Bari
E’ una grande Italia, imprevedibilmente. Tanto soffrì al mondiale di Torino, un anno fa, con la Serbia, tanto la sottomette dall’inizio, con superiorità in ricezione e in attacco, a muro con tante palle sporcate e in contrattacco. Aveva rischiato di perdere con l’Australia, sembrava non avere chances contro la quarta della rassegna iridata, invece si qualifica alla prima occasione per Tokyo 2020 e automaticamente diventa tra le favorite, in un tabellone con sole 12 squadre.
E’ stata una serata da argento di Rio, con Zaytsev e Juantorena brillanti, ma anche Antonov preciso nelle pipe, al posto di Lanza. Balaso inizia da libero, si alterna a Colaci, al centro Piano e Anzani a questi livelli non si vedevano da tempo, soprattutto il giocatore di Milano, penalizzato da anni di infortuni.
L’Italia conduce dall’inizio, 8-2, 16-11, 21-13, chiude a 16 schiacciando la Serbia, approfittando della serata negativa di Atanasijevic, che finirà in panchina per metà terzo parziale. Il secondo è meno squilibrato, 8-6, 16-13, 21-18 e gli aces di Zaytsev a metterlo in cassaforte, a 19. La Serbia avanza sul 6-8, Juantorena la ricaccia indietro e carica il pubblico. Antonov è preciso, si fa murare due volte solo nel terzo parziale, in cui Petric dà qualcosa ai serbi. Atanasijevic azzecca due servizi, esulta in faccia ai pugliesi, sarà l’ultimo sussulto. Perchè i muri di Piano e Anzani fanno 25-19 e 3-0. Blengini si prende la rivincita su Grbic.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”