Reggio Emilia
E’ come se l’Inter volesse imitare la Juve, rischia un po’ meno dei bianconeri con il Bologna, è andata peggio all’Atalanta, raggiunta dalla Lazio. C’è il miglior Lautaro italiano, favorito dal gioco di Lukaku, è tutto facile con la difesa più in difficoltà della serie A, 4 gol subiti come dall’Atalanta e dalla Roma. L’argentino segna subito un bel gol, pareggia Berardi con un diagonale di destro imparabile, Biraghi doveva chiuderlo meglio. Lukaku tampona Peluso e fa annullare il nuovo vantaggio di Lautaro, si rifarà aggirando di forza il marcatore e insaccando l’1-2. Poi la sciocchezza di Marlon su Lautaro, mentre però si aspetta il rigore accade la situazione più esilarante. Un paracadutista sorvola la curva milanese, è nerazzurro e ha la maschera da Batman, atterra perfettamente a centrocampo, si prende il suo minuto di celebrità, due inservienti lo accompagnano fuori, gli arriverà un daspo perchè la manovra è pericolosa e magari una denuncia. Lukaku trasforma il rigore che alleggerisce il compito di Conte, era da 10 anni che un interista non segnava 4 gol nelle prime 4 trasferte, ci riuscì il Milito del triplete. Il belga è più fisico di Icardi e anche più partecipe, Lautaro non è più alternativo al centravanti, come avveniva spesso con Spalletti. L’Inter abbassa un po’ il ritmo nella ripresa, Brozovic per un tempo aveva comandato il pressing, senza Sensi rifulge Barella, trattenuto da Muldur, punito con l’altro rigore, infilato da Lautaro. Conte ha la febbre, in panchina si dimena meno del solito, De Vrij è imperfetto sui gol dei subentrati Djuricic (Lazaro perde la palla chiave) e Boga (splendido slalom), Bastoni non chiude, sporcando la prestazione. “Il calo è mentale – conferma Lautaro -, abbiamo perso ordine. Io peraltro sto benissimo”. L’arrembare sassolese non porta grandi pericoli. Resta l’impressione del centrocampo interista solido, con Gagliardini gregario, di una difesa che Godin per Bastoni renderà più fisica, mentre Biraghi a sinistra è vulnerabile. Il coinvolgimento delle fasce è puntuale, serviva il cinismo di Spalletti sul +3. Complice l’influenza, Conte lascia il palcoscenico a Cristian Stellini, il vice che aveva indotto alle dimissioni alla Juve, nel 2011, quando emerse il coinvolgimento di entrambi nelle scommesse, al Bari, preludio al patteggiamento arrivato quando Conte divenne ct. Stellini fu squalificato per due anni, riprese alla primavera del Genoa, viene dall’esonero di Alessandria, Conte l’ha ripreso: “Per 70’ abbiamo dominato – spiega -, nonostante i tanti reduci dalle nazionali. Servono più lucidità ed energie, nei finali”. “Non possiamo soffrire così – aggiunge Lukaku -, sull’1-4 la partita deve essere finire. Con il Borussia Dortmund non dovremo perdere la testa nei momenti difficili”. Ma il brio è almeno da secondo posto.
Per il Sassuolo era la prima dalla morte di Squinzi: “Meritavamo il 4 pari – sostiene De Zerbi -, il mio rammarico è avere convidiso poco tempo con il patron”.
Vanni Zagnoli
Sassuolo (4-3-1-2): Consigli 6; Muldur 4,5 (32’ st Toljan 5,5), Marlon 4,5, Peluso 5, Tripaldelli 5; Duncan 5,5, Magnanelli 5, Obiang 5 (7′ st Boga 6,5); Traorè 5 (21′ st Djuricic 6,5); Berardi 6,5, Caputo 5,5. A disp.: Turati, Russo, Defrel, Raspadori, Romagna, Piccinini, Ghion, Locatelli, Kyriakopoulos. All.: De Zerbi 5.
Inter (3-5-2): Handanovic 6; Skriniar 6, De Vrij 6,5, Bastoni 5,5; Candreva 6 (28′ st Lazaro 5), Gagliardini 6, Brozovic 6,5, Barella 6,5, Biraghi 5,5; Lautaro M. 7,5 (27’ st Politano 5,5), Lukaku 6,5 (45’ st Vecino sv. A disp: Padelli, Berni, Godin, Ranocchia, Asamoah, Borja Valero, Dimarco, Esposito. All.: Conte. Arbitro: Giacomelli di Trieste 7.
Marcatori: 2′ Lautaro M., 16′ Berardi, 38’ e 45’ rig Lukaku; 26′ Lautaro M. rig, 29′ Djuricic , 36′ Boga.
Note: ammoniti Obiang, Duncan, Magnanelli, De Vrij, Muldur, Tripaldelli e Bastoni per gioco scorretto. Recupero: pt 1’, st 5′. Angoli: 7-5 per l’Inter. Spettatori: 18 mila circa.
Da “Il Messaggero”