Due set sofferti, qualche balbettio finale anche nel terzo ma l’Italia raggiunge i quarti, agli Europei. A Bratislava soffre il fattore campo, il gran tifo per la Slovacchia, appena alla quarta partecipazione a fasi finali. E’ valorizzata al massimo da Marco Fenoglio, due scudetti (a Bergamo, con Champions, e a Novara) e fra i 7 nostri ct della manifestazione.
L’Italia va due volte a più tre, nel primo set, con Sylla e il muro di Sorokaite: da anni l’ucraina fa l’opposto, in attacco convince, in ricezione comunque migliora, rispetto alla controprestazione costata la sconfitta con la Polonia. Sul 20-15, due errori di fila di Egonu avvicinano le rosse. Si affaccia in campo Lucia Bosetti, al debutto nel torneo, non è ancora recuperata appieno, se serve potrà rafforzare la ricezione. Il 25-20 maschera le difficoltà azzurre, con Indre Sorokaite al 78% in attacco e Paola Egonu appena al 33.
La meno giovane delle sorelle Bosetti resta sul parquet sino al 6-5, piazza anche un muro, il rientro di Sorokaite sostiene l’Italia, sotto anche di 3 e per questo entra Fahr (non Danesi), per Folie. La nazionale di Mazzanti sbaglia troppo al servizio, sul 17 pari due errori in sequenza di Egonu, in attacco. La tensione è eccessiva, l’obbligo di vincere manda in confusione, è però lo stesso opposto ad azzeccare i due aces valsi il 25-23. Sorprendono gli errori gratuiti, due di seguito anche per Chirichella, in ritardo pure a muro.
La capitana si rifà in avvio del terzo parziale, Egonu azzecca un altro servizio, l’Italia soffre il clima di bagarre, eppure resiste, con la puntualità offensiva di Sorokaite. Folie raggiunge la doppia cifra con un muro, un ace di Chirichella allarga la forbice e sul 20-10 è fatta. Lì però le azzurre si rilassano, serve un attacco centrale da seconda linea di Sorokaite per il 22-16. Altro blackout, comunque sarà 25-21.
«E’ stata la partita più brutta degli Europei – ammette Davide Mazzanti -, eravamo troppo lenti, nel gioco. E’ il dentro o fuori a metterci in difficoltà, in questi due anni abbiamo giocato molto più spesso nelle fasi a gironi. Non abbiamo mai trovato il ritmo, ci guardavamo, senza quasi riconoscerci. Approccio e gestione sono stati faticosi».
Oggi il ritorno in Polonia, a Lodz mercoledì l’Italia affronterà la Russia, che regola il Belgio per 3-1. «Il quarto è bello tosto, ci dovremo mettere in riga, sappiamo come non dovremo andare in campo».
Le ex sovietiche si sono aggiudicate gli Europei del 2013 e del 2015, in questo decennio vantano solo altri due podi, nel World Grand Prix. «Servirà il nostro cambio palla abituale e poi aggiustare i tempi sul loro muro, fatichiamo contro chi ha la palla alta come punto di forza».
Altri ottavi. A Budapest, Olanda-Grecia 3-0 e Azerbaijan (allenatore Caprara)-Bulgaria 0-3. Ad Ankara, Serbia-Romania (ct Pedullà) 3-0, Turchia (Guidetti)-Croazia (Santarelli) 3-2. A Lodz, Germania-Slovenia (ct Chiappini) 3-0, Polonia-Spagna 3-0.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”