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Reggio Emilia. Nella città del primo Tricolore, sventagliato da decenni, anche per alimentare il mito della supersinistra, bacino di voti del presidente regionale star, Bonaccini, da ieri c’è un record nazionale, di una squadra quasi interamente positiva. La Reggiana ha 21 contagiati, più 6 dello staff, i sani sono solo 7. “Io non sono fra questi – obietta il patron, Romano Amadei, sugli 80 anni -. Leggo che potrebbero averla preso in pullman, può essere. Non ho paura, ho sempre fatto attenzione, peraltro non mi sento sicuro neanche sul water…”.Viene in mente una canzone di Francesco Guccini, bolognese: “Neanche al cesso possiedo un mio momento”. Amadei è parmense, di Sorbolo Levante, accanto a Brescello, con l’Immergas sfiorò la serie B, nel 2000, lì invece si avviò la fiaba del Cittadella. Intanto passò al Modena, portato dalla serie C a una salvezza in A. L’ha ripreso e rimesso in C, superando la Reggiana, assieme alla Kerakoll di Sghedoni, ma lui è venuto a Reggio, assieme al ds Doriano Tosi. Undici promozioni e adesso “sarei per sospendere la serie B”, sostiene il direttore sportivo, ex Immergas.
Si preserva l’identità dei sani, nessuno è grave. “Certo – riflette Amadei – non saprei quante partite possiamo saltare, di sicuro Salerno”.
Le positività erano 11, giovedì sera, così la Reggiana ha ottenuto il rinvio dal Cittadella. Fra questi l’allenatore Massimiliano Alvini (“Non parlo, sono malato”) e il vice Montignola. Alvini sino al 2012 vendeva suole per scarpe, assieme al fratello da Fucecchio, mentre quasi due anni fa rischiò la vita per problemi cardiaci. Niente, comunque, fermerà la sua bella Reggiana, 2-2 con il Pisa, 0-2 a Chiavari, vittoria attesa 21 anni, e poi 2-1 ad Ascoli, senza 4 giocatori.La Regia si allena a Cavazzoli, in direzione Parma, periferia, gli spogliatoi sono in mano a due gemelli di 71 anni. Il pullman è guidato da Lillo Gaspari, al volante già con Marchioro e Ancelotti, nelle uniche 3 serie A.
La quarantena sarà a casa, granata fu anche il primo calciatore positivo del nostro sport, Favalli, a marzo, guarì.In zona, sabato, a Carpi, 4 positivi del Cesena, rimasti in albergo a Correggio sino a ieri.
La serie B mancava da 21 anni, adesso ha portato un focolaio, con quei 27. I prodromi furono dopo la sconfitta con il Chievo, al Mapei, tre positivi e tre dello staff. Alvini da lunedì non sta bene, ad Ascoli la Regia era andata con il torpedone da 60 posti, occupato da 31 uomini, naturalmente distanziati. Al ritorno da Chiavari, per esempio, Alvini non c’era, era rimasto con la famiglia, in Toscana.
Giovedì, al ritorno dalle Marche, alcuni calciatori erano tornati a Cavazzoli per conto loro, perché avvertivano malessere. I nuovi esami avevano portato il conto a 16, con altri 8 coinvolti. Emergenza piena e richiesta di rinvio, adesso il computo è 27 positivi, più 4 infortunati. «Ho telefonato a tutti», spiega Luca Quintavalli, il presidente, che ha appena regalato un’ambulanza alla città, con i complimenti anche del presidente della Fifa Gianni Infantino. «Era fondamentale che i ragazzi sentissero la vicinanza della società. Conviviamo tutti con la malattia, per i tempi di guarigione è rilevante lo spirito giusto».
I granata si sono fermati giovedì, potrebbero allenarsi solo in 7, difficile che scendano all’Arechi con la primavera. Si aspettano nuovi tamponi, per i primi rientri.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”