerato che allena su panchine professionistiche dall’83, ma questo millennio fa evaporare buona parte della sua magia. Alla voce capolavori recenti compaiono solo il primo Lecce, il Foggia bis e il Pescara riportato in A lanciando Insigne e Immobile.
A Cagliari non hanno fretta a comunicare il provvedimento perchè c’è la sosta e allora tutto il tempo per valutare bene, gli allenamenti riprenderanno domenica. Contro la Juve Zeman si era snaturato ricorrendo al terzo difensore centrale e affidando l’opposizione a ben 6 uomini, eppure la partita di giovedì si era chiusa in fretta a favore dei bianconeri. I suoi grandi nemici, dai tempi delle battaglie contro le farmacie nel calcio. Vent’anni fa gettava sospetti sulla crescita muscolare di Vialli e Del Piero.
La stagione rossoblù era iniziata male, con un punto in 4 partite, poi lo sprint illusorio grazie al 4-1 di San Siro con l’Inter, il 2-2 emozionante con la Sampdoria, il 4-0 conquistato a Empoli e l’1-1 contro il Milan, che ai sardi stava stretto. Da lì appena 3 punti in 7 gare, l’1-1 con il Genoa, l’abbacinante 3-3 di Napoli e una rarità, lo 0-0 di Parma. Le sconfitte interne senza gol con Fiorentina e Chievo hanno incrinato la posizione del tecnico più vecchio della serie A. Ci mancheranno le sue sigarette, la sua filosofia e i silenzi. Ieri pomeriggio lasciando in macchina Assemini dopo l’ultimo training se l’è cavata con un: “Non ho niente da dire”.
Ex consigliere dell’Inter, Giulini si avvale proprio dei consigli di Moratti e intanto fa il Cellino perchè non rinuncia alla tentazione dell’esonero, congedando dopo 5 mesi Sdengo, come lo chiamava la Gialappa’s band. “Solo chi non conosce Zeman – spiega il ds Marroccu – può pensare a dimissioni pilotate o ad altre cose non lineari. Ci sono difficoltà di classifica e ultimamente di gioco. Con un altro tecnico l’esonero sarebbe arrivato senza cene nè discorsi, ma lui è speciale e ha creato la squadra assieme a noi”.
In pole position per sostituirlo c’è Zola, nuorese che dieci anni fa chiuse la carriera nel Cagliari. Sarebbe al debutto nel nostro calcio professionistico, era stato vice di Casiraghi all’under 21 e poi tecnico dell’under 16. Il ballottaggio è con Walter Zenga, lontano dalla serie A dall’esonero di Palermo nel 2009.
“Ho fatto una scelta di vita – racconta l’ex portiere, alla Sampdoria dal ’94 al ’96 -, sto con la mia famiglia a Dubai, dove la qualità della vita è altissima. Conclusa l’esperienza con l’Al Jazira, mi sono preso un anno sabbatico. Avevo accantonato opportunità perché speravo di tornare all’Inter, ma il discorso ora è seppellito”.
A Zenga sarebbe proposto il contratto per 6 mesi, con rinnovo in caso di salvezza. A Marroccu piace anche Delio Rossi, del quale la Sampdoria si libererebbe molto volentieri, per risparmiare gli ultimi 6 mesi di contratto. Il figlio Dario Rossi, ex scouting del Novara, però garantisce: “Non è stato contattato”
Altri papabili sono gli ex Davide Ballardini ed Edy Reja, già cercato dal Chievo e dal Cesena: “Per adesso – spiega il goriziano congedato dalla Lazio – non intendo prendere squadre in considerazione”. Zenga e Zola, invece, sarebbero prontissimi.