Addio al ct antropologo e grande tifoso del Torino, 7 podi conquistati nel suo quadriennio con l’Italia del volley non bastano, tantomeno l’impegno etico, persino in una commissione del Coni.
Mauro Berruto si è dimesso martedì sera, giubilato in particolare da Dragan Travica, che aveva nominato capitano al posto di Emanuele Birarelli. Il tecnico torinese paga il 13° posto mondiale in Polonia che aveva azzerato quelle 7 medaglie fra Europei, World league e olimpiade di Londra: il 5° nella Wl in Brasile non è stato sufficiente a portarlo indenne alla coppa del mondo di settembre (le prime due si qualificano per Rio de Janeiro) e di lì agli Europei. Il gruppo azzurro si rafforza con il debutto dello schiacciatore cubano Osmany Juantorena, 30enne fuoriclasse di Macerata, è pronto a riaccogliere Travica e Zaytsev, Sabbi e Randazzo, esclusi dalla Final six per essere rientrati con 4 ore di ritardo, ovvero alle 2 di una domenica di libertà. Ufficialmente il presidente Carlo Magri aveva difeso la scelta di Berruto, il popolo del web era diviso tra la gratitudine per risultati eccellenti (a parte le ultime due manifestazioni) e il rammarico per un trend negativo.
Senza due titolari e mezzo, l’Italia aveva mancato la semifinale di Wl per il quoziente set: erano passate Serbia (finalista, ma battuta nella prima gara) e Polonia, autrice del 3-1 fatale a Berruto. Magri aveva sbagliato a non confermare come ct Andrea Anastasi, dopo il 4° posto allo splendido mondiale italiano del 2010, stavolta aveva discusso Berruto in autunno, gli ha offerto un’ultima chance ma il coach se l’è complicata, con quel pugno di ferro contro Travica e Zaytsev, personalità comunque scomode. Il confronto con il presidente si è concluso martedì notte e il ct è stato indotto a lasciare. Sul profilo facebook pubblica una foto suggestiva, con una rete in mezzo al deserto, come fosse stato lasciato solo. Proseguirà come dt dell’attività giovanile e territoriale: “Non sento più la fiducia completa – scrive su www.mauroberruto.com -, non è negoziabile rispetto alla difesa di valori fondamentali nella mia visione di sport. Grazie ai 30 atleti debuttanti nelle mie 134 partite”.
Dopo il mondiale polacco, Berruto aveva cambiato vice, Andrea Brogioni è tornato a Bologna, rilevato dal torinese e torinista Gianlorenzo Blengini, brillante nel triennio a Vibo Valentia e nella stagione a Latina. Talmente bravo da essere chiamato dall’ambiziosissima Macerata, adesso però aspetta che la federazione gli conceda il doppio incarico. Tanti tecnici italiani l’hanno ma in giro per il mondo, da noi si evita temendo che il ct abbia un conflitto di interessi, guidando una squadra di serie A, appunto la marchigiana Lube Treia.
Travica dal canto suo è in vacanza in Puglia, preferisce non commentare, per non infierire su Berruto. Che per lui escluse il palleggiatore Vermiglio, 39enne ancora al top ma alquanto bizzoso. Anche Travica è indomabile, a 29 anni vuole difendere il bronzo olimpico di Londra, ma rischia il posto a favore di Giannelli e magari di Baranowicz.
Vanni Zagnoli