Il Messaggero.it. Donadoni: «Questi mesi ci hanno segnato, anche sul piano sportivo. Non garantisco che giocheremo tutte le partite, però la domenica non vogliamo sfogliare le margherite”.

Roberto-Donadoni-2012_2763774
Roberto Donadoni

Domani si gioca, per davvero, e il Parma che aveva fermato la Roma all’Olimpico, battuto l’Inter e la Fiorentina, il Chievo a domicilio, può ben figurare con l’Atalanta. Anche senza un presidente credibile.

Roberto Donadoni, ha convinto i suoi a giocare anche senza stipendi?

“Non sono i soldi che ci interessano – replica il tecnico crociato – e non perchè chi ha le Ferrari non ne abbia necessità. Si possono possedere anche 7 grandi macchine, lavorando è normale guadagnare. Ai calciatori non le regala nessuno, ho sentito qualunquismo”.

Si riferisce al vice Mario Macalli. Ma con il presidente Tavecchio com’è andata?

“Quel colloquio è stato importante, purtroppo non si è capito il senso vero di questa situazione. I soldi non sono l’argomento chiave”.

Da ora giocherete regolarmente sino al termine della stagione, recuperi compresi?

“Andiamo avanti giorno dopo giorno, non abbiamo la capacità di pensare più in là. La caduta societaria è stata pesante, con problematiche evidenti. Non siamo robot, abbiamo sentimenti, nè è facile preparare le gare con questa componente psicologica negativa. Dimentichiamola, contro chiunque vorrà batterci”.

Una settimana fa aveva chiesto soluzioni definitive, non toppe…

“Non si può stravolgere tutto in fretta, la nostra vicenda deve portare benefici per il calcio italiano. Almeno tre quarti delle società di serie A sono indebitate per parecchi milioni di euro, il tema va affrontato e in 3-5 anni si sistemino paletti non aggirabili”.

Ma è giusto che la serie A si autotassi per salvare la stagione a una società comunque predestinata al fallimento?

“Il problema non è che il Parma sopravviva o meno, non si devono ripetere più queste circostanze. La nostra situazione è drammatica, non beneficiamo di niente. Le stesse penalizzazioni sono frustranti: penso alla Nocerina, talvolta si ha la sensazione di essere sotto ricatto. Dobbiamo operare tutti in un senso, per il bene comune: e gli attori del campo devono avere maggiore peso specifico”.

Perchè non ha imitato i due fuggitivi: il presidente Ghirardi e il dg Leonardi?

“Ho fatto la scelta di restare, discorsi a ritroso non hanno senso. Non dico di essere felice, però sono convinto di quanto sto facendo”.

Da simbolo del fairplay, in campo e in panchina, non crede che andrebbe praticato anche in società? Cosa pensa dei 1400 giocatori movimentati dal Parma in 8 anni?

“Non mi interessa giudicare gli ex dirigenti, voglio rendere dignitosa questa continuità sportiva che ci sarebbe garantita. Ringrazio medici e collaboratori che si prodigano, sistemano il centro sportivo, compresa la cucina, dando una mano a tutti”.

Come valuta l’operato globale di Ghirardi e Leonardi, indagati per bancarotta fraudolenta?

“Però ancora non sono stati avvisati. Leggerlo sui media mi fa pensare di vivere in un altro mondo. Ci sarà chi è preposto a pronunciarsi, non è stato corretto far trapelare notizie non ancora ufficiali”.

Allena da 15 stagioni, Ghirardi è stato il suo presidente peggiore?

“Se il Parma è in questa situazione, qualcuno ha commesso errori, organi preposti verificheranno i colpevoli. Non so in che termini stia la questione, nè sono un veggente, la verità va appurata sino in fondo”.

Anche Leonardi, comunque, ha abbandonato la nave. Resta solo il dt Preiti…

“Le dimissioni sono una scelta libera, che non sindaco. Ho una mia idea, gliene parlerò più avanti. E’ uscito in funzione di quanto sta accadendo”.

Il presidente del Cesena Lugaresi l’aveva attaccata una settimana fa e ieri ha votato contro il salvataggio del Parma.

“Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Per il resto non rispondo a nessuno, non vado a sbandierare ai 4 venti quel che penso di certi giudizi. Se ho necessità, mi procuro il numero, prendo in mano il telefono e gli dico personalmente quanto mi interessa”.

Servivano garanzie economiche superiori, per riprendere a giocare con continuità?

“Non è un’elemosina da accettare. Ancora non si è capito che non sono i 5, 10 e 15 milioni: ci alleniamo una settimana non per raccogliere le margherite. Con l’Atalanta giochiamo gratis, anche la settimana dopo, finchè la società non sarà dichiarata fallita”.

Però dispiacerà, vedendo quella sala con gli 8 trofei conquistati in 10 anni.

“Chi vive di rimpianti è vecchio, superata. Quella è storia, quanto accaduto non c’entra con l’attualità. Ogni istante merita di essere vissuto e qui c’è tanto da fare, per dare una mano ai calciatori che hanno meno voce di noi”.

La squadra come sta?

“Si sente nella condizione di scendere in campo, gennaio e febbraio sono stati devastanti, come prospettive e rendimento. Cerchiamo di essere forti, per combattere sul campo. Io stesso preferirei giocare per levarmi tossine di dosso, correndo. Coda? Sta decisamente meglio. Anche Lila è recuperato”.

Del caso Parma si parla in molti paesi europei…

“Perchè il calcio muove un business importante, per l’Italia. Queste due settimane sono state molto delicate, un momento di stop del genere non era mai accaduto nella storia del calcio, deve far riflettere a 360°. Ciascuno non deve dare la colpa all’altro: il presidente (federale, Tavecchio, ndr) pensare che un anno fa c’era un altro. Così non funziona, non va bene. Abbiamo mosso in due settimane più negli ultimi anni”.

Il presidente Manenti la vorrebbe tenere anche in serie B…

“Non è una domanda che mi faccio, penso alla partita con l’Atalanta e a portare in fondo il campionato con dignità. Lo giudicherò magari quando saranno scaduti i termini di un suo possibile intervento”.

Ora è come fosse anche presidente e direttore generale, visto che è rimasto un solo dirigente vero…

“Mi tengo il mio vecchio ruolo, non voglio fare altro perchè diventa complicato essere anche manager. In circostanze normali magari potrebbe essere piacevole, qui è uno stillicidio”.

Related Posts

Leave a reply