Da Il Messaggero, ultima ribattuta, in edicola certamente nel Lazio
“Seconda stella a destra, questo è il cammino. E poi dritto, sino al mattino”. La Juve ha già anche la 3^ stella, reclamerebbe 32 scudetti ma il 31° appare solo questione di tempo. Intanto però sfuma il +9, massimo vantaggio stagionale sulla Roma. C’è corsa per il secondo posto, con il rientro della Fiorentina, più che per il primo.
A Cesena finisce pari, come all’Olimpico, ma il 2-2 è memorabile. Se la squadra di Garcia onorato il pronostico sul Parma, magari la Juve avrebbe giocato con una concentrazione superiore, in quel senso Conte resta forse più tosto di Allegri. Che ammette la serata da 5,5: “Non ci siamo calati in questa partita, tutto sommato è stata una giornata neutrale, va bene così. Il Cesena è in forma, il campo sintetico è molto veloce e non eravamo reattivi nell’andare a prendere la palla: nel secondo tempo sono calati, noi abbiamo gestito troppo”. Il punto va stretto ai romagnoli, hanno costruito di più, finendo tuttavia graziati dal rigore sul fondo di Vidal.
L’avvio è dei bianconeri di casa, aggressivi come mai: nel derby di Parma avevano sofferto, con la Lazio uscirono alla distanza. Da due mesi Defrel è fra i 15 giocatori più efficaci del campionato, punge con il sinistro all’incrocio, Buffon è attento. Come sulla palla persa da Bonucci, rituale leggerezza del difensore azzurr. In mezzo, sull’altro fronte Pogba esalta Leali, di proprietà juventina. A destra, tra Lichtsteiner e Bonucci, la Juve sbanda esattamente come 4 anni fa, quando Giaccherini mise in croce Motta (e Delneri), alimentando la scelta anche di Conte. Zè Eduardo calcia su Buffon, che poi non rimedia all’errore di Pirlo. Perchè Defrel è indiavolato, lancia Djuric, la conclusione è centrale ma il portiere della nazionale tocca appena: 1-0. Le controfughe romagnole sono da salvezza abbondante, l’Atalanta resta però 7 punti avanti.
La Juve pensa alla Champions e in metà tempo gli attaccanti producono solo un’altra pallagol, con Llorente. Che Morata vuole scavalcare come partner di Tevez e allora sul cross da sinistra di Pogba anticipa Lucchini e Krajnc, 20enne sloveno in prestito dal Genoa. Lì è la differenza tra chi è vicino al quarto scudetto di fila e chi da mesi affoga nelle ultime due posizioni, la fase difensiva e la coppia centrale in particolare.
Scende il ritmo della matricola, sale il peso degli uomini in blu, arriva anche un colpo di tacco di Llorente. A un terzo di gara si intuisce che, con ogni probabilità, la Juve vincerà. Bastano altri 6’ per archiviare mentalmente la faccenda. Evra con una rimessa laterale trova la spizzata di Alvaro Morata, Lucchini svirgola e manda fuori tempo anche Krajnc, Marchisio fa il Paolo Rossi, allunga la gamba in spaccata per il sorpasso, anticipando Renzetti.
In quel momento c’è aria di goleada per chi punta al 31° tricolore, invece in prospettiva Champions preoccupano i disimpegni in uscita, sulla trequarti serve una concentrazione diversa. Il secondo tempo scorre via con il tatticismo, attesa piemontese e voglia di non scoprirsi del Cesena, speranzoso di pareggiarla con un episodio. Il sinistro di Brienza è alto ma poi perfetto, sulla sponda di Djuric: Evra è sovrastato, Ogbonna e Bonucci troppo lontani dal mancino.
La Juve è colpevole di mancata chiusura, sul 2-2 e sul posticipo. Vidal non si vide mai, Pogba cala e viene ammonito. C’è persino il pallone del controsorpasso per Djuric, bosniaco che ha dello Iaquinta. C’è poi il classico rigorino, ovvero un’ingenuità, una leggerezza, su cui Russo non può chiudere gli occhi. Gli aveva chiusi, per la verità, nei confronti di Lichtsteiner. Sembra una trattenuta leggera di Lucchini su Llorente, in realtà c’è il tocco di mano sulla rovesciata. Chissà se l’arbitro avrebbe fischiato, in situazione opposta. Vidal dal dischetto imita i due errori della serie B di sabato e e calcia fuorissimo. Allegri deve difenderlo: “Nel primo tempo è stato il migliore”.
In curva Mare campeggia lo striscione “Ieri, oggi e domani. Giustizia per Marco Pantani”. Morì 11 anni fa, nel giorno di san Valentino. Avrà esultato da lassù, anche perchè tifoso del Milan…
Vanni Zagnoli