L’Italia non è ai mondiali di calcio, ha nazionali in sofferenza, ma anche belle imprese non episodiche. Il primo torneo di Pga tour vinto da Francesco Molinari è bel volano per il golf, a 4 anni dalla Ryder cup che verrà ospitata a Roma.
Il successo al Quickens Loans national, nel Maryland, è il punto di ripartenza per questo torinese di 36 anni, fratello minore di Edoardo, del quale dal 2011 è molto più forte. Dal 19 al 22 luglio, Chicco proverà a vincere l’Open Championship, in Scozia, fra i tornei top al mondo
«Prima, però – racconta il quasi sosia dell’allenatore Vincenzo Montella -, tornerò a giocare in America, al John Deere Classic, nell’Illinois. A Potomac, ho realizzato qualcosa di magico, tantopiù che temevo di soffrire parecchio di più».
Molinari junior sembra l’Andrea Dovizioso vecchia maniera, regolarista, superpiazzato, ma dopo il Masters di Augusta cambia marcia. Si aggiudica il Bmw Pga Championship, a Wentworth (Inghilterra), superando Rory McIlroy, nell’ultimo giro; è secondo all’Open d’Italia, nel Bresciano, e quindi l’apice della carriera, il successo nel massimo circuito americano.
«E pensare che non avevo iniziato la stagione al meglio. Sentivo che sarebbe arrivato il mio momento, per questo mi sono allenato duramente, specialmente sul putt. Non dimenticherò le congratulazioni di Tiger Woods, nel consegnarmi il trofeo». Il mito è quarto, staccato di 10 colpi, da 5 anni non vince più.
La coppa è per Chicco Molinari, in 259 colpi (67, 65, 65, 62, a -21 dal par), batte di 8 lo statunitense Ryan Armour, è il margine più ampio dell’anno, sul circuito. Sorprendono l’eagle (due colpi sotto il percorso fissato), da 15 metri, nella decima buca dell’ultimo giro e i 4 birdie, a staccare il messicano Ancer, primo a pari merito, domenica mattina.
Arriva così la glorificazione anche del presidente della Federgolf Franco Chimenti: «E’ il più grande giocatore di sempre, della storia del golf italiano». «Parole emozionanti – conferma Molinari -, questo titolo rientra nella marcia d’avvicinamento alla Ryder».
Giungerà anche il pass per Parigi, per la prossima Ryder cup, dopo il timore di non farcela. «Sarebbe bello rientrare nel roster dell’Europa, senza sperare in una wild card».
Ora una settimana di riposo e poi la full immersion, inseguendo il primo major. «Nel Maryland volevo migliorare la corsa alla FedEx Cup, ero 123°, sono salito in 42ª posizione»,
Otto anni fa, Molinari trionfò a Shanghai, prima però che il torneo venisse incluso nel World golf Championships. In carriera, avvicina i 20 milioni di montepremi incassato.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”