La Germania dura persino un set di troppo. A Lubiana, il primo ottavo dei mondiali finisce 3-1: vince la Slovenia, come da pronostico, anzi fatica più del previsto.
E’ il mondiale sloveno, con 4 poule di qualificazione disputate nella capitale, contro le 2 in Polonia, e i verdi hanno davvero un tifo polacco, a seguirli, nel senso che è come fossimo nel Paese culla del volley. Si esibiscono una band e due speaker che si spostano fra i 12mila dell’arena Stozice, a trascinare la nazionale allenata da Cretu, romeno per due anni a Bassano: “Quando parlo dell’Italia – racconta -, mi viene la pelle d’oca, ogni volta che ritorno sul Grappa fanno a gara a ospitarmi. Devo la carriera anche alla follia di mia moglie, ex cestista, che mi ha sempre assecondato”.
Sino al tetto d’Europa, con lo Zaksa, il club polacco vincitore della Champions su Trento. Cretu vive il match con grande partecipazione, due set facili, a 18 e 19, poi l’intensità cala e sale la Germania, sul 21-25, grazie anche alla strategia di Winiarski, il tecnico polacco di 38 anni, il più giovane del mondiale, ex schiacciatore di Trento.
Nel quarto parziale, sul +6 i padroni di casa sembrano a posto, vengono però graziati dai tedeschi, che per tre volte sbagliano la possibilità di pareggiare. La Germania erano stata bronzo, nel 2014, la Slovenia invece era uscita al primo turno nel mondiale italiano. Ora aspetta la vincente fra Ucraina e Olanda, sono leggermente favoriti gli arancioni, guidati dal parmigiano Piazza.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”, prima edizione