Sassuolo
Nel distretto delle ceramiche, il miracolo è trino. Secondo posto in serie A, dietro al Milan, fra le donne (a due punti dalla Juve, a punteggio pieno, e davanti alle rossonere) e poi con la Primavera: il Sassuolo insegue la Roma, che ha sempre vinto, e precede la Lazio, nonostante le due partite in meno.
L’ad Giovanni Carnevali ha trattenuto il francese Boga, uno da Champions league, da due anni: “Il presidente del Napoli De Laurentiis mi ha chiesto di avvisarlo, se dovessimo cederlo”. L’ideatore di Mastergroup è stato testimone di nozze di Beppe Marotta, mantiene buoni rapporti con le grandi anche d’Europa, Boga viene dal Chelsea, Marlon dal Barcellona, cui aveva ceduto Boateng. Il Sassuolo ha trattenuto Berardi, che 4 anni fa disse no alla Juve e poi all’Inter, da due stagioni andrebbe via volentieri, ma Carnevali vuole 40 milioni. Sono rimasti anche il bomber Caputo, che agli Europei avrà 34 anni e potrebbe essere utile negli ultimi minuti, e Locatelli, richiesto da Pirlo sino alle ultime ore di mercato. Strano che il Milan non l’abbia ripreso, puntando su Tonali, come tessitore di gioco.
Il ds Giovanni Rossi lanciò Allegri allenatore all’Aglianese, lo riprese al Sassuolo, dove firmarono la storica serie B. Nel 2009 Rossi passò alla Juve, capo del settore giovanile, tornò qui dopo 4 anni, per un altro quadriennio, passò al Cagliari e tornò. Prese Roberto De Zerbi, il demiurgo di questa seconda piazza: “A tutti i giocatori- raccontava il tecnico bresciano -, suggerisco di puntare sempre l’avversario”. Come Di Francesco, che con i modenesi ha giocato l’Europa league, battendo 3-0 l’Athletic Bilbao di Ernesto Valverde, che poi sarebbe arrivato al Barcellona.
Il modello è l’Atalanta di Gasperini e del ds Sartori, per questa cittadina di 40 mila abitanti. Favorita dalle porte chiuse, poichè a Reggio, con le grandi, più di metà del Mapei è occupato dalla tifoserie ospite.
“Lo snodo – racconta Laura Squinzi, sorella minore del patron Giorgio, scomparso l’anno scorso – è stato proprio l’acquisizione dello stadio all’asta del tribunale, nel 2013. E io stessa come legale ho dato il mio contributo. La squadra sino alla serie B giocava a Modena, l’offerta nell’ambito della procedura fallimentare è stata il punto di partenza di tantissimi investimenti sull’impianto. Scelto tre e due anni fa dall’Atalanta per l’Europa league”.
Laura Squinzi è presidentessa del gruppo Mapei, 2,8 miliardi di fatturato e 10500 dipendenti, al 2019. “Dopo la vittoria di Napoli, mio fratello avrebbe ripetuto che il Sassuolo va in Champions, lo diceva spesso. Il merito resta delle sue grandi intuizioni, condivise con la moglie, Adriana Spazzoli, scomparsa pochi mesi dopo, e dell’ad Carnevali. Abbiamo costruito un centro sportivo all’avanguardia, a Sassuolo: è un piacere vedere crescere anche i bimbi. Bissiamo così i successi del ciclismo”.
Arrivati dal ’93 al 2002. Giorgio Squinzi lasciò, complice l’ondata di doping, che peraltro non toccò mai la Mapei. Il Dottore, lo chiamavano tutti, era tifoso del Milan, come la sorella. “Andai al suo posto ad Atene, alla finale di Champions league decisa dalla doppietta di Inzaghi, contro il Liverpool, poichè era impegnato nella riunione di Confindustria. Domenica avrebbe esultato per Ibra: era al settimo cielo, nelle tante volte in cui con il Sassuolo battè l’Inter”.
Lady Squinzi ama il golf, è affezionata a Magnanelli, capitano reduce da infortuni e alternativa a Locatelli, e a Consigli, il portiere pararigori, come Handanovic.
Negli anni, agli Squinzi vennero offerti il Milan, il Bologna e il Verona. “Siamo sempre rimasti fedeli al paese, per un debito di riconoscenza nei confronti del distretto che utilizza gli adesivi Mapei per le ceramiche”.
Allo stadio ci sono spesso i figli di Giorgio, Veronica, vicepresidente del Sassuolo, e Marco, vicepresidente di federchimica. E poi la figlia di Laura, Simona, 42 anni, architetto paesaggista, responsabile del corporate immobiliare di Mapei. Il gioco di De Zerbi piace a tutta la famiglia, anche perchè crea plusvalenze. “Bisogna solo aggiustare la difesa, ma se si parte con un buon attacco…”.
Altro fondamento è la parte medica, il centro Mapei diretto da Claudio Pecci segue pure la parte nutrizionistica dei neroverdi. “Facciamo i test fisici anche a Sampdoria, Parma e Cagliari – spiega il dottor Ermanno Rampinini -, in serie B alla Cremonese. E al Lione, alla nazionale di sci, anche femminile, e alla Trek Segafredo, nel ciclismo”.
Qui, insomma, tutto è polisportivo.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”