Hanno vinto Elisa Di Francisca e i 16 atleti che dopo Tokyo avevano chiesto la sostituzione del ct del fioretto, Andrea Cipressa. Anzi, siamo andati oltre, dal momento che la federscherma ha cambiato anche gli altri due tecnici delle armi, in realtà meno nel mirino dell’ex fiorettista veneziano.
Torna Stefano Cerioni, jesino come Di Francisca, i due ebbero anche una love story, come racconta l’oro di Londra 2012, nel suo libro, lei aveva criticato Cipressa per la semifinale a squadre, persa: “L’ultimo assalto avrebbe dovuto farlo Alice Volpi, la punta Arianna Errigo è mancata nel momento decisivo”. Su Rai2, Velasco aveva difeso Cipressa, si era indignato con l’ex campionessa. I 16 schermidori parlavano di “forte disagio e insanabile sfiducia”. Avevamo percepito il nervosismo di Cipressa già ai mondiali di Budapest 2019, gli ultimi disputati, i peggiori per l’Italia della scherma dall’87. Dalle pedane giapponesi sono arrivate appena 5 medaglie fra tre armi, Cerioni è stato strappato alla Francia, che l’aveva già annunciato la scorsa settimana. Ha vinto molto con l’Italia e poi con la Russia, a Tokyo è arrivato a tre podi da allenatore, una con la francese Ysaora Thibus. “La federazione e il Coni mi hanno fatto sentire importante – spiega il tecnico marchigiano -, convincendomi a sposare il progetto”.
Meno atteso il cambio alla sciabola, Giovanni Sirovich è sostituito da Luigi Tarantino, 48 anni, napoletano, un argento e tre bronzi olimpici a squadre, da Atlanta ’96 a Londra 2012, era il referente delle nazionali giovanili. Alla spada esce Sandro Cuomo, pure napoletano, per Dario Chiadò, torinese, 53 anni, da 25 nello staff della nazionale, laureato in scienze politiche, quasi un riconoscimento alla carriera.
“Sono tre figure di prestigio internazionale”, garantisce il presidente federale Paolo Azzi, a raccogliere l’invito alla svolta del presidente del Coni Malagò. La nuova triade accontenta anche Di Francisca: “Sono validissimi ct, con loro la scherma guarda al futuro con la speranza di raccogliere sempre più risultati”. Rotta su Parigi 2024, passando per i mondiali di Cuba 22.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”