E’ una bella Italia, altalenante ma paziente, soffre sempre, in ogni inizio di set, ma evita il tiebreak con la Russia. Tre a uno, pronostico rispettato ma con tanta fatica, per 25-27, 25-22, 27-25 e 25-21.
Servono oltre due ore, a Lodz, in un palasport inizialmente con poche centinaia di spettatori: il dato teorico sarà di 3500, arrivati soprattutto per seguire la Polonia con la Germania, nel quarto conclusivo. Sino agli ottavi l’Europeo aveva coinvolto anche Slovacchia e Ungheria, nel weekend sarà solo in Turchia, con semifinali e finali. Ad Ankara le azzurre affronteranno la Serbia, che ha battuto per 3-0 la Bulgaria e gioca da campionessa del mondo e d’Europa.
Le russe, invece, si erano aggiudicate gli Europei del 2013 e del 2015, partono con un +5, nel primo set. Egonu sbaglia un contrattacco, poi firmerà il sorpasso. Entra Lucia Bosetti al posto di Sorokaite, per stabilizzare la ricezione, sul 21-19 va però in crisi il bagher di Sylla. Egonu manda fuori e viene murata, all’altra pantera (del Conegliano) salta una ricezione e così il secondo set mette già l’Italia quasi con le spalle al muro. Va sotto di 3, riemerge con Egonu e Sylla, si affaccia qualche sorriso, fra i consigli sul parquet della più esperta, Monica De Gennaro, libero di 32 anni. Chirichella batte bene, Folie mura e dal 22 pari azzecca i servizi che pareggiano i conti, anche grazie al nastro. La tattica di Mazzanti è azzeccata, il muro sarà decisivo, con 18 punti in totale, contro 9.
Il ct Pankov ha un vice trevigiano, Sergio Busato, si faranno recuperare altri 5 punti, anche grazie a un servizio della regista Alessia Orro, entrata per due scambi. A metà set Egonu e Sylla si danno la mano aspettando che si rigiochi, è gesto di intesa e scaramanzia. Sul +2 entra il secondo libero, Parrocchiale, al posto di Sorokaite. Egonu continua a sbagliare palloni chiave (comunque chiuderà il terzo set con l’83%), arriva anche un ace russo. Sul 22-23 i nervi saldi sono di Sorokaite. Malinov difende, Folie ed Egonu murano, sfruttando la vulnerabilità della centrale Efimova. La grande paura è passata.
L’Italia va sotto di 5 anche nel quarto, entrano Parrocchiale e Sarah Fahr, 17 anni, che al centro resterà sino all’ultima palla, al posto di Folie: resta a sedere Danesi, miglior muro al mondiale. Per le nostre bocche da fuoco, è sempre un su e giù. Sul 14-18 c’è aria di quinto set, invece i muri di Fahr (nata in Germania e altro prodotto del Club Italia), Sorokaite ed Egonu portano al 19 pari. Lì la Russia si ferma da sola. Paga anche i 5 servizi vincenti concessi in più. In semifinale va anche il modenese Giovanni Guidetti, con il 3-0 della Turchia all’Olanda. Nel 2011, con le tedesce, pose fine alla striscia di 5 podi continentali per l’Italia, adesso sogna di batterla in finale.
Vanni Zagnoli
Da “Il Messaggero”