Molto probabilmente, il 2019 sarà ancora l’anno di Giuseppe Gibilisco. Perchè a Gianmarco Tamberi servirebbe un miracolo tecnico e fisico, per vincere il mondiale di atletica. E’ stato oro indoor, lo voleva anche all’olimpiade e senza quell’infortunio almeno era da podio, adesso il quarto posto europeo si tramuterebbe in qualcosa di meno, a livello iridato. E allora saremo ancora lì a raccontare che Gibilisco è l’ultimo italiano oro mondiale nella regina, da Parigi 2003, e il siciliano fra bob e deltaplano ricorderà che non meritava l’indagine per doping, lo stop al top.
Verificheremo quanto sarà lontano dal top Filippo Tortu, quinto agli Europei, dopo il record levato a Mennea. Senza grandi avvenimenti di calcio, ogni biennio è l’anno di atletica e nuoto, ma su pista fatichiamo, in questo millennio, speriamo che Palmisano nobiliti il suo bronzo, nella marcia, che un maratoneta strabigli, che i tanti nuovi italiani compiano l’ultimo salto di qualità, Yeman Crippa e Fausto Desalu, Elena Vallortigara e Alessia Trost. Che l’Europeo indoor funga da trampolino (a proposito, nei tuffi invece tornano le mamme Cagnotto e Dallapè), perchè abbiamo voglia di emozioni iridate, a fine settembre in Qatar, dunque quando saremo assorbiti già dal pallone.
Vorremmo anche tanti azzurri in gara in Diamond league, non solo al Golden gala, non solo Fassinotti e Tamberi se stanno bene.
A fine luglio, invece, ci sono i mondiali di nuoto, in Corea del sud, e lì la speranza è di trasformare in titoli i podi e i piazzamenti della vasca corta. Gregorio Paltrinieri soffre l’ex compagno di allenamenti Romanchuk, Detti soffre ancora alla spalla operata, Federica Pellegrini il confronto con se stessa, dal momento che voleva chiudere con i 200 stile da campionessa. E poi ci sono le staffette, comprese le miste miste, e Simona Quadarella da Katie Ledecki, chissà se davvero da triplo oro, dai 400 ai 1500, chissà se almeno a Tokyo 2020, perchè molto dipende dall’americana. In vasca si sogna anche con le venete Margherita Panziera e Ilaria Cusinato, con Alessandro Miressi sui 100 stile e con tanti italiani da finale.
Il rugby è lontano dal primo podio nel 6 nazioni e dai primi mondiali, il basket assomma appena due quarti posti, vecchi di mezzo secolo. Il calcio femminile è alla 3. partecipazione iridata, torna dopo 20 anni e vorrebbe bissare il quarto del ’91, unica volta che passò un turno, Milena Bertolini potrebbe allenare in A maschile, tanto è brava.
Bravissimi sono anche Dovizioso e Valentino Rossi, secondo e terzo nella motogp, chissà se il forlivese firmerebbe per il terzo argento di fila. Sebastian Vettel non crediamo, con la Ferrari.
C’è voglia di un titolo anche nel volley, al maschile manca dal 2005, al femminile dalla coppa del mondo 2011, gli Europei sarebbero l’occasione, Zaytsev e compagni però faticano. Come la nazionale di ciclismo, all’asciutto da Varese 2008, Ballan, record negativo, ci proveranno Moscon (5° in Austria), Nibali e Viviani. Come Datome e Melli vorrebbero sollevare l’Eurolega di basket, sottratta dal Real Madrid al Fenerbahce.
In Italia, a parte i (moto)gp, l’evento è l’Europeo under 21, fra Emilia Romagna, San Marino e Udine, Di Biagio è semifinalista. Chiederà di avere i migliori giovani, almeno per tornare all’olimpiade dopo 2 assenze.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”