La versione originaria del commento sulla crisi del Parma per il Messaggero, prima degli interventi della redazione.
Parma – C’è una società sempre nel caos, che tenta di uscirne con colpetti di mercato ma poi ci ripiomba.
Ieri il Parma ha perso al Tardini per 2-1 il derby con il Cesena, che si era aggiudicato solo la partita di andata. E’ una bella rivincita per Domenico Di Carlo, che qui era stato esonerato a favore di Cuper nel 2007-08, con retrocessione dei crociati. Il destino pare segnato anche stavolta, ma in maniera molto più prematura, perchè il campionato degli emiliani rischia di avviarsi a una fine anticipatissima, un destino già capitato all’Ancona nell’ultima serie A e una ventina d’anni fa per due volte alla Reggiana e pure al Brescia.
Gli emiliani iniziano bene con i nuovi acquisti Varela e Cristian Rodriguez, Cassano è in panchina, come per punizione per l’intimazione di pagamento alla società. O meglio, Donadoni ha preferito un centravanti appena più verosimile come Palladino, dopo che Gilardino ha optato per il ritorno a Firenze, anzichè a Parma. I romagnoli avanzano a sorpresa con un bel destro angolato di Pulzetti a metà primo tempo, difendono con l’attenzione tipica prima di Bisoli e adesso del sostituto, sino a un quarto d’ora dalla fine, quando il pari è autofabbricato: Cascione alleggerisce per Leali, in controtempo, l’autorete è un errore da Mai dire gol. Gli emiliani provano a vincere per sperare, aspettando sempre un’altra penalizzazione. Cassano era entrato all’intervallo, costruisce una buona chance mancata da Rispoli. A un minuto dalla fine arriva la rete dell’altro Rodriguez sugli sviluppi di una punizione. Lì Donadoni perde la pazienza, non si è mai visto in carriera, nervoso come in questo weekend.
Cassano e Josè Mauri vanno sotto la curva per un paio di minuti, un quarto d’ora dopo esce tutta la squadra per andare a parlare con un centinaio di ultrà che pretendono il confronto. Si sentono offese, toccano anche l’allenatore che naturalmente replica perchè il rispetto viene prima di tutto. L’unico risparmiato è Cassano che si intrattiene con un capoultrà. Nel gruppo gialloblù c’è anche il capitano Alessandro Lucarelli, ieri in tribuna perchè squalificato. Non è mai una bella immagine quando una squadra è costretta al confronto pubblico sotto la curva, gli addetti alla sicurezza controllano ma non c’è bisogno di interventi.
“Dobbiamo andarci con onore”, urlano i Boys gialloblù, riferendosi alla serie B e “Correte di più o state a casa”. “Andiamo a Carpenedolo” è un altro coro comprensibile, riferito al disavanzo di 63 milioni lasciato dall’ex presidente Ghirardi. Oggi o domani gli stipendi dovrebbero essere pagati dalla nuova proprietà albanese, diversamente altri giocatori imiteranno Cassano e magari procederanno alla messa in mora vera e propria. Fantantonio ha l’ultima settimana di mercato per cercare un’altra collocazione ma è difficile che vada via. La squadra è in silenzio stampa, anche la posizione di Donadoni è in discussione, c’è sempre Crespo pronto a essere lanciato dalla primavera. E la nuova proprietà ha problemi in Albania, perchè il governo l’anno scorso ha chiesto il fallimento per evasione fiscale della Taçi Oil (in consiglio ha Ermir Kodra, nuovo presidente del Parma) e nel 2013 di altre 4 società partecipate da Rezart Taçi, il nuovo proprietario.
Vanni Zagnoli