Firenze
E’ Italia, ma con tanta fatica imprevista. Gli azzurri perdono il primo set, soffrono anche l’avvio del secondo, da metà del terzo e nel quarto concedono due setpoint, quando sembrava vinta. E’ dura ma non si lasciano punti all’Argentina, per tentare di chiudere il girone al primo posto.
L’Italia arriva al +2 con Zaytsev e poi con Anzani. Il pubblico toscano impazzisce, molto più che con il Belgio, perchè la partita è più temuta, con Velasco sull’altra panchina. I sudamericani mettono la freccia sull’11-12, la difesa fatica, l’attacco passa con percentuali inferiori, salta una ricezione, Anzani sbaglia un muro e il 14-16 inquieta. “Una pelota alla volta”, catechizza Velasco, che alla vigilia faceva pretattica, sul palleggiatore. “De Cecco dice che sta bene, come tutti, in realtà ha la testa altrove”. Nel 3-0 alla Dominica l’aveva risparmiato, con l’Italia entra a set iniziato e prevale su Giannelli, poi tornerà in panchina. Lo scambio più intrigante è chiuso fuori in pallonetto da Juantorena, cattivo segnale. Lo zar non passa, l’88% con il Belgio aveva entusiasmato la moglie, su instagram, con dedica a Perugia e forse anche a Berruto, che non lo vedeva opposto. Sul 17-21 il set è compromesso, perchè dopo una saetta Lanza viene murato. I due ct passeggiano, Blengini chiede attenzione su Poglajen, sorprendente, sul -2 torna la speranza. Entra Nelli, per battere, in rete, e allora torna Mazzone il centrale, che esce per il libero Colaci in difesa. Arrivano tre setpoint sudamericani, Ramos chiude al secondo, con il mani e fuori.
Argentina superiore al servizio (3 aces a 0) e in ricezione (26% di perfezione per gli azzurri). Facundo Conte riparte con un gran diagonale, nel secondo, fa esultare Velasco. Nel ritiro all’Italiana hotels, gli argentini si rilassavano in piscina, la consapevolezza della forza non è venuta meno con il 3-1 subito dal Belgio, svanirà durante la serata.
Juantorena è murato (6-8), si rifà per l’8 pari. Il pubblico è scatenato, contribuisce al cambio di inerzia, Velasco fa segno all’arbitro che se la fa sotto e per questo fischierebbe l’invasione. Salta la ricezione argentina, su Giannelli, il 10-8 dà fiducia, Zaytsev ritrova leadership e anche Lanza passa, con una sbracciata a 119 orari. Conte (figlio di Hugo, visto anche a Catania) sbaglia un contrattacco, l’Italia non si fa più riprendere, complice una buona difesa di Zaytsev, e anzi evidenzia la fragilità argentina.
La terza partita si sblocca sull’ace di Mazzone (11-9), l’albiceleste pareggia su errore di Anzani, Juantorena azzecca il +2, l’Italia resiste. Torna la parità per un non tocco che penalizza Giannelli e compagni. Il vecchio cambio palla argentino è puntuale, a parte un’accompagnata sanzionata. Il 23-22 gasa Zaytsev, che piazza l’ace decisivo. Il quarto è tranquillo, con grandi percentuali offensive, soprattutto di Zaytsev, con il 6-2, e lo show di Osmany Juantorena. Sul 20-17 il rischio del tiebreak è minimo, controllato da Juantorena, il topscorer. Poglajen azzecca un ace, Lanza viene murato, il cubano no. Ma sbaglia la ricezione del 23 pari e Lanza la manda fuori. Due setpoint annullati, serve il muro di Mazzone per il primo matchpoint. Chiude al secondo Baranowicz, subentrato apposta. In tribuna esulta anche Matteo Renzi, con la famiglia. La Slovenia ha battuto il Belgio 3-2 (15-13), rimontando due set: per il primato, è l’avversaria.
Vanni Zagnoli
Italia-Argentina 3-1 (22-25, 25-15, 25-23, 28-26): Giannelli 3, Zaytsev 20, Juantorena 23, Lanza 10, Anzani 6, Mazzone 10; Colaci (l); Baranowicz 1, Candellaro, Nelli. Ne Maruotti, Randazzo, Cester, Rossini (l).
Da “Il Messaggero”