«L’abbiamo persa noi», sintetizza la capitana Cristina Chirichella.
A Yokohama, nella finale mondiale, l’Italia aveva condotto sempre, esclusi gli ultimi punti del tiebreak, ad Ankara, sempre con la Serbia, perde 3-1 la semifinale dell’Europeo, dando la sensazione di potersi prendere la rivincita solo nel primo set. Finisce 22-25, 21-25, 25-21 e 20-25, con 26 punti di Egonu, peraltro alla peggior partita internazionale ai massimi livelli: vuole passare sempre di potenza, le 4 infrazioni da seconda linea sono il segnale di impazienza. L’Italia paga i 9 errori in più, la superiorità a muro e in battuta è relativa. La Serbia avanza con Boskovic sul 20-21, mura su Folie e ringrazia il diagonale fuori di Egonu, che in attacco chiuderà con il 38%. La ricezione delle campionesse del mondo e d’Europa in carica è più stabile, le centrali sono meglio coinvolte.
Sul 12-16 del secondo parziale Mazzanti cambia l’alzatrice, Orro per Malinov, in discesa, rispetto a un anno fa; una serie in battuta di Egonu vale la parità ma sempre lei la caccia fuori due volte. Il terzo è rovesciato da un ace di Sorokaite e chiuso da Egonu. Nel quarto deve entrare la 17enne Sarah Fahr, al centro, per Folie, ma sull’11-17 è andata. Entra Nwakalor, del Volleyrò Casal de’ Pazzi, per Egonu, assieme alla seconda alzatrice. Sul -2 tornano le titolari, l’opposta sbaglia ancora. Si va alla finale per il terzo posto, dalle 16 (Rai2) con la Polonia, per l’oro si batterà il ct modenese Guidetti, che l’ha superata 3-1, con la Turchia.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”