Il Secolo XIX. E’ sfida tra Corrado e Piazza per aggiudicarsi il Parma all’asta, ma la serie D rischia di diventare realtà

parmaVANNI ZAGNOLI

PARMA. “This is the end”. Il classico dei Doors fotografa la situazione della società crociata. Stamattina è in programma l’ultima asta, prevale lo scetticismo e anzichè alla serie B si pensa alla D. Siamo all’epilogo di una vicenda iniziata un anno fa, con le dimissioni del presidente Tommaso Ghirardi. Il pretesto fu la mancata licenza Uefa, l’industriale bresciano quasi pianse di rabbia in conferenza stampa, a settembre venne trattenuto al vertice dall’affetto dei tifosi, mamma Gabriella Pasotti però decise di non sovvenziarlo più e così il Parma si avviò al fallimento decretato a marzo.

Ghirardi sostiene di essere stato truffato da Rezart Taci, aveva venduto al petroliere albanese su consiglio di alcuni colleghi, di Lega e federazione, da mesi però è indagato per bancarotta fraudolenta, mentre Pietro Leonardi deve rispondere di concorso a quel reato. L’ex ad è richiesto dal Latina, aspettando la chiusura dell’indagine potrebbe collaborare da consulente, con la presidenza Cavicchi, con cui era in rapporti stretti, al Parma. Come con il Crotone e il Gubbio. Leonardi piaceva tanto a Ferrero, meritava di sedersi al tavolo con De Laurentiis, al posto di Giuntoli, al Napoli, gli serviranno anni per ritrovare le posizioni perse a livello internazionale, per colpa ripiano finanziario mai operato dalla famiglia Ghirardi Pasotti.

La tifoseria ducale è prevenuta, delusa dai presidenti meteora Doka (gioielliere), Giordano (figlio e padre, avvocati) e Kodra, 28enne. I curatori Guiotto e Anelli si sono mossi da fuoriclasse, riducendo il debito sportivo a 20 milioni, dai 74 originari. L’ultimo sacrificio è compiuto da Marchionni, il doriano è compaesano di Leonardi, romano di Monterotondo: a Parma aveva convinto, come regista, a 35 anni rinuncia all’80% delle spettanze. La lista dei “rinunciatari” è lunga e persino prestigiosa, il punto è che i crediti dei tesserati in buon parte si trasformerebbero in debiti della nuova proprietà. In “data room” sono entrate 9 entità, semplicemente hanno raccolto informazioni sull’occorrente per ripartire dalla serie B. L’imprenditore Giovanni Corrado (The Space, sale cinematografiche) se la vedrà con la cordata guidata da un allenatore di baseball, l’italoamericano Mike Piazza, tifoso del Palermo. I due giocano al ribasso, a mezzogiorno il notaio Almansi aprirà le buste: si parte dalla base di 4,5 milioni, le offerte sarebbero però vincolate a rinunce future dei creditori. Il terzo soggetto è Adler group, di Ottaviano (Napoli), al di là della smentita del presidente Scudieri.

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